Il cardicor è un medicinale che contiene un particolare principio attivo, il bisoprosolo. La presenza di questo principio attivo “inscrive” il cardicor in un particolare gruppo di medicinali, i betabloccanti. Tali medicinali hanno il compito di influenzare la risposta che l’organismo da agli impulsi nervosi provenienti dal cuore. A livello cardiaco infatti riducono la forza di contrazione dell’organo e la frequenza cardiaca dello stesso, diminuendo, oltre che il consumo di ossigeno, i valori di ritenzione idrica, migliorando al contempo il livello della pressione arteriosa dell’organismo.
Il ruolo svolto dai farmaci betabloccanti è molto importante, diversi studi hanno dimostrato che sono particolarmente efficaci per affrontare varie patologie che colpiscono il cuore, riducendo, di molto, la percentuale di mortalità legata a scompensi cardiaci. Questo farmaco può essere però utilizzato anche per affrontare altre problematiche oltre a quella appena citata, scopriamo di seguito quali sono gli altri usi di tale farmaco, il dosaggio consigliato, eventuali effetti collaterali e le relative controindicazioni.
Come accennato in precedenza i farmaci betabloccanti sono impiegati nel trattamento di varie patologie cardiologiche e non solo, osserviamo dunque le principali condizioni di salute che richiedono l’utilizzo di tali farmaci. Tra le principali patologie annoveriamo: l’ipertensione arteriosa, la cardiopatia ischemica e l’insufficienza cardiaca cronica, dove intervengono per ridurre la frequenza cardiaca ed abbassare il consumo di ossigeno mettendo a “riposo” il cuore. Sono utilissimi per combattere le aritmie cardiache, il glaucoma, patologia dell’occhio caratterizzata dall’incremento della pressione oculare, che può con il tempo causare anche la perdita della vista, ed anche per affrontare l’ emicrania.
Oltre alle allergie che possono verificarsi per qualsiasi farmaco o alimento, il cardicor è controindicato per le persone affette da asma grave o da malattie polmonari croniche, gravi problemi circolatori e per chi è affetto da tumori alla ghiandola surrenale. Gli effetti collaterali che potrebbero manifestarsi sono invece: l’ ipotensione, il manifestarsi di disturbi del sonno, la bradicardia, la broncocostrizione, scompensi cardiaci acuti, l’ipoglicemia, disturbi gastrointestinali, compresi vomito e diarrea, tendenza alla depressione, forti crampi muscolari, e perfino disfunzione erettile, a causa dell’abbassamento della pressione arteriosa che si ha assumendo tali farmaci.
In alcuni casi, quando si verificano tali inaspettati episodi, può essere necessario sospendere il farmaco per qualche giorno, altre volte invece è solo consigliato una riduzione del dosaggio. In ogni caso, però, quando si hanno alcuni di questi sintomi, è fondamentale contattare il proprio cardiologo di fiducia affinché si possa porre rimedio a tale situazione e si possa riorganizzare il trattamento terapeutico.
Questi farmaci, infatti, necessitano di titolazione, ciò vuol dire che devono essere introdotti nella vita del paziente con il dosaggio più basso per poi essere aumentati gradualmente. La stessa cosa si può dire per la sospensione, il dosaggio va ridotto gradualmente, non possono essere eliminati in maniera brusca e repentina. I betabloccanti, in ogni caso, rappresentano uno dei farmaci maggiormente prescritti dal cardiologo e con maggiori evidenze sulla loro effettiva protezione dei muscoli cardiaci. Sono farmaci, rassicuriamo i più, ben tollerati e molto efficaci, con gli effetti collaterali che si verificano solo in una piccola percentuale dei pazienti e molto di rado.
L’utilizzo di questi farmaci viene prescritto, nella maggior parte dei casi, per un lungo periodo di tempo e necessita del costante monitoraggio da parte del medico curante, specie nella fase iniziale, dove il corpo deve abituarsi agli effetti dei betabloccanti. Il cardicor si presenta sotto forma di una comune compressa, l’assunzione è consigliabile di primo mattino con l’ausilio dell’acqua, non c’è bisogno di digiunare né di fare colazione prima di ingurgitare il medicinale.
Come per ogni compressa di questo tipo si ricorda che non bisogna in nessun modo frantumarla prima di porla in bocca né tantomeno masticarla. Potrebbe però, per chi ritiene complesso utilizzare l’intera compressa, essere utile dividerla in due parti uguali, facilitando in tal mondo anche il dosaggio del farmaco. Per quanto riguarda la dose massima quotidiana raccomandata dai medici ad un adulto, questa è pari a 10 mg. L’attenzione alle dosi di farmaco da assumere possiede sempre un’importanza fondamentale, in particolar modo quando si tratta di medicinali betabloccanti.
Un eventuale eccessivo dosaggio di tali farmaci può comportare il manifestarsi di sintomi come: il battito cardiaco rallentato, gravi difficoltà nella respirazione, capogiri, tremori ecc. Si ricorda nuovamente che anche quando si arriva alla conclusione del periodo indicato dal proprio medico per la cura di una eventuale patologia, lo stop alla somministrazione del medicinale non deve essere in nessun modo brusco, l’organismo umano deve infatti avere il tempo di abituarsi al cambiamento che si sta apportando ad esso.
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