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Molto spesso si sente parlare di indice glicemico, e si vantano le proprietà degli alimenti che ne hanno un contenuto. Ma siamo sicuri di sapere esattamente di cosa si tratta?
L’indice glicemico è la capacità di un glucide di incrementare la glicemia dopo il pasto, rispetto a uno standard che è rappresentato dal glucosio puro.
A sua volta, la glicemia è la quantità di glucosio (genericamente – ma erroneamente! – confuso con il concetto di “zucchero”) contenuta nel sangue. A digiuno, la glicemia è di 1 grammo di glucosio per litro di sangue.
Quando però si assume un glucide con l’alimentazione, questo si trasforma in glucosio durante la digestione, con incremento della glicemia.
A sua volta – e tutti coloro i quali stanno cercando di porre in essere una buona dieta dovrebbero saperlo – la glicemia che compare dopo la digestione induce alla secrezione di un ormone (l’insulina) che può scatenare o meno l’aumento di peso…
Dalla spiegazione di cui sopra dovrebbe essere molto chiaro come, in realtà, avere a che fare con alimenti a basso indice glicemico sia molto importante per poter fronteggiare al meglio una dieta sana ed equilibrata, che non conducano a ingrassare a causa della tendenza di stimolo sull’accumolo adiposo.
Sebbene non sia sempre così, di norma gli alimenti a basso indice glicemico sono contraddistinti dalla presenza di fibre viscose in dosi sostenute, elevati quantitativi d’acqua, carboidrati di tipo complesso o monosaccaridi che necessitano la trasformazione epatica in glucosio, lipidi, proteine poco denaturate e cottura insufficiente o eccessiva.
Anche se gli alimenti a basso indice glicemico sono utili e raccomandabili all’interno di una dieta sana ed equilibrata, è bene non riporre eccessive aspettative su di essi.
L’indice glicemico dei cibi è infatti subordinato all’eventuale associazione con altri alimenti e al tipo e al grado di cottura al quale sono sottoposti.
Pertanto, piuttosto che puntare sul singolo indice glicemico dell’alimento, è meglio puntare all’indice glicemico del “pasto” e dare un’occhiata al modo in cui cuociamo e condiamo i piatti.
Di seguito, trovate un corposo elenco di alimenti a basso indice glicemico, con calcolo del valore sulla base del riferimento rappresentato dalla soluzione di glucosio, con valore pari a 100).
In ogni caso, tenete in considerazione i seguenti valori come punti di massima, poiché molto potrebbe cambiare a seconda del livello di cottura, del condimento e di altri elementi che potrebbero condurre gli alimenti a incrementare (pur non significativamente) l’indice glicemico.
Tuttavia, considerando che gli alimenti ad alto indice glicemico raggiungono valori addirittura superiori a quelli della soluzione di glucosio stessa (ad es. maltodestrine o altri cibi artefatti), penso che un aumento di alcuni punti con la cottura possa risultare di scarsa importanza.
Correlato: qual è la farina con il più basso indice glicemico
Introducendo nuovi e diversi alimenti nella dieta quotidiana, inoltre, si rispetta una regola fondamentale: variare spesso le scelte a tavola. Questa risulta la migliore strategia per rifornire il corpo di tutte le sostanze di cui ha bisogno per il mantenimento della salute e dello stato di benessere.
Sito web: https://www.diabete.com/
Di certo gli alimenti a basso indice glicemico, anche previo cottura, non supereranno mai la soglia di 50-55 punti (a parer mio, ancora valutabile come medio-basso indice glicemico).
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