Gardnerella e vaginosi batterica, combattili con i rimedi naturali

La Gardnerella o Gardnerella vaginalis è il nome di un batterio comune che risiede nella flora batterica della vagina. Qui vive senza causare problemi, finché il pH acido del canale vaginale non è alterato causando la vaginosi batterica.

La vaginosi batterica è una malattia che colpisce le donne principalmente, e si manifesta quando i livelli batterici della vagina sono alterati per diverse cause, provocando proprio la proliferazione del Gardnerella. È uno dei disturbi più frequenti tra le infezioni batteriche vaginali e colpisce soprattutto le donne in età fertile e quelle incinte. Nell’uomo invece il batterio Gardnerella non causa sintomatologia ed è più raro da riscontrare.

Gardnerella: causa della vaginosi batterica

In condizioni normali, il canale vaginale è popolato da svariati ceppi batterici, tra cui i comuni Lactobacillus crispatus e il Lactobacillus jensenii. Questi batteri hanno il compito di impedire la proliferazione dei microrganismi patogeni e mantenere la flora batterica in equilibrio.

Il Gardnerella vaginalis è uno dei batteri patogeni, insieme ai batteri del genere Mobiluncus, i batteroidi ed i micoplasmi.  Quando il pH non è più acido, questi ceppi attecchiscono e si ripopolano, rilasciando tossine che colpiscono le difese immunitarie rendendo più difficile la ricolonizzazione della flora benevola e lo ristabilimento dell’equilibrio fisiologico.

Quindi la vaginosi batterica è provocata da uno squilibrio chimico e biologico della flora batterica vaginale. Lo squilibrio è dovuto a:

  • Trasmissione sessuale
  • Indebolimento delle difese immunitarie a causa di alimentazione errata
  • Igiene intima errata
  • Uso di anticoncezionali vaginali
  • Uso di antibiotici

Le donne incinte e quelle affette da malattie sessualmente trasmissibili sono le più a rischio. Ma la vaginosi può attaccare anche le donne in menopausa. Secondo uno studio condotto in Belgio nel 2005, anche bassi livelli di ferro possono causare vaginosi batterica tra le donne incinte. Nel 2006 invece è stato dimostrato e pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology la mancanza di connessione tra stress psicosociale e vaginosi causata da Gardnerella.

Gardnerella e sintomi

Il cattivo odore è il sintomo più evidente che si manifesta in caso di vaginosi. Si avverte facilmente poiché è diverso da quello normale. C’è chi lo descrive come odore di pesce molto intenso e forte, difficile non notarlo immediatamente. È importante non confondere i sintomi della vaginosi batterica con quelli della candida o quelli causati da irritazione o infezioni. Altri sintomi tipici facilmente scambiabili per altri disturbi sono: rossore, irritazione, prurito, gonfiore o bruciore.

Le differenze da conoscere per distinguere le due patologie sono:

  • La Gardnerella è un batterio, e causa cattivo odore e perdite vaginali grigie;
  • La candida è un fungo e comporta prurito, bruciore, perdine bianche come la ricotta di colore bianco-verdi, dolore durante i rapporti sessuali e rossore.

Altre infezioni più gravi che possono causare gli stessi sintomi sono le malattie veneree, l’herpes genitale e la pediculosi genitale.

È quindi fondamentale chiedere un parere al medico per effettuare la corretta diagnosi.

Gardnerella nell’uomo

Come dicevamo prima, la Gardnerella può colpire anche l’uomo ma nella maggior parte dei casi è asintomatica. Può essere trasmessa al partner tramite rapporti sessuali non protetti. Il preservativo solitamente è efficace per impedire il contagio. Va evitato anche lo scambio di asciugamani per l’igiene intima.

Perché la Gardnerella è così pericolosa?

Oltre a causare la vaginosi batterica, questo batterio potrebbe essere connesso ad alcuni disturbi più gravi. Tra cui vediamo una maggiore probabilità di essere contagiati da HIV se esposti, maggiore probabilità d’infezioni in seguito ad aborto o isterectomia, se contagiate durante la gravidanza problemi o complicazioni per il feto come il parto prematuro, ed in fine maggiore predisposizione alle malattie veneree.

In gravidanza la Gardnerella è molto pericolosa poiché potrebbe causare parti prematuri e bambini con basso peso alla nascita.  Questo batterio, infatti, può infettare l’utero e le tube di Faloppio causando sterilità e danni alle tube, con conseguente aumento del rischio di gravidante ectopiche. Le gravidanze ectopiche sono molto pericolose, poiché l’ovulo impiantandosi nelle tube e non nell’utero, le lacera.

Diagnosticare la presenta anomala di Gardnerella

Per formulare una corretta diagnosi è fondamentale effettuare la visita dal ginecologo che indicherà il tipo di analisi di laboratorio da eseguire su un campione di fluido vaginale nel quale risiedono i batteri responsabili della vaginosi.

Il campanello di allarme che fa scattare nella donna la necessità di eseguire una vista medica è la comparsa di due sintomi facilmente distinguibili:

  • Perdite grigie anomale
  • Cattivo odore simile a quello “di pesce”

Curare la Gardnerella con rimedi naturali

Per rafforzare il sistema immunitario è fondamentale seguire un’alimentazione ricca di nutrienti e ben bilanciata. È fondamentale assumere il giusto quantitativo di proteine, che migliorano la sintesi degli anticorpi. L’aglio è un ottimo antibiotico naturale, chi non riesce a consumarlo fresco per via dell’odore forte, può consumarlo sotto forma di capsule contenenti l’estratto. L’alimentazione deve garantire anche quantità importanti di Sali minerali, vitamina B, C, E ed A.

Un rimedio ottimo a base di erbe è quello che vede la preparazione di un tonico a base di consolidata maggiore e paglia d’avena. La consolidata può anche essere utilizzata sotto forma di gel da spalmare localmente per alleviare i sintomi. Entrambe le piante oltre ad essere ricche di Sali minerali, lo sono anche di proteine e vitamine e hanno un effetto purificante.

Per combattere il prurito e l’irritazione causato dalla vaginosi batterica si possono usare i balsami di consolidata e iperico da applicare direttamente sulle labbra vaginali e nella cavità.

Un altro rimedio erboristico vede l’uso di yoni spruzzato quotidianamente sulle parti intime irritate. La polvere è composta da erbe medicinali che riducono il forte odore sgradevole emanato.

Lo yogurt è un ottimo rimedio fai da te e naturale ma soprattutto veloce. Applicandolo direttamente sulle parti irritate e nella cavità tramite un tampone, i sintomi da vaginosi si attenueranno quasi subito. All’inizio è normale avvertire una sensazione di bruciore dovuto all’acidità dello yogurt, ma è solo temporaneo, infatti tende a sparire entro un apio di minuti.

Il succo di mirtillo è ideale per aumentare l’acidità nel sangue e favorire la guarigione. Si consiglia di consumarne almeno 1 litro al giorno.

In fine c’è l’aglio. Oltre alla sua assunzione tramite l’alimentazione o le capsule, se aggiungo ad un litro di acqua e a2 cucchiai di sidro di aceto di mele, si ottiene una soluzione ottima per effettuare lavaggi vaginali.

 

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