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La gotta è assimilabile ad una specie di artrite che si caratterizza per attacchi così improvvisi come acuti di estremo dolore, evidentissimo arrossamento e grande gonfiore a carico di qualche articolazione.
L’acido urico è uno di quei prodotti cosiddetti “di rifiuto”, creati dai processi metabolici nella loro fase finale. Solitamente esso viene escreto verso l’esterno grazie alle funzioni dei reni. Però può accadere, per una serie di diverse ragioni, che la quantità di acido urico prodotta da questi processi sia poi superiore a quella che le ghiandole renali riescono a smaltire.
Il depositarsi di queste formazioni di cristalli nelle articolazioni, nei reni e nella pelle, porta all’ingenerarsi di sensazioni di dolore molto, ma molto acuto.
La gotta si può presentare in diverse forme:
Nei tempi antichi veniva spesso definita come “la malattia dei re” poiché veniva associata sovente ad individui ricchi che spesso si abbandonavano a stili di vita “perduti” conditi da troppi cibi e beveraggi ricchi.
La sintomatologia di questa complessa malattia è composta da segni quasi tutti sensibilmente acuti e che, subdolamente, possono manifestarsi senza preavvisi, anche improvvisamente, sovente nelle ore notturne.
Tra i sintomi della gotta ricordiamo:
Tra le articolazioni che vengono colpite con la maggiore frequenza da questa patologia troviamo la caviglia, il tallone, le ginocchia, i polsi, i gomiti e le dita delle mani. Gli attacchi, nella maggior parte dei casi, possono durare anche svariati giorni e migliorano spesso in modo spontaneo, semplicemente con il trascorrere del tempo. Senza alcun tipo di terapia, invece, gli attacchi di gotta possono insorgere con sempre maggiore frequenza.
Da un punto di vista clinico ciò che dà origine ad una gotta è un aumento anomalo dell’acido urico nel circolo sanguigno. Questo prodotto, che normalmente è un prodotto cosiddetto di scarto, si forma per un processo di scissione a carico delle purine.
Le purine sono elementi che si trovano fisiologicamente nel corpo umano, oltre che in alcune classi di alimenti, soprattutto le carni e, nel dettaglio, soprattutto dalle carni estratte da organi di animali, come potrebbero essere le reni, le cervella ed il fegato. Ma anche nello sgombro, nelle aringhe e nelle alici.
Qualche ridotta quantità di purine è riscontrabile anche nelle carni bianche, quelle del pollo, per esempio, oltre che nel pesce.
In situazione fisiologica l’acido urico viene disciolto normalmente nel circolo sanguigno per poi essere espulso, attraverso le ghiandole renali, con la minzione, quindi insieme all’urina. Può capitare, però, in situazioni patologiche, che il corpo umano produca troppo acido urico o non riesca ad espellerlo o, comunque, non ne riesca ad espellere la giusta quantità. Quando si verifica una di queste due situazioni, accade che l’acido urico si accumula, forma dei cristalli a forma di ago andandosi a depositare nelle articolazioni e nei tessuti circostanti, dando origine alle situazioni dolorose, ai gonfiori ed ai rossori tipici della gotta.
Questi depositi di cristalli a forma di ago potrebbero, però, dare origine ad un’altra situazione patologica conosciuta con il nome di “falsa gotta” (anche denominata “pseudogotta”) nella quale, però i cristalli, invece di essere costituiti da acido urico, sono formati da calcio pirofosfato diidrato.
Esistono alcune circostanze e/o condizioni che potrebbero far incrementare la possibilità di avere livelli di acido urico nel sangue troppo elevati, ecco alcune di queste situazioni che tipicamente possono provocare la gotta:
La gotta viene causata da una maggior concentrazione di acido urico in circolazione. Questa presenza più abbondante del normale può avvenire a causa di:
Per una migliore comprensione del processo, però, è indispensabile fornire una spiegazione più dettagliata delle attività che competono all’acido urico in un organismo umano.
L’acido urico è una molecola la cui formazione avviene partendo dalle purine. Le purine sono un composto che fisiologicamente risiede in ciascuna delle cellule umane ed è anche ingerita attraverso molti degli alimenti che mangiamo quotidianamente.
Quando queste purine sono presenti in una quantità eccessiva, il corpo umano è capace di smaltirle con una trasformazione in acido urico. Quest’ultimo è un liquido di rifiuto che viene smaltito con l’urina, attraverso la minzione.
Questo processo appena spiegato deve essere comunque inteso come un continuo mantenimento di equilibri piuttosto che come un processo che viene attivato o disattivato quando necessiti. L’acido urico viene costantemente prodotto ed anche costantemente eliminato.
E’ possibile una stima della quantità di acido urico che si trova nel corpo umano grazie ad una analisi del sangue (l’uricemia). E’ possibile perché se vi è una produzione sovrabbondante di acido urico è anche probabile che i meccanismi che lo smaltiscono possano avere delle ripercussioni negative con il conseguente aumento della sua quantità in circolo.
L’acido urico presente oltre la soglia definita fisiologica avrà la tendenza alla formazione di cristalli, esattamente come accade quando si versi sale in abbondanza in un recipiente contenente acqua. Inizialmente il sale tende a sciogliersi (passando in “soluzione”), ma se se ne aggiungono quantità sempre superiori si noterà la formazione di cristalli che precipiteranno sul fondo del recipiente.
Alla visione microscopica i cristalli formatisi con l’acido urico presentano punte, assomigliando a degli aghi molto piccoli. Può capitare, in taluni individui, che questi cristalli si depositino all’interno di alcune articolazioni. In altri il deposito può avvenire sottocute con la formazione di masse che talvolta possono avvertirsi anche all’esterno e che prendono il nome di tofi.
Il sistema immunitario, deputato alla difesa del corpo umano dalle malattie, avverte che sono presenti “corpi” anomali (i cristalli di acido urico) ed incomincia il suo processo di difesa dell’organismo, con l’attacco ai cristalli. A questo punto compaiono i primi sintomi del processo infiammatorio tipico della gotta.
Occorre specificare che diete troppo ricche di purina possono indurre il corpo dell’uomo ad una maggiore produzione di acido urico. Tra i cibi che presentano questa caratteristica sono da ricordare la carne rossa, alcuni organi di natura animale (cervello, reni e fegato), ed i crostacei. I piselli, i fagioli secchi e le acciughe contengono notevoli quantità di purina, ed anche l’alcool produce una riduzione delle capacità di smaltire l’acido urico dal corpo umano.
I soggetti che si trovino in cura con le ciclosporine (immunosoppressori) sono maggiormente a rischio di contrarre la gotta.
Se gli attacchi di gotta non vengono trattati i problemi possono presentarsi anche una seconda volta e poi ancora in futuro. Certo i sintomi potrebbero anche essere di intensità inferiore, ma gli eventi potrebbero ripresentarsi con frequenze maggiori.
In ogni caso ad oggi non risulta possibile la previsione sia del ripresentarsi dell’attacco, sia del momento in cui ciò avverrà. Una predizione più o meno precisa la si può fare solo con l’analisi uricemica, valutando la concentrazione ematica dell’acido urico.
Per fare in modo di non soffrire dei classici attacchi che caratterizzano tale patologia, piuttosto di frequente si consiglia di seguire una dieta specifica, oppure cominciare ad usare erbe, medicinali, rimedi casalinghi o delle creme che vengono chiaramente prescritte da parte del medico.
Tra i vari rimedi naturali per la cura di tale patologia troviamo sicuramente la ciliegia: se ne consiglia un consumo di circa 15-20 al giorno subito dopo essersi svegliati, per poi pian piano ridurne la quantità. All’interno delle ciliegie troviamo un antiossidante particolare denominato antocianine che permette di ridurre l’infiammazione. I succhi di verdure crude sono spesso impiegati per il trattamento di tale patologia.
La polvere di carbone è un altro rimedio naturale piuttosto diffuso: si suggerisce di mischiarla con l’acqua all’interno di una tinozza e si può considerare una cura benefica per i piedi, che devono essere lasciati in ammollo all’interno della tinozza per almeno una mezz’ora.
Il progredire dei un episodio di gotta consta di 4 fasi:
La permanenza di elevati livelli di acido urico nel sangue per tempi elevati può generare il proliferare di tofi, e cioè forme di deposito, dure e dolorose di cristalli di acido urico.
Normalmente i depositi di cristalli di acido urico si posizionano nelle porzioni di natura cartilaginea delle articolazioni che la gotta ha colpito. A volte anche in corrispondenza dei padiglioni auricolari.
Gli eccessi di acido urico potrebbero anche andare a localizzarsi sotto forma di depositi nei reni, andando a generare dei calcoli renali.
La prima fase per la diagnosi di gotta è sicuramente l’anamnesi, seguita poi da una accurata visita medica. Il medico molto probabilmente poi richiederà una analisi del sangue per il controllo del livello di acido urico. Naturalmente ancora tutto ciò non è sufficiente per diagnosticare la gotta con sicurezza. Questo accade perché:
Se l’articolazione è sottoposta ad un processo infiammatorio lo specialista potrebbe anche optare per il prelievo di campioni di liquido sinoviale (dalle articolazioni interessate). Naturalmente opererà precedentemente l’anestesia locale. Il liquido sinoviale verrà poi analizzato al microscopio.
Le terapie per la gotta devono porsi i seguenti obbiettivi:
Mentre è in essere un attacco acuto di gotta si dovrebbe:
Tra i rimedi di natura farmacologica che più frequentemente vengono utilizzati si trovano i normali antiinfiammatori (la molecola d’elezione è la indometacina, ma anche il diclofenac trova un utilizzo efficace nella terapia della gotta) ed il paracetamolo. La Tachipirina, per esempio, è un buon farmaco per combattere la gotta. Si eviti, invece, l’aspirina perché l’acetilsalicilato potrebbe diminuire le capacità renali di espulsione dell’acido urico.
Anche il cortisone è efficace contro la gotta, o per le vie intra-articolari o per la normale via orale.
La colchicina è un altro dei medicinali efficaci nel combattere alcuni sintomi della gotta, tra i quali dolore e gonfiore. Utile nel far cessare gli attacchi, ha la maggiore efficacia se lo si assume entro le prime 12 ore dai primi sintomi dell’attacco acuto.
Per la cura della gotta ci si può far prescrivere anche taluni medicinali che hanno la proprietà di far diminuire i livelli ematici di acido urico, e tra questi si ricordi l’allpourinolo (nome commerciale Zyloric). I medici però sono divisi sull’opportunità di prescrivere tale farmaco durante le fasi acute. Normalmente non si deve prescriverlo durante gli attacchi acuti poiché si mobilizzano i depositi nei tessuti dell’acido urico i quali, migrando nel circolo, in teoria si potrebbero nuovamente depositare nelle aree infiammate con la conseguenza della riattivazione del processo infiammatorio a cascata.
Bibliografia
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