Una delle piante più utilizzate per trattare problemi di tipo nervoso o psicologico è la griffonia. Scopriamo insieme i benefici, l’utilizzo e la posologia indicata.
Griffonia: habitat e origini
La griffonia, nome botanico Griffonia simplicifolia, è una pianta africana appartenetene alla famiglia delle leguminose. La forma caratteristica dei suoi baccelli e il paese di provenienza hanno dato vita ad un nome comune spesso utilizzato per questa pianta: “fagiolo africano”. È coltivata nell’area geografica che va dalla Liberia al Gabon, ma è particolarmente presene nella zona occidentale dell’Africa quale Ghana, costa d’Avorio e Togo e nella zona centro meridionale, dove si utilizza nella cucina tradizione e come rimedio fitoterapico.
La pianta può raggiungere fino a tre metri d’altezza grazie al fusto legnoso che la sostiene. Matura tra agosto e ottobre. Le foglie sono verdi ovali e i baccelli di un particolare verde bruno. Nei baccelli a forma di fagiolo sono contenuti dei semi di colore che varia dal rosso al marrone bruno a secondo del grado di maturazione. Proprio i semi sono la componente più interessante dal punto di vista delle proprietà benefiche della griffonia.
Questa pianta veniva utilizzata già nei tempi antichi nella tradizionale medicina africana. Si utilizzata la pianta in tutta la sua totalità: la corteccia e le radici si masticavano, le foglie per guarnire le ferite e il succo che si estraeva era usato come clistere per trattare disturbi renali. Il decotto realizzato con le foglie era ottimo contro il vomito o come afrodisiaco.
L’interesse scientifico da parte della comunità europea è cominciato negli anni ’80, quando si usava il triptofano sintetico per combattere insonnia e depressione. Purtroppo però la somministrazione di questa sostanza creò non pochi problemi, causando nei soggetti che la utilizzavano reazioni allergiche. Così fu vietato l’uso d’integratori a base di triptofano sintetico dalla FDA (Food and Drug Administration). In questo modo la ricerca scientifica fu costretta a cercare una valida alternativa al prodotto di sintesi da poter utilizzare a scopo antidepressivo. Fu così che si scoprì la griffonia e le sue virtù tutt’oggi molto apprezzate dalla medicina moderna.
Proprietà benefiche della griffonia
La maggior parte delle proprietà attribuite alla griffonia risiedono tutte nei semi della pianta. Qui è concentrata una sostanza importantissima: il 5-idrossi-triptofano (5-HTP), aminoacido essenziale precursore della serotonina. Conosciuto anche come ormone del buonumore, è fondamentale che la serotonina si concentri nel corpo nelle giuste quantità.
Quando i livelli dell’ormone nel corpo sono bassi, è facile comprendere che a livello nervoso possono verificarsi depressione, ansia e insonnia. Le griffonia si presente particolarmente efficace per il trattamento di:
- Depressione
- Disturbi alimentari
- Emicrania e stati nervosi
- Insonnia
- Menopausa
- Firbomialgia
Depressione
Secondo diversi studi, l’utilizzo di griffonia nei soggetti che soffrono di depressione moderata, risulta efficace quanto l’utilizzo di alcuni farmaci antidepressivi. In particolare nei soggetti affetti da depressione unipolare o bipolare, gli studi hanno evidenziato una risposta significativa positiva entro due/quattro settimane di trattamento, somministrando dosi pari a 50-300 mg tre volte al giorno. Per il trattamento della depressione, si sono ottenuti risultati positivi anche utilizzando precursori di alcuni neurotrasmettitori, in particolare di quelli della serotonina. Monitorando l’esperimento si è visto che il 5-HTP risulta efficace come i farmaci SSRI (inibitori selettivi del re-uptake della serotonina) abitualmente in uso, tra i quali la fluvoxamina, principio attivo utilizzato per tantissimi antidepressivi.
Obesità e bulimia
La griffonia è molto utile per combattere disturbi alimentari come obesità e bulimia. Il 5-HTP secondo alcuni studi è in grado di diminuire gli attacchi di fame nervosa tipici di questa patologia. I soggetti sottoposti a trattamento assumono meno calorie come diretta conseguenza di un’accresciuta sensazione di benessere. La griffonia si è dimostrata utile anche nel regolare la motilità intestinale, contrastando la stipsi.
Emicrania e stati ansiosi
Il “fagiolo africano” è particolarmente adatto anche nel trattamento dell’emicrania e degli stati ansiosi. La serotonina infatti è sintetizzata dal corpo umano a partire dal triptofano, un amminoacido essenziale che s’introduce con l’alimentazione, il quale viene poi trasformato in 5-HTP. Conoscendo questo meccanismo, è facile intuire perché la griffonia è molto utile e come può combattere l’ansia e le emicranie di origine nervosa. Inoltre il 5-http può essere considerato come un valido sostituto del propanolo, un farmaco prescritto proprio per il trattamento delle emicranie. Risulta particolarmente efficace per trattare l’emicrania tensiva e quella che si manifesta in età pediatrica-puberale.
Insonnia
La griffonia è adoperata spesso per il trattamento dell’insonnia. Anzi, questa è stata una delle prime applicazioni terapeutiche sperimentate negli anni ’70. Fu dimostrato che il 5-HTP è capace di migliorare la qualità del sonno, incrementando la fase REM ed evitando risvegli notturni continui. Studi recenti hanno poi confermato i dati evidenziati dalla ricerca passata.
Menopausa
La sintomatologia legata alla menopausa, in particolare per quanto riguarda gli stati d’irritabilità improvvisa e nervosismo, può essere migliorata con la griffonia. Inoltre il 5-HTP è utile anche per ridurre le vampate di calore. Rispetto agli altri rimedi naturali, questa pianta è più efficace poiché il 5-HTP non necessità di legarsi ad altre proteine per essere trasportato in circolo.
Fibromialgia
Attualmente si stanno effettuando diversi studi riguardo all’utilizzo di griffonia nei soggetti affetti da fibromialgia. Anche se ancora non conclusi del tutto, gli esperimenti hanno evidenziato esisti positivi in alcuni gruppi di pazienti. Secondo i dati ottenuti, i soggetti curati con 5-HTP presentano una riduzione del senso di fatica, dolore, ansia e rigidità mattutina, tipici della malattia.
Griffonia in commercio ed effetti collaterali
Il “fagiolo africano” è presente sul mercato sotto forma di capsule o compresse. L’assunzione consigliata è di due dosi al giorno da assumere lontano dai pasti, solitamente la mattina o la sera per un mese. Il dosaggio varia a secondo della specifica situazione e del trattamento che si deve effettuare. Solitamente il produttore indica sempre la posologia ideale e quella massima da non superare per non incorrere in effetti collaterali.
Gli effetti collaterali dovuti a dosi eccessive di griffonia sono rari. In caso di sovraddosaggio possono presentarsi pienezza con nausea, lievi bruciori di stomaco e meteorismo. Inoltre l’uso è sconsigliato nei soggetti che già seguono una terapia con farmaci antidepressivi e/o ansiolitici, poiché potrebbe verificarsi una sindrome serotoninergica. Stesso consiglio vale per chi assume farmaci per combattere la fibromialgia e chi segue un trattamento con triptani, comunemente utilizzati per il mal di testa.
Griffonia consigliata
Anastore propone un ottimo integratore alimentare a base di griffonia titolato al 30% minimo con 5-HTP. Se ne consiglia l’assunzione per combattere stati depressivi, stress, ansia, bulimia, disturbi del sonno, stanchezza, cefalea, fibromialgia e attacchi di fame nervosa. Quest’integratore non causa dipendenza e se si rispettano le dosi indicate, è privo di effetti collaterali. La posologia consigliata dal produttore è di tre capsule al giorno da suddividere in tre assunzioni, da prendere con mezzo bicchiere d’acqua prima dei pasti.