E invece l’ibernazione sembra aver trovato effettivo spazio all’interno della scienza medica, con implicazioni che potrebbero rivoluzionare i prossimi decenni. Ma in che cosa consiste l’ibernazione umana, e quali sono ad oggi le sue applicazioni concrete in campo medico? Lo scopriremo assieme in questo breve excursus.
Che cosa si intende per ibernazione umana?
Col termine ibernazione si intende un processo in base al quale le funzioni vitali vengono ridotte al minimo. A livello concreto, il corpo di una persona ibernata presenta le seguenti caratteristiche:
- battito cardiaco rallentato;
- riduzione del metabolismo;
- abbassamento della temperatura corporea;
- ritmo respiratorio in forte calo.
Siccome l’uomo è un animale che non ha naturalmente la capacità di intervenire su questi parametri – cosa invece che riesce bene a molte specie, come ad esempio gli orsi, grazie alla pratica del letargo – la scienza ha studiato tecniche in grado di riprodurre artificialmente questo stato letargico dei principali parametri vitali.
Principali scopi dell’ibernazione
L’Ibernazione umana attualmente si applica a persone già decedute, le quali decidono di effettuare tale pratica allo scopo di trovare in futuro una cura per la patologia che ha causato di fatto la loro morte. In questo senso l’ibernazione umana diviene una sorta di limbo in cui una persona giace, nella speranza che la scienza la riporti in vita grazie alle sue scoperte.
È quindi ancora ben lontano lo scenario in cui una persona cosciente e vigile si iberni volontariamente per vivere nel futuro, come accade in molte pellicole hollywoodiane. Va comunque detto che allo stato attuale la scienza non garantisce che, una volta trovata la cura per il soggetto deceduto, il suo corpo non subisca danni; per tale ragione la strada verso l’ibernazione umana è ancora lunga e piena di insidie.
Come si effettua l’ibernazione umana a livello pratico?
Come detto in precedenza, l’ibernazione umana procede a ridurre i parametri vitali mediante l’abbassamento in primo luogo della temperatura; a tale scopo, la procedura tecnica si compone di diverse fasi. In primo luogo il soggetto deceduto, entro mezz’ora dalla morte, viene sottoposto a ventilazione meccanica dei polmoni, e l’afflusso di sangue al cervello viene ripristinato sempre mediante l’impiego di macchinari. In secondo luogo la salma viene immersa in acqua gelida allo scopo di abbassare la temperatura degli organi e del sangue. Solo a questo punto il defunto verrà trasportato in un centro di criogenesi dove, mediante endovena, gli verrà iniettata una soluzione protettiva atta a congelare gli organi interni.
La fase finale dell’ibernazione umana prevede il definitivo congelamento del corpo con l’azoto liquido, grazie al quale viene raggiunta una temperatura di -125 gradi. Trascorse tre ore, il corpo verrà portato alla temperatura definitiva di -196 gradi. Sarà poi compito del personale tecnico sostituire l’azoto periodicamente, al fine di conservare in modo ottimale il corpo stesso.
Come si pone a livello legale l’ibernazione umana in Italia?
A livello legale, in Italia l’ibernazione umana risulta impossibile da praticare: infatti stando alle leggi vigenti, per dichiarare defunto un paziente deve trascorrere un periodo di osservazione di 24 ore dall’arresto cardiaco. Solo successivamente il suo cadavere sarà disponibile per attuare un eventuale processo di ibernazione.
Come abbiamo già avuto modo di sottolineare le fasi di criogenesi devono cominciare invece entro mezz’ora dopo il decesso, e per tale ragione non si può di fatto attuare questa tecnica conservativa nei nostri ospedali.
Inoltre l’ibernazione umana da viventi non è legalmente consentita, anche nel caso in cui un malato, specie se terminale, volesse coscientemente sottoporsi a tale pratica conservativa, con la speranza che i progressi futuri della medicina gli regalino una migliore aspettativa di vita.
Dove si può praticare oggi l’ibernazione umana?
Al giorno d’oggi al mondo esistono solo tre centri specializzati in ibernazione umana, due dei quali sono situati negli Stati Uniti – e più precisamente in Ariziona, dove troviamo la Alcor Foundation di Max More, e nel Michigan, dove si trova il Cryonics Institute diretto da Ben Best- e il terzo in Russia.
Tuttavia a livello europeo esistono team di ricerca specializzati, come ad esempio quello made in Italy della Cryonics-it, diretta da Daniele Chirico. Sempre restando in Europa, anche il Regno Unito possiede un centro di ricerca criogenica, il Cryonics-uk, il quale è guidato da Tim Gibson.
Quanto costa la tecnica di ibernazione umana?
I costi del processo di ibernazione umana sono molto elevati: basti pensare infatti che negli Stati Uniti le cifre variano tra i 160 e i 200 mila dollari per conservare un corpo. Per quanto riguarda invece la Russia, i costi diventano decisamente più accessibili, con un controvalore calcolato in 26 mila dollari.
Va comunque detto che, per tutti coloro che volessero risparmiare, può essere ibernato anche il solo cervello, con costi molto inferiori rispetto all’intero corpo umano.