Gli indicatori chiave del benessere di un bambino possono influire sul rischio di malattie cardiache più avanti nella vita. Lo studio sul rischio cardiovascolare nei giovani finlandesi è tra i più ampi nel suo genere e tiene traccia del rischio cardiovascolare dall’infanzia all’età adulta per valutare l’impatto dello stile di vita e delle misure biologiche e psicologiche sulla salute del cuore.
Dopo l’analisi, i ricercatori hanno trovato un’associazione positiva tra un maggior numero di fattori psicosociali favorevoli nei giovani e una migliore salute del cuore in età adulta. In altre parole, maggiore è il sostegno emotivo e sociale che un bambino ha avuto crescendo, minore è il rischio di sviluppare malattie cardiache più avanti nella vita. E tra i fattori psicosociali inclusi nello studio, la stabilità finanziaria e la capacità di regolare le emozioni e il comportamento nell’infanzia erano più strettamente correlate a una migliore salute del cuore in età adulta.
Anche un’esposizione moderata alle avversità infantili è stata associata a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause superiore al 50% rispetto a una bassa avversità. Quando gli scienziati hanno utilizzato un modello di dati completamente adattato per tenere conto di altre variabili, come il fumo, la pressione sanguigna e i livelli di istruzione all’inizio dello studio CARDIA, la relazione tra le avversità infantili e le malattie cardiovascolari non era più statisticamente significativa. Ritengono che ciò suggerisca che molteplici fattori socioeconomici, clinici, demografici e psicologici possano mediare collettivamente il legame tra avversità infantili e CVD nella mezza età.
![Bambino simboleggiante l'infanzia](http://www.medicionline.it/wp-content/uploads/2023/02/Bambino-simboleggiante-linfanzia.jpg)
Le esperienze traumatiche durante l’infanzia possono interrompere la capacità di una persona di gestire eventi stressanti più avanti nella vita. Da adulti, possono ricorrere a strategie di rimedio malsane, come il fumo e l’eccesso di cibo. La ricerca suggerisce che le persone che hanno subito abusi e abbandono durante la loro infanzia hanno maggiori probabilità di avere il diabete, ipertensione, infiammazione e livelli più elevati dell’ormone cortisolo in risposta allo stress. Tuttavia, pochi studi longitudinali hanno seguito gli individui fino alla mezza età per indagare se le avversità infantili potessero influenzare il rischio di malattie cardiovascolari (CVD) e la mortalità in generale.
I risultati si aggiungono a un crescente numero di prove che collegano il proprio benessere mentale ed emotivo alla salute cardiovascolare. Oltre ai consolidati fattori di rischio cardiovascolare, come il colesterolo alto e l’obesità, è chiaro che fattori come lo stress e il sostegno sociale svolgono un ruolo importante nella salute del cuore. I risultati del Cardiovascular Risk in Young Finns Study evidenziano anche l’importanza del benessere emotivo durante l’infanzia, poiché le abitudini sviluppate all’inizio della vita possono avere un impatto significativo sulla salute fisica e mentale lungo la strada.