La sesta malattia, o roseola, è un’infezione virale che colpisce soprattutto neonati e bambini piccoli, in genere nei primi due anni di vita. La roseola provoca un’improvvisa febbre alta che dura circa tre o quattro giorni nella maggioranza dei casi, e rarissimamente si protrae oltre. Dopo che la febbre si interrompe, però, alcuni bambini sviluppano un’eruzione cutanea che dura da due a quattro giorni, simile a quella che si presenta in caso di morbillo.
La malattia, diciamolo fin da subito, è spesso innocua e non porta a complicazioni particolari, purtroppo però, come spesso accade, i bambini che hanno un sistema immunitario indebolito possono incappare in rischi maggiori. Il tuo bambino può infettarsi di roseola in qualsiasi periodo dell’anno, ma è più comune che il virus si presenti in primavera ed in autunno. La sesta malattia è contagiosa e si diffonde attraverso la saliva o le goccioline respiratorie, spesso da persone che non presentano ancora alcun sintomo.
Le cause che scatenano questa malattia
La roseola è causata, come accennato, da un virus, solitamente l’herpesvirus sei o talvolta l’herpesvirus sette. Si diffonde attraverso il contatto con la saliva di una persona infetta, ad esempio quando si condivide una tazza, o attraverso le particelle di saliva e di muco che si disperdono nell’ambiente quando una persona parla o starnutisce. Possono essere necessari dai nove ai dieci giorni prima che i sintomi si sviluppino dopo l’esposizione a una persona infetta. A differenza della varicella e di altre malattie virali infantili, come il morbillo, che si diffondono rapidamente, la roseola raramente provoca un’epidemia di grandi dimensioni, anche quando il contagio avviene in ambiente “scolastico”, come in un asilo nido, spesso accade che la maggior parte dei bambini non ne venga colpito.
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I principali sintomi
Il sintomo principale della roseola è una febbre improvvisa e alta, tipicamente compresa tra i 39 ed i 40 gradi, alcuni bambini possono anche avere mal di gola, naso che cola, o tosse, insieme alla febbre. Dopo che la febbre scompare appare spesso un’eruzione cutanea sul corpo dei bambini, ciò si riscontra in oltre il cinquanta percento dei casi di roseola. Un’eruzione cutanea causata dai virus presentati precedentemente è costituita da molti piccoli punti o chiazze che si propagano sul corpo del bambino. L’eruzione spesso inizia sul petto, sulla schiena e sulla pancia e poi si diffonde al collo e alle braccia, ma la malattia potrebbe propagarsi anche alle gambe e toccare il viso del pargolo. Per fortuna però queste eruzioni cutanee non causa un particolare prurito o un particolare dolore.
Nel periodo che precede la comparsa di un’eruzione di roseola, alcuni bambini possono anche lamentare altri sintomi, tra questi citiamo: il vomito, la diarrea, una improvvisa perdita di appetito, forte tosse o mal di gola, raffreddore, gonfiore della zona intorno agli occhi, ed anche linfonodi ingrossati intorno al collo.
Esistono delle complicazioni?
Per fortuna la maggior parte dei bambini non ha complicazioni in seguito a questa malattia, tuttavia, in alcuni casi, possono palesarsi delle convulsioni febbrili. Le convulsioni febbrili colpiscono dal 10% al 15% dei bambini di età compresa tra 6 e 18 mesi che hanno la roseola, in genere il primo giorno della febbre. Le convulsioni febbrili si verificano quando la temperatura di un bambino aumenta rapidamente, ed accade che il corpo del bimbo abbia degli spasmi del tutto incontrollati. In alcuni casi i bambini potrebbero perdere momentaneamente il controllo di tutte le loro funzioni fisiche e corporee, potrebbero dunque sbavare, vomitare, emettere delle feci, o iniziare una minzione in maniera del tutto incontrollata.
Come si tratta questa malattia?
Il trattamento dipenderà dai sintomi, dall’età e dalla salute generale del bambino, oltre che dalla gravità della roseola. Di solito la malattia si cura senza particolari patemi in casa, con dei semplici medicinali che aiutano a ridurre la febbre. Sarà importante fare assumere al piccolo il giusto quantitativo di liquidi, ed al massimo, per limitare la febbre, dell’ibuprofene o del paracetamolo. Solitamente non sarà necessario chiamare un medico in quanto il disturbo, estremamente comune, svanirà da solo, ma, nel caso in cui i sintomi fatichino a sparire, o si verifichino convulsioni, è bene informare il pediatra o il proprio medico di base, che vi istruiranno al meglio.
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Possiamo prevenire in qualche modo la malattia?
La sesta malattia è inevitabile per la maggior parte dei bambini, e raramente possiamo prevenirla, non esiste un vaccino specifico e la maggior parte dei bambini ne viene colpito prima di iniziare la scuola. Tuttavia, ciò che consigliamo ai genitori è cercare di rafforzare il sistema immunitario del bambino sin dalla più tenera età, attraverso una alimentazione corretta e ricca di vitamine, attraverso il moto, ed anche facendo sviluppare nel piccolo delle corrette norme igieniche, lavarsi le mani in maniera corretta, come ben sappiamo a causa del covid, aiuta sicuramente a prevenire il contatto con un virus.