L’herpes simplex è una malattia di origine infettiva, una delle infezioni erpetiche provocata dell’omonimo virus, che colpisce la cute e le mucose del viso o dei genitali. A causa di questa malattia, si manifesta nel malato una sintomatologia molto varia, che comprende: bolle, comparse di vescicole, dolore e rossore, emorragia vaginale nelle prime fasi della gestazione, erosione cutanea, glossite, gonfiore delle palpebre, gonfiore della lingua, meningite, mioclono, idrope fetale, paralisi di Bell, perionissi, prurito al naso, vaginite e riduzione della vista. Alla prima comparsa di uno di questi sintomi, il soggetto deve rivolgersi tempestivamente dal proprio medico, ed iniziare un trattamento farmacologico mirato.
I sintomi della varicella-zoster
Attualmente non abbiamo ancora a disposizione dei dati certi sul periodo di incubazione della varicella-zoster, ma grazie a tre studi effettuati sul virus, è stato possibile evidenziare intervalli seriali per scenari differenti, con una variazione da 11 a 20 giorni.
I sintomi principali di questa malattia, parte delle infezioni erpetiche comprendono: comparsa di puntini di colore rosso e vescicole con liquido, prurito persistente, trasformazione delle vescicole in croste dopo circa una settimana, febbre, dolore all’addome, mal di gola, dolore alla testa e sensazione di malessere generale. Tale sintomatologia può avere una durata di circa due giorni, e la febbre tendenzialmente non supera i 39° anche se in alcuni casi potrebbe essere più elevata.
Complicazioni della varicella-zoster
Tendenzialmente la varicella-zoster è una malattia di lieve entità, ma può colpire anche soggetti con difese immunitarie basse o indebolite, provocando in questa maniera una sintomatologia importante come altre infezioni erpetiche. Alcune di queste persone, possono manifestare infezioni di origine batterica che hanno colpito tutta la pelle, oppure polmonite o encefalite. Anche i bambini molto piccoli con difese immunitarie normali, possono sviluppare delle complicanze a causa della varicella-zoster, più comunemente infezioni della pelle nei presi delle vescicole tipiche di tale malattia.
Dopo il primo contagio da varicella-zoster, il virus può rimanere inattivo nel midollo spinale, e riattivarsi in seguito sotto forma di herpes zoster, che può determinare la comparsa di formicolio, prurito e forte dolore a causa dell’eruzione cutanea e delle vescicole.
L’herpes zoster si può trattare con farmaci sia antivirali che steroidi ed antidolorifici, e attualmente è disponibile in vaccino da somministrare nei pazienti con età superiore ai 60 anni.
Herpes-zoster contagio
Un malato di herpes-zoster può facilmente contagiare un’altra persona, ad esempio un bambino piccolo che non ha mai avuto la varicella e che non è mai stato vaccinato. Una volta che il virus è entrato nell’apparato del piccolo, questo tenderà alla formazione della varicella e non del Fuoco di Sant’Antonio e perché avvenga in contagio, è necessario che un soggetto abbia un contatto diretto con la lesione aperta.
Se il bambino ad esempio resta nello stesso ambiente dove è presente la persona affetta da herpes-zoster, il piccolo non potrà mai contrarre la varicella, perché nel periodo dell’infezione, il virus solitamente non colpisce i polmoni e di conseguenza non può diffondersi nell’aria.
Per i pazienti affetti da varicella o viceversa, questi non potranno mai trasmettere il Fuoco di Sant’Antonio, ma possono contagiare di varicella altre persone, specialmente chi non l’ha mai avuta in precedenza. La varicella a differenza dell’herpes-zoster. Può diffondersi per via aerea, perché il virus tende a colpire le vie respiratorie superiori del malato
Che cos’è l’herpesviridae
Virus a DNA a filamento doppio con simmetria icosaedrica. Una caratteristica peculiare di tale malattia è quella di non abbandonare più il soggetto colpito dopo la prima infezione e quindi di annidarsi in una cellula dell’organismo, provocando in questa maniera l’infezione latente.
Tutto questo si manifesta in un tempo molto variabile in base al tipo di virus ed alla sensibilità del soggetto. Una volta in stato di latenza, questo si può riattivare anche a distanza di molti anni, dando luogo così alla recidiva.
Alla base del risveglio ci possono essere stimoli come il caldo, il freddo, i traumi, lo stress, la febbre ed in particolar modo i cambiamenti delle difese immunitarie del soggetto colpito. È possibile distinguere nei virioni di 120-200nm di diametro, il core che contiene il DNA, il capside a simmetria icosaedrica, il tegumento di natura proteica ed infine l’envelope.
I processi di sintesi comprese le replicazioni, avvengono esclusivamente all’interno della cellula ospite, mentre la replicazione virale, determina la sintesi di tre classi di geni virali, che vengono trascritti in sequenza ordinata da parte dell’enzima cellulare RNA polimerasi.
Mediante il ciclo di replicazione, avviene la comparsa dentro la cellula di caratteristiche inclusioni intranucleari eosinofile.
Infezioni virali della pelle che causano prurito
Le infezioni virali della pelle, generalmente provocano nella persona affetta prurito persistente e tra le più conosciute ricordiamo: impetigine bollosa, candidosi, dermatite, pediculosi e la scabbia. L’impetigine colpisce tendenzialmente il viso e gli arti di una persona, e si manifesta con la comparsa di vescicole piene di liquido.
Una volta che queste si rompono, danno origine ad una crosta di colore giallo, che provoca prurito persistente nella persona affetta. Tale malattia è provocata dallo streptococco pyogenes o dalle staphylococcus aureus. Per quanto riguarda la candidosi, questa è una infezione provocata da funghi, che tende a colpire i soggetti con difese immunitarie basse e che inoltre può essere trasmessa attraverso rapporti sessuali non protetti.
La dermatite è una infiammazione della pelle causata da vari fattori, che deve essere curata mediante la somministrazione di farmaci cortisonici, mentre la pediculosi è una malattia determinata da parassiti, in particolar modo dai pidocchi, e tende a colpire la testa, il pube ed anche tutto il corpo. La sabbia invece, è anch’essa una infezione della pelle che provoca delle piccole protuberanze dolorose e vescicole, ed è causata da un acaro che non riesce a vivere lontano dalla pelle umana.