Il carbone vegetale risulta essere un ottimo alleato contro sintomi di gonfiore e stitichezza. Questo prodotto è molto utile ed importante per via delle sue proprietà, oltre al fatto di essere una sostanza naturale. Vediamo quali sono le sue funzioni principali e da cosa deriva.
Carbone vegetale: benefici e proprietà
Riprendendo quanto appena detto riguardo la sua provenienza del tutto naturale, il carbone vegetale è ottenuto dal processo di combustione del legno (o i suoi scarti). Anche definito come “carbone attivo vegetale” o “carbone attivato”, presenta delle funzioni e dei benefici che meritano una attenta analisi. Questo tipo di carbone è molto spesso usato per problemi di natura intestinali, al fine di risolvere meteorismo o pancia gonfia. Di solito sono prodotti che vengono ingeriti sotto forma di pillole o compresse, ma esiste anche il carbone in polvere che invece viene utilizzato per pulire i denti e renderli più lucenti. Il carbone vegetale aiuta l’ organismo ad espellere i gas di troppo nella zona stomacale e per diminuire il processo di assorbimento del colesterolo. Presenta, quindi, proprietà adsorbenti che permettono di eliminare queste situazioni spiacevoli.
Grazie proprio alla sua attività di adsorbimento, oltre che ad evitare il gonfiore, viene spesso consigliato dai medici per casi di dissenteria. L’ effetto adsorbente permette di raccogliere tutte le sostanze nocive, favorendo la eliminazione di queste tramite le feci. Risulta essere di grande aiuto anche in caso di diarrea, avendo come caratteristica principale proprietà di depurazione dell’ organismo e che sfavoriscono gonfiore.
Controindicazioni e altri utilizzi del carbone vegetale
Abbiamo visto quanto sia utile il carbone vegetale in caso di gonfiore, ma come in tutte le situazioni l’ eccesso tende a trasformarsi nel nemico principale. Sebbene sia un rimedio ottimale contro i sintomi elencati, il carbone vegetale se assunto con dosaggi sconsiderati può provocare degli effetti collaterali ed indesiderati. Assumerne in elevate quantità tenderebbe a rendere la parte dell’ intestino molto asciutta e causare sensi duraturi di stitichezza. Gli effetti più comuni che possono riscontrarsi in situazioni in cui ci sia un evidente eccesso di carbone vegetale sono: vomito, sintomi di nausea e appunto la costipazione per la motivazione prima descritta. Inoltre, rifacendoci alla sua grande capacità di adsorbimento, è spesso sconsigliato utilizzare il carbone vegetale mentre si stanno assumendo farmaci. Ciò comporterebbe un effetto molto più ridotto della cura che si sta seguendo.
Il carbone vegetale è molto spesso anche utilizzato in cucina. Infatti, con questo si potrà preparare il pane nero: oltre ad essere un alimento alternativo e molto gradevole, incarna tutte le capacità viste prima. Questo pane, fatto con il carbone vegetale, ha la capacità di intrappolare gas e tossine che si trovino nella zona intestinale. Il procedimento per fare questo pane è lo stesso utilizzato per il pane che siamo abituati a trovare sulle nostre tavole. Nei casi in cui il consumo di prodotti come questi siano sopra la media, potrebbe esserci il rischio di un malassorbimento. Ovviamente, per le persone che non presentano nessun tipo di problema, un po’ di pane nero non sarà sicuramente un problema, l’importante è non esagerare. Per evitare che si possano manifestare situazioni più particolari ed indesiderate, sarà necessario rivolgersi ad un nutrizionista che sarà in grado di indicarvi il giusto dosaggio nel vostro piano alimentare (in base anche al vostro stile di vita).