Il pericolo numero 1 per i bambini che hanno contratto l’influenza, è la rapidità della guarigione o, meglio, la volontà di voler “guarire” il prima possibile. Un’abitudine comportamentale molto diffusa, che costituisce il 5 per cento delle ipotesi di ricaduta da parte dei giovani pazienti.
Ma come evitare le ricadute? Secondo quanto affermano i medici dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, occorre prendersi tutto il tempo che serve, stando lontano dalla scuola qualche giorno in più di quanto potrebbe sembrare necessario, visto e considerato che – affermano – “una buona convalescenza è la migliore terapia (…) Dopo il picco influenzale dei giorni scorsi, la febbre tornerà a colpire”.
Insomma, ancora per qualche settimana, l’influenza potrebbe tornare a farci visita, e a colpire soprattutto le persone più deboli. Nessuna novità sui sintomi, che occorre pertanto assumere nella massima considerazione: febbre sopra i 38 gradi per 3-5 giorni, scarso appetito, dolori ai muscoli e alle ossa, sintomi gastrointestinali e all’apparato respiratorio.
Una volta che si è contratta l’influenza, occorre rimanere al caldo, dormire molto, assumere buone quantità di liquidi. E, soprattutto, armarsi di tanta pazienza, visto e considerato che “ammarlarsi nuovamente” – ricordano ancora dall’ospedale pediatrico – “accresce il rischio di avere sintomi più gravi”.
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