L’insufficienza venosa, ovvero la difficoltà di ritorno del sangue venoso periferico verso il cuore, è una patologia che determina l’aumento della pressione interna dei capillari, provocando a sua volta edema, oppure episodi di ipossia, ovvero mancanza di ossigeno, aumento dell’acido lattico nel sangue e la comparsa di vene ingrandite e tortuose che si vedono sulla superficie cutanea.
Il sintomo principale connesso all’insufficienza venosa è la formazione di vene particolarmente gonfie, ma anche dilatate e molto tortuose sulla pelle. Tali vene ingrossate possono manifestarsi non solamente sulle gambe, ma anche in altre parti del corpo.
Cos’è l’insufficienza venosa cronica
L’insufficienza venosa cronica, è una condizione medica che determina uno scarso ritorno venoso verso il cuore. Tale patologia può essere sia organica, ovvero quando alla base sono presenti delle alterazioni delle vene, che funzionale, ovvero quando le vene anche essendo integre e sane, sono sottoposte ad un eccessivo lavoro tanto da poter essere più in grado di garantire alla persona un ritorno adeguato di sangue.
Quando una persona è affetta da insufficienza venosa cronica, sugli arti inferiori si possono visualizzare le vene varicose oppure le teleangectasie o la presenza di distrofie cutanee, mentre nei casi più gravi, si possono formare delle ulcere.
Dermatite da stasi venosa
Con il termine dermatite da stasi venosa, si vuole indicare una forma di infiammazione cutanea importante, che tende a colpire il più delle volte le caviglie e gli arti inferiori di un soggetto. Viene chiamata così, perché nella maggior parte dei casi, a determinare tale disturbo, sono problemi di insufficienza venosa, che è a sua volta una patologia che rientra a far parte di tutte quelle condizioni cliniche determinate da sedentarietà ed inattività fisica.
La sintomatologia della dermatite da stasi non devono essere sottovalutate, per questo va trattata in maniera tempestiva ed adeguata, per prevenire patologie secondarie importanti anche molto dolorose e potenzialmente gravi, come ad esempio le ulcere o le infezioni di origine batteriologiche.
È vero che le creme funzionano?
In presenza di insufficienza venosa importante, la cosmetica attualmente ha realizzato delle creme utili a contrastare la pesantezza ed il gonfiore, ma di certo, questi trattamenti non combattono il problema alla radice.
Tali prodotti mostrano maggiori risultati quando il soggetto ha semplicemente qualche capillare rotto, dovuto ad indumenti molto stretti ad esempio, oppure ad un periodo prolungato in posizione eretta.
Questi prodotti sono mirati ad alleviare la sintomatologia, ovvero gonfiore, pesantezza e segni antiestetici.
Tendenzialmente vengono realizzati con estratti naturali, come la centella asiatica, l’eucalipto e molti altri ancora, sostanze utili per rafforzare le pareti venose. A fronte di questo, possiamo confermare che le creme in presenza di insufficienza venosa importante, alleviano la sintomatologia, ma non risolvono il problema.
Arti inferiori ed insufficienza venosa
L’insufficienza venosa che colpisce gli arti inferiori, è caratterizzata molto spesso da gonfiore alle gambe in particolar modo alle caviglie, ma quando la patologia è più seria, tali manifestazioni possono essere invalidanti per il paziente, fino a compromettere la qualità della vita. Il quadro clinico in presenza di insufficienza venosa degli arti inferiori presenta:
- Comparsa di macchie di colore scuro sulla pelle
- Crampi ai polpacci, che esordiscono nelle ore notturne, compromettendo in questa maniera il normale sonno ristoratore e provocando irritabilità
- Dilatazione delle vene superficiali
- Forte dolore in corrispondenza della vena sia dilata che varicosa
- Edema persistente nell’arto colpito che tende a scomparire in posizione sdraiata
- Flebite nel 60% dei pazienti, ovvero infiammazioni delle vene superficiali
- Formicolio alle gambe, gonfiore ed iperpigmentazione della pelle
Plesso emorroidario ed insufficienza venosa
Come abbiamo introdotto precedentemente, l’insufficienza venosa provoca un rallentamento del flusso sanguigno e la dilatazione degli arti inferiori o superiori.
Molto spesso tale fenomeno, può colpire il plesso emorroidario, perché le emorroidi, sono una manifestazione di insufficienza venosa, localizzata in una determinata zona anatomica ben precisa, ovvero il tratto finale del retto.
Esso sono delle vene varicose a tutti gli effetti, e come tali, devono essere curate con la metodi sia farmacologici che chirurgici se necessario.
Oltre a questo, le emorroidi, sono considerate una cartina tornasole, che indica le condizioni generali del sistema venoso di un individuo. Molto spesso chi ha le emorroidi infiammate, soffre di altre patologie come ad esempio le varici oppure il varicocele, due manifestazioni cliniche di insufficienza venosa che colpisce gli arti inferiori.
Terapie
Per fare in modo che la circolazione del sangue possa essere migliorata è fondamentale cambiare lo stile di vita. Si tratta di accorgimenti che sembrano inutili, ma che permettono di tenere distanti potenziali rischi. Ad esempio, una saggia decisione può essere quella di evitare di fumare sigarette. In modo particolare, tutti quei soggetti che sono geneticamente esposti al rischio di un’insufficienza venosa, così come le donne in gravidanza, devono prestare ancora più attenzione allo stile di vita.
Per quanto riguarda le donne, spesso si consiglia di indossa delle calze piuttosto elastiche che abbiano una progressione graduale. Un altro utile consiglio è quello di dormire con le gambe un po’ più sollevato rispetto al resto del corpo, così come fare spesso delle brevi passeggiate. In altri casi sono utili anche dei bendaggi elastici sulle gambe, per fare in modo di evitare la possibile dilatazione delle vene.
Nei casi di maggiore gravità è necessario l’impiego di farmaci vasoprotettori, che possono essere naturali o sintetici, in maniera tale da rendere più importante l’elasticità dei vasi e diminuire il gonfiore che si è formato sulle gambe.
Tra le varie piante medicinali più utili troviamo la centella asiatica, ma anche il pungitopo, il mirtillo e la vite rossa. Le varici provocate dall’insufficienza venosa si possono curare con un intervento chirurgico, iniettando all’interno del vaso una sostanza irritante oppure andando a sfilare la vena.