Esami diagnostici

Globuli bianchi alti, come rivelarli e da cosa può dipendere

Avete ritirato le analisi del sangue ed è comparso un valore di globuli bianchi alti? Siete preoccupati da ciò e volete saperne di più, individuando magari da cosa può dipendere? Nessuno, meglio del vostro medico, potrà fornirvi gli adeguati riscontri sul vostro stato di salute.

Tuttavia, a titolo informativo, possiamo cercare di condividere con voi alcuni utili spunti, evidenziando ad esempio che i leucociti, o globuli bianchi, sono alcuni dei principali “difensori” del nostro organismo contro una serie di malattie e patologie. Pertanto, se i leucociti presenti nel nostro organismo diventano improvvisamente elevati, significa che probabilmente il nostro corpo è sotto attacco di una o più malattie infettive e infiammatorie, e i globuli bianchi stanno intervenendo per proteggere i nostri organi.

Naturalmente, quanto sopra non deve comunque allarmare, di per sé: vi sono infatti tante situazioni in cui la leucocitosi non è affatto riconducibile a situazioni maligne, ma solamente a scenari ordinari, come l’aver sostenuto un esercizio fisico particolarmente intenso, lo stress, la paura o, magari, lo scatenarsi di infiammazioni e di infezioni che però non sono gravi (d’inverno, l’influenza), emorragie, intossicazioni, traumi e tanto altro ancora.

Perché si “soffre” di leucocitosi

Di per sé la leucocitosi non è in grado di rilevare alcuna informazione utile per la correzione del parametro dei globuli bianchi alti. Di fatti, l’analisi del sangue può determinare certamente una situazione di incremento assoluto dei globuli bianchi, ma non può fornire alcuna indicazione su quali siano le cause di un tale incremento.

Ne deriva che per cercare di capire per quale motivo si sia soggetti a leucocitosi, è necessario procedere a una conta differenziale dei globuli bianchi e, di qui, procedere poi ad altre osservazioni per poter arrivare a comprendere se l’incremento dei globuli bianchi sia il riscontro di un’infezione, dell’assunzione di farmaci che stimolano la sintesi dei leucociti, malattie del midollo osseo, disordini specifici di natura immunitaria, allergie, artrite, farmaci come i corticosteroidi, fumo, morbillo, pertosse, stress e tanto altro ancora.

Quali sono le categorie di leucotitosi

L’aumento dei globuli bianchi nel sangue può essere ricondotto a varie tipologie di leucociti. Si parla ad esempio di neutrofilia se la leucocitosi è derivante da un incremento dei neutrofiti, ovvero la popolazione di globuli bianchi che di norma, in soggetti ordinari, rappresenta circa il 70% di tutti i globuli bianchi in circolazione, e il cui incremento su valori anormali può essere derivante da un’infezione batterica acuta.

Si parla invece di linfocitosi se la leucocitosi deriva da un incremento dei linfociti, che in condizioni normali ammontano al 20-30% dei globuli bianchi circolanti, e il cui aumento è tipico di infezioni acute di origine virali, o croniche di origine batterica. Ancora, si parla di eosinofilia se la leucocitosi è derivante dall’incremento degli eosinofili, che in condizioni normali rappresentano l’1-6% di tutti i globuli bianchi, e il cui incremento può essere ricollegato a condizioni di natura allergica, a disordini di natura alimentare, vasculiti, e così via.

Ulteriormente, si parla comunemente di monocitosi se la leucocitosi deriva da un incremento dei monociti, che in condizioni ordinarie rappresentano meno del 5% di tutti i globuli bianchi in circolazione, e che può essere ricondotta a infezioni di natura cronica o malattie infiammatorie intestinali. Infine, si parla di basofilia se la leucocitosi è derivante da un incremento dei basofili, che in condizioni normali non superano lo 0,3% di tutta la popolazione leucocitaria, e che può essere determinate di malattie mieloproliferative.

Ricordiamo infine che esiste un’ulteriore categoria di leucociti, chiamate “cellule dendritiche”, che tuttavia non si trova in circolo nel sangue.

Categorie

stock/adobe.com

A loro volta, è anche vero che i globuli bianchi che circolano nel sangue possono essere facilmente raggruppati in diverse categorie, a seconda delle caratteristiche funzionali e morfologiche che li accomunano. Si pensi ai c.d. “fagociti”, così chiamati poiché inglobano e “digeriscono” le molecole estranee, o ancora ai “granulociti”, che come suggerisce, ancora una volta, il loro nome, sono così chiamati perché contengono dei grossi granuli di citoplasma, che conferiscono ai leucociti una forma particolare.

Si parla poi della famiglia degli immunociti per raggruppare tutti i globuli bianchi che sono responsabili di risposte immunitarie specifiche e di natura selettiva contro antigeni esogeni, e ancora di cellule citotossiche per rilasciare delle sostanze in grado di uccidere le cellule che attaccano.

Per quanto infine concerne la loro relazione con i globuli bianchi, ricordiamo che il numero dei leucociti è nettamente inferiore (un millilitro cubo di sangue contiene 7 mila globuli bianchi e ben 5 miliardi di eritrociti), ma hanno dimensione notevolmente superiori.

Perché ho i globuli bianchi alti nel sangue?

I valori dei globuli bianchi nel sangue potrebbero risultare sballati. Tuttavia, come ho già specificato all’inizio, non è il caso di allarmarsi prima di una visita dal proprio medico. Spesso basta attendere qualche giorno e ripetere l’esame per accorgersi che il valore si era alzato solo in maniera provvisoria.

Adesso però approfondiamo l’argomento e vediamo quali potrebbero essere i motivi per cui i valori di leucociti nel sangue sono alti.

  • A determinare l’automento di leucociti potrebbe essere un’infiammazione o una malattia infettiva (come ad esempio il morbillo).

  • Le infezioni che aumentano questi valori spesso sono banali. Prendiamo in esame una semplice influenza e tutti i malanni invernali ad essa collegati. Sono situazioni di malessere transitorie e non preoccupanti, tuttavia i valori di globuli bianchi potrebbero lievitare. Spesso ad alzare i livelli non è una condizione preoccupante, anzi. Il fatto che i globuli bianchi siano alti significa che il corpo si è mobilitato per proteggersi da eventuali aggressioni.

  • I leucociti possono alzarsi sotto un intenso esercizio fisico.

  • La paura e lo stress possono giocare un brutto “tiro” al corpo, portandolo ad alzare le difese anche se non vi è un pericolo imminente. In questo caso comunque si parla (quasi sempre) di leucocitosi fisiologica.

  • In alcuni casi l’aumento di globuli bianchi potrebbe dipendere da un’anomala reazione da parte del corpo davanti all’integrazione di specifici farmaci.

  • Reazioni allergiche più o meno gravi.

  • In seguito a un ustione potrebbe verificarsi l’aumento di globuli bianchi nel sangue.

I globuli bianchi alti in alcuni casi indicano invece uno stato di salute davvero precario e la presenza di malattie gravi.

  • Neoplasie (tumori) che crescono molto velocemente e portano i leucociti ad un controattacco molto rapido.

  • Disordini immunitari specifici

  • Emolisi acuta. S’intente il veloce processo di distruzione dei globuli rossi. L’emolisi fisiologica è indispensabile per un buon ricambio, tuttavia quando si manifesta in forma troppo aggressiva i globuli bianchi vengono richiamati per cementificare le giuste barriere protettive.

  • Leucemia acuta mielogena, leucemia a cellule capellute e leucemia linfocitica acuta

  • Proseguiamo velocemente e troviamo tra le altre cause dei globuli bianchi alti le emorragie, le intossicazioni . malattie legate al midollo osseo, tubercolosi, artrite reumatoide e policitemia vera.

Come capire qual’è il problema che ha fatto alzare il valore normale dei globuli bianchi?

Ovviamente sarà il medico a stabilire il motivo dopo tutti gli accertamenti del caso. Noi oggi ci limitiamo ad esporre la cosa senza alcuna pretesa di fare una diagnosi medica. Dopo le analisi specifiche, il medico potrà dirvi perché avete i globuli bianchi alti.

Per prima cosa considerate che i valori normali di leucociti nel sangue sono di circa 4-10 mila. Quando tali valori si alzano significa che il corpo si è mobilitato per rispondere ad un aggressione.

Tuttavia esistono vari tipi di globuli bianchi, raggruppabili in tre macro categorie. Ogni gruppo di leucociti svolge una particolare difesa. Analizzando quali sono quei leucociti presenti nel sangue oltre i valori comuni, è possibile avere un idea di quale sia la malattia presente nel corpo.

I tre gruppi principali sono i granulociti, i monociti e i linfociti. Quest’ultima categoria contiene i linfociti B, linfociti K e linfociti NK, cioè i principali difensori del sistema immunitario.

Ovviamente una volta individuato il gruppo di appartenenza (almeno che non tratti di un aumento generico di globuli bianchi), non è comunque possibile scoprire con precisione qual’è la patologia responsabile.

Teniamo di conto comunque che i globuli bianchi tendono ad alzarsi con molta facilità e nella maggior parte dei casi si tratta di una reazione positiva da parte del corpo davanti all’aggressione. In ogni caso è bene consultare il medico, il quale deciderà se è opportuno proseguire con le analisi per capire il motivo nello specifico.

Nella maggior parte dei casi, prima di passare ad analisi più specifiche, il medico consiglierà di fare nuovamente il test a distanza di qualche giorno. Se era stata l’influenza o una giornata particolarmente stressante a far alzare i livelli, saranno più che sufficienti perché i valori siano tornati nella norma.

In presenza di globuli bianchi alti anche al secondo esame, il medico richiederà gli approfondimenti per capire quale gruppo di globuli bianchi è responsabile così da escludere o confermare la possibilità di una patologia grave.

Valori normali

I valori normali di globuli bianchi, o valori di riferimento, possono cambiare da un laboratorio all’altro. Vi consigliamo pertanto di non affrettare conclusioni autonomi se, leggendo questa tabella, noterete delle discrepanze tra i vostri valori e quelli apparentemente “ordinari”: è infatti sempre opportuno parlare con il proprio medico di riferimento, interpretando con lui i risultati.

Dunque, a mero titolo esemplificativo, ecco una bozza di intervalli di normalità

  • Totale: 3.2 – 11.6 x109/L
  • Neutrofili – 2.0–7.0×10 9/l (40–80%)
  • Linfociti – 1.0–3.0×10 9/l (20–40%)
  • Monociti – 0.2–1.0×10 9/l (2–10%)
  • Eosinofili – 0.02–0.5×10 9/l (1–6%)
  • Basofili – 0.02–0.1×10 9/l (< 1–2%)

Cause

Come abbiamo già avuto modo di rammentare qualche riga fa, numerose possono essere le determinanti alla base di una leucocitosi. Il nostro sistema immunitario può infatti attivarsi verso tantissime minacce esterne o interne, ed è dunque difficilmente riassumibile un elenco di tutte le cause di un simile scenario.

A titolo di esempio non esaustivo, possiamo per esempio ipotizzare la presenza di minacce rappresentate da funghi, batteri, virus, parassiti, tumori, uso di farmaci, emorragie. Peraltro, una prima indicazione potrà fornircela proprio l’osservazione della classe di cellule che si stanno attivando, considerando che ciascuna di esse avrà diversi “bersagli”:

  • neutrofili: infezioni batteriche acute, infiammazioni sterili (necrosi, infarto, ustione);
  • eosinofili: reazioni allergiche (febbre da fieno, asma, …), disturbi cutanei, infezioni parassitarie, tumori (linfoma di Hodgkin), malattie autoimmuni (come il lupus);
  • basofili: leucemia mieloide cronica;
  • monociti:  infezioni croniche (tubercolosi, malaria, endocardite, …), malattie autoimmuni (come il lupus), malattie infiammatorie intestinali (colite ulcerosa, morbo di Crohn, …);
  • linfociti:  infezioni croniche (tubercolosi, brucellosi, …), infezioni virali (epatite, CMV, mononucleosi, …), pertosse.

Come già abbiamo avuto modo di ripetere nel recente passato, non saltate a conclusioni affrettate. Non sempre (anzi, raramente è così!) un valore un po’ alto di leucociti equivale a dover fare i conti con malattie e scenari patologici tra quelli sopra elencati.

Parlatene dunque con calma e fiducia con il vostro medico per saperne di più.

Fonti e bibliografia

  • Biochimica Clinica e Medicina di Laboratorio. M. Ciaccio, G. Lippi; Ed. Edises; 2018
  • Rugarli. Medicina interna sistematica. Estratto: Malattie del sistema endocrino e del metabolismo. C. Rugarli; Ed. EDRA; 2018
  • Evaluation of Patients with Leukocytosis. Riley LK1, Rupert J; Am Fam Physician; 2015
medicionline.it

Recent Posts

Diabete di tipo 2, questo (insospettabile) alimento non lo devi neanche guardare: peggiora la situazione

Sempre più persone con l'avanzare dell'età vengono colpite dal diabete. Forse non tutti sanno che…

4 ore ago

La bevanda che pensavi fosse sana ma danneggia il cervello e accelera l’Alzheimer

Attenzione a questa bevanda "insospettabile": i ricercatori hanno scoperto che potrebbe giocare un ruolo nell'accelerare…

7 ore ago

Riconoscere un infarto: i primi segnali sono in bocca

Come riconoscere un infarto? I primi segnali del malessere provengono dalla bocca. Attenzione a non…

8 ore ago

Quanto guadagna un medico di base: stipendio da capogiro

Quanto guadagna un medico di base nel nostro Paese? Ecco a quanto ammonta realmente il…

11 ore ago

Cambiamenti nelle feci: sei possibili indicatori del cancro al pancreas

Il cancro al pancreas è una delle forme tumorali più aggressive e difficili da diagnosticare…

14 ore ago

Questo diffusissimo farmaco è collegato a molti effetti collaterali: in pochi lo sanno

I farmaci sono un'arma potente per la salute, ma possono avere effetti indesiderati. Il farmaco…

17 ore ago