Il gorgonzola, originario della provincia di Milano, è un formaggio noto per la presenza di muffe al suo interno che gli conferiscono un sapore ben distinto e forte. Dobbiamo, prima di mangiarlo, tenere ben in mente che si tratta di un alimento particolarmente calorico rispetto ai più comuni formaggi freschi. Prendendo ad esempio in considerazione la ricotta, noteremo come quest’ultima contenga la metà delle calorie del gorgonzola, lo stesso, sebbene con una differenza nel quantitativo di calorie non così tanto marcata, si può dire della mozzarella o della robiola.
Il gorgonzola fornisce al nostro organismo circa 330 calorie ogni 100g di prodotto. Nonostante un apporto calorico non basso, tale formaggio può essere consumato anche da chi ha alti valori di colesterolo, risulta infatti ricco di vitamine e minerali, presentando anche una buona quantità di niacina, una vitamina che favorisce la circolazione sanguigna, preservando anche a meglio le funzioni del sistema nervoso. Come molti formaggi risulta ricco di calcio e il fosforo, ma nonostante ciò se ne consiglia un consumo moderato, proprio a causa del grande contenuto di grassi e calorie che sono presenti al suo interno.
Quali sono le particolarità di questo formaggio?
Il gorgonzola è un formaggio a pasta molle prodotto in due regioni particolari, Lombardia e Piemonte. Nel 1996, il formaggio è stato riconosciuto dall’Unione Europea come prodotto DOP, e per questo motivo esiste un unico processo di produzione di tale alimento, caratterizzato tra l’altro da regole molto rigide. La base di ogni buon gorgonzola è sicuramente l’utilizzo di un ottimo latte, rigorosamente di mucca, che viene fatto pastorizzare. Al latte, oltre al caglio, viene poi aggiunto un ingrediente particolare, delle spore di penicillium roqueforti, un fungo che favorisce appunto la proliferazione della muffa che caratterizza il formaggio.
I rischi del consumo del gorgonzola in gravidanza
Il rischio primario legato al consumo di formaggi erborinati in gravidanza è quello di incappare nella listeriosi. La listeriosi in gravidanza si può contrarre non solo con i formaggi non pastorizzati, ma anche mangiando carne di animali che risultano essere portatori di tale batterio. La listeriosi può essere molto pericolosa, fino a rivelarsi addirittura fatale per il feto. Dopo essersi insinuato nel corpo dell’ospite, il batterio può arrivare al bambino attraverso la placenta, causando così meningiti, problemi respiratori, cisti, ed addirittura aborti spontanei.
Rinunciare ai formaggi in gravidanza però è un qualcosa che va evitato assolutamente, le giuste tipologie possono essere degli alimenti essenziali per il corretto sviluppo del bambino. Conviene ricordare che i formaggi sono ricchi di vitamine e minerali fondamentali per la vita, ed escluderli dalla propria dieta è errato. L’opzione migliore sono i formaggi stagionati, quelli cioè prodotti con latte pastorizzato e che contengono una bassissima percentuale di acqua al loro interno. Alcuni esempi di questi formaggi sono: il parmigiano, l’asiago, il provolone, la ricotta, o la mozzarella.
Come eliminare tali batteri?
Per consumare il gorgonzola in gravidanza è necessario che il formaggio venga cotto ad alte temperature. La cottura è l’unico strumento per eliminare ogni tipo di batterio, rendendo così anche questo formaggio assolutamente sicuro. Risulta però necessario ricordare a tutti i lettori di moderare le dosi, soprattutto durante i mesi di gravidanza. I formaggi, come già attentamente sottolineato, sono alimenti molto calorici che potrebbero acuire l’aumento di peso della futura mamma.