Lo iodio è un sale minerale utilizzato dal nostro organismo per la sintesi degli ormoni tiroidei e per regolare il metabolismo.
Iodio: che ruolo ha nell’organismo?
Lo iodio è stato scoperto casualmente nel 1912 da Courtois. Si trova nel suolo ma in particolare nei mari, dove è accumulato dagli animali e dalle alghe. Nel nostro organismo è concentrato in piccole quantità, circa 15-20 mg, ma questa quantità è essenziale per la sintesi degli ormoni tiroidei, processo che si svolge nella tiroide, una ghiandola endocrina presente alla base del collo. Qui sono sintetizzati due ormoni fondamentali che vedono lo iodio nella loro formulazione chimica quali Triiodotironina (T3) e tirosina (T4). T3 e T4 sono importantissimi per l’accrescimento corporeo, la sintesi proteica, lo sviluppo neurologico e per regolare il funzionamento degli enzimi, catalizzatori biologici essenziali per il metabolismo.
Cosa accade quando non si ha iodio sufficiente nel corpo?
La carenza da iodio è una patologia attualmente molto diffusa. Questa può causare ipotiroidismo e gozzo, una malattia che provoca il rigonfiamento della tiroide al fine d’intrappolare quantità maggiori di sale minerale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa un quinto della popolazione soffre di disfunzione della tiroide e che i soggetti malati di gozzo sono oltre 200 milioni nel mondo.
In Italia è presente un organismo che ha il compito di promuovere la conoscenza del gozzo, il Comitato Nazionale per la Prevenzione del Gozzo. Secondo questo comitato, su territorio nazionale il 10% della popolazione soffre di tale patologia.
L’OMS per combattere la carenza di tale sale minerale nell’organismo ha adottato la strategia del sale iodato. Si tratta di semplice sale da cucina, ovvero cloruro di sodio, cui si addiziona dello iodio. Per ogni grammo di sale ci sono 30 microgrammi di iodio. La legislazione però, anche se conosce bene questa patologia e il possibile rimedio, lascia la vendita del sale iodato non obbligatoria, ma a discrezione dei consumatori, a differenza di altri paesi.
Iodio negli alimenti
Un soggetto sano adulto ha bisogno di 150 microgrammi di iodio al giorno, mentre nelle donne in gravidanza o che allattano, il valore sale rispettivamente a 220 mcg e 290 mcg. Fare una lista degli alimenti più ricchi di iodio è alquanto difficile, poiché la concentrazione in alcuni alimenti varia in base al territorio in cui si coltivano o a secondo del mangime che si somministra agli animali e al fertilizzante usato per frutta e vegetali.
I pesci e i crostacei sono sicuramente gli alimenti più ricchi, in quanto l’habitat, ovvero il mare, permette di assimilarne grandi quantità. Ovviamente le alghe restano al primo posto. Facciamo un esempio: 100 grammi di cefalo apportano 190 mcg di iodio. Nella lista di pesci, crostacei e molluschi figurano sgombro, vongole, cozze, gamberetti e merluzzo.
Latticini e uova anch’essi contribuiscono come fonte di iodio alimentare. Lo yogurt apporta 79 mcg per vasetto, circa il 53% del fabbisogno giornaliero del sale minerale. Un uovo invece ne apporta 53 mcg, ovvero il 35% del fabbisogno totale. La quantità presente nelle carni animali dipende dal terreno in cui pascolano.
Le alghe di mare come la nori, wakame e kombu sono le più ricche. Possono arrivare a concentrazioni che si aggirano tra i 2000 e i 3000 mcg di iodio per grammo. È fondamentale prestare attenzione nel consumo di alghe, in particolare nei bambini, poiché anche dosi elevate possono provocare danni, considerando che 600 mcg al dì è la dose massima giornaliera accettabile prima d’incorrere in un’intossicazione.
Gli alimenti che limitano l’assunzione di iodio
Esistono alcuni alimenti che possono interferire con l’assunzione di iodio da parte della tiroide. Tra questi abbiamo la ginestenia della soia o gli isotiocianati delle crucifere (cavolfiore, cavoli, broccoli, cavolini di Bruxelles). Anche le patate dolci e il miglio possono interferire. Queste sostanze dette gozzigene si trovano inoltre nel fumo di sigaretta, in alcuni pesticidi e negli inquinanti ambientali.
I soggetti più a rischio sono i bambini, le donne in gravidanza e quelle che allattano. Si pensa, infatti, che la carenza di questo sale minerale possa provocare ipertensione gravidica, malfunzionamento della placenta, ritardo nello sviluppo neurologico del feto e nei casi più gravi, cretinismo. Si pensa che la carenza di iodio sia la più frequente causa prevenibile di ritardo mentale.
Anche chi segue una dieta vegana e vegetariana è a forte rischio. Questo perché i soggetti eliminano dalla dieta tutte le fonti principali di iodio.
Come combattere la carenza da iodio
Come abbiamo detto, lo iodio è presente negli alimenti, quindi seguendo un regime alimentare sano ed equilibrato che vede il consumo di pesce e crostacei almeno 2-3 volte a settimana, uova e latticini, non si dovrebbe incorrere in problemi di carenza.
Particolare attenzione però devono prestarla i bambini, le donne incinte o che allattano e chi segue diete particolari come la vegana e la vegetariana. In tal caso è infatti consigliabile utilizzare degli integratori alimentari per contrastare la carenza e apportare alla tiroide la giusta concentrazione giornaliera.
Integratori a base di iodio consigliati
Biomenta Iodio Plus è un integratore alimentare a base di iodio, selenio, ferro e acido folico indicato per le donne incinte o che allattano. È perfetto per soddisfare il fabbisogno giornaliero di Sali minerali. Le compresse sono di alta qualità. Ogni confezione contiene 120 pastiglie. Una compressa è composta da 100 mcg di iodio.
Fair & Pure propone un integratore estratto dall’alga laminaria. La sostanza utilizzata è pura e le compresse sono prive di eccipienti e additivi. La confezione contiene 180 compresse vegetali contenenti 150 mcg. Quest’integratore alimentare è consigliato per chi segue una dieta vegana o vegetariana.
Anastore propone invece un integratore più complesso, con formulazione multivitaminica che vede nella lista degli ingredienti Ferro, magnesio, zinco, rame, cromo, molibdeno, manganese, selenio, iodio, calcio, fosforo, vitamine A, B1, B2, B3, B5, B6, B8, B9, B12, C, D3 ed E. È indicato per tutte quelle patologie legate alla mancanza di questi elementi in una dieta sana ed equilibrata.