La forfora è un disturbo molto comune in uomini e donne in cui il cuoio capelluto si desquama producendo un abbondante velo biancastro che ricopre tutta la zona.Queste scagliette che vanno dal bianco al giallo non sono nient’altro che il ricambio di pelle, cellule morte che si staccano più velocemente del normale. Di solito la forfora è accompagnata da un prurito eccessivo e dalla caduta delle scagliette di pelle, dovuta allo sfregamento del cuoio capelluto. Il grattarsi farà sì che il problema diventi ben visibile, poiché la forfora ricade sui vestiti.
La forfora quando non è a livelli avanzati può essere controllata tramite l’utilizzo di shampoo apposito da usare durante i lavaggi. Questi hanno un’azione fungicida e un’importante potere lavante, senza però irritare la pelle.
Tale disturbo colpisce principalmente i maschi, poiché, producono maggior quantità di sebo dovuto a livelli elevati di ormoni. È rara nei bambini e negli anziani, di solito colpisce i soggetti nella prima età adulta e tende a scomparire dopo i 35-40 anni.
Cause
Molte ipotesi sono state fatte al fine di determinare la causa di questo disturbo della pelle. Tra le tante ipotesi c’è la cattiva alimentazione, frequenti lavaggi ai capelli, tendenza naturale del cuoio capelluto a seccarsi e utilizzo di prodotti non specifici per il proprio tipo di capelli.
Anche se tutti questi fattori possono realmente contribuire al problema, di solito non sono mai la causa principale. La maggior parte delle volte, la causa è un fungo, il Malassezia furfur, il quale vive sul cuoio capelluto normalmente senza creare problemi. Il fungo diventa un fattore scatenante quando le colonie divengono troppe e nutrendosi del sebo in eccesso prodotto, accentuano il ricambio delle cellule. Il motivo per cui le colonie diventano numerose non è conosciuto. Sono state prese in ipotesi le cause sopra citate, aggiungendo alla lista una debolezza del sistema immunitario.
Fattori d’incidenza
La pelle secca provoca la forfora secca, caratterizzata da squame a loro volta secce, sottili, grigie, che causano prurito senza che la cute s’irriti.
La pelle grassa invece produce forfora a sua volta grassa con squame spesse, gialle e molto unte. Questo tipo di forfora è provocata dalla dermatite seborroica, una condizione che incita il ricambio di pelle non solo dal cuoio capelluto, ma anche in altre zone in cui c’è una forte presenza di ghiandole sebacee come le sopracciglia, ai lati del naso, dietro le orecchie, all’inguine e alle ascelle.
La psoriasi è una malattia non infettiva che infiamma cronicamente la pelle e colpisce l’1% della popolazione. Provoca nel soggetto affetto la formazione di grosse placche di colore argento che ricoprono aree della pelle infiammata. La formazione delle chiazze si localizza a livello delle ginocchia, gomiti, regione sacrale, mani, piedi e cuoio capelluto.
Cura e principi attivi
La forfora di solito è disturbo cronico, salvo casi rari in cui compare per motivi passeggeri come ansia o stress. Può essere controllata con prodotti appositi. Lo shampoo fatto quotidianamente elimina la maggior parte del sebo che unge la pelle, eliminando così anche l’accumulo di cellule morte. Poiché ogni soggetto ha un tipo di cute e un eccesso di sebo diverso, bisogna individuare il prodotto più adatto alle proprie esigenze. Inoltre, prima d’intraprendere qualsiasi strada, sarebbe consigliabile una visita dermatologica, così da individuare le cause e procedere all’acquisto di lozioni e prodotti idonei.
I prodotti utilizzati per combattere la forfora contengono come principio attivo:
- Zinco piritone: un antibattericida e antifungineo che riduce la popolazione microbica presente sulla cute.
- Catrame: il catrame di carbone rallenta il ricambio cellulare. È particolarmente indicato per la dermatite seborroica. Può essere irritante.
- Solfato di selenio: anche questo principio attivo rallenta il ricambio cellulare del cuoio capelluto, esplicando anche una leggera azione fungicida. Poiché questi prodotti possono decolorare i capelli chiari o colorati, è bene rispettare i tempi di posa, la quantità e le applicazioni settimanali indicate sull’etichetta.
- Ketoconazolo: è il principio attivo di ultima generazione per combattere questo genere di problema. È un anti fungineo di ampio aspetto, e risulta essere funzionale lì dove altri prodotti hanno dato risposta negativa.
- Prodotti fitoterapici a base di estratto di peperoncino, aceto di mele, rosmarino, olio essenziale di eucalipto, limone, salvia e ortica.
Uso dei prodotti antiforfora
I prodotti antiforfora devono essere utilizzati quotidianamente finché il disturbo non diminuisce e può essere controllato. Dopodiché, si consiglia l’uso tre volte la settimana. I tempi di applicazione di solito sono abbastanza brevi, circa un minuto di posa.
Se in seguito all’utilizzo di prodotti appositi, seguendo alla lettera tutte le informazioni date dal produttore, non si ottengono dei risultati, questo disturbo diventa di competenza medica. Il dermatologo potrebbe consigliare l’uso di corticosteroidi qualora sia necessario.
Tra gli shampoo antiforfora consigliati c’è il SVR Xerial Shampo – Si tratta di un prodotto che diminuisce l’effetto squamatorio del cuoio capelluto, tramite l’utilizzo di un principio attivo a base di urea, Acido lattico e Glicosfere di urea. E’ ricco di elementi che calmano il prurito, purificano il cuoio capelluto e risanano l’area.
Alimentazione e forfora
La dieta per combattere la forfora deve essere come prima cosa sana ed equilibrata. Bisogna assumere tutti i nutrienti che i capelli necessitano per una buona crescita e sviluppo. La regola numero uno è assumere tanta frutta e verdura di stagione, ricca di vitamina e minerali. Va limitato il consumo di cibi grassi come fritture, salumi, formaggi grassi e piatti pronti. I cereali integrali sono da preferire rispetto a quelli classici come pasta e pane di grano. Lo zucchero bianco va sostituito con quello di canna e il miele. Va inoltre limitato l’uso di caffè, alcolici e the nero. Da preferire il the verde poiché ricco d’antiossidanti.
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