La fibrillazione atriale è un’alterazione del ritmo cardiaco che provoca aritmia, e che si origina dagli atri del cuore. Tale patologia è molto complessa e multifattoriale, e presenta due importanti caratteristiche, l’attivazione elettrica molto rapida e caotica del tessuto atriale, ed il rischio tromboembolico.
Terapia e cura per la fibrillazione atriale
La terapia adeguata a contrastare tale patologia, dipende principalmente dal fattore che ha scatenato l’insorgenza dell’alterazione del battito cardiaco.
Alla base di questa disfunzione ci possono essere ulteriori malattie da curare come ad esempio il mal funzionamento della tiroide. I farmaci più prescritti sono gli antiaritmici, molto utili per ripristinare il fisiologico battito cardiaco.
Tali medicinali possono provocare effetti collaterali come nausea, vertigini ed affaticamento. Per la cura della fibrillazione atriale troviamo anche il Cordarone, l’Amiodarone SAN, l’Amiodar e l’Angoron, da assumere due volte al giorno per circa una settimana, successivamente ridurre la dose di 200 mg per il mantenimento.
Il trattamento curativo di questa patologia, prevede l’assunzione nell’adulto di Rytmobeta, Sotalex e Sotalolo TEV, per via orale in un quantitativo pari a 80 mg due volte al giorno.
Definizione
Al fine di ricondurre la fibrillazione atriale in un ambito di sintesi, possiamo definire questa condizione come uno scenario in cui è presente un battito cardiaco accelerato che viene originata nelle camere cardiache superiori, impedendo loro di funzionare correttamente.
In queste circostanze, gli atri non sono più in grado di espellere tutto il sangue, che pertanto rimarrà almeno in parte all’interno delle camere, con il rischio di formazione di coaguli, e ulteriori complicazioni.
Cause
Definita la fibrillazione atriale, possiamo brevemente occuparci di quelle che possono essere considerate le sue cause principali. Anche in questo caso, val la pena ricordare come le cause siano molteplici e non siano sempre facilmente individuabili con tempestività.
Ad ogni modo, è possibile cercare di schematizzare le principali determinanti della fibrillazione atriale nei difetti delle valvole cardiache, nei difetti cardiaci congeniti, nell’esposizione a sostanze stimolanti, come ad esempio i farmaci, la caffeina o il tabacco, o ancora consumo di alcol, e l’insufficienza cardiaca.
Costituiscono altre possibili cause della fibrillazione atriale gli attacchi di cuore, l’ipertensione, l’ipertiroidismo o altri squilibri metabolici, un precedente intervento di cardiochirurgia, una malattia del nodo del seno, una condizione di apnea notturna, lo stress dovuto a polmonite, a intervento chirurgico o a altra malattia, e ancora le infezioni virali.
Fattori di rischio
Da quanto sopra abbiamo avuto modo di ricordare sembra essere chiaro che mentre alcuni tipi di fibrillazione atriale sono sostanzialmente innocui, non generando così dei pericoli per i pazienti, altre tipologie sono invece in grado di condurre a gravi implicazioni per la vita del paziente.
Anche le persone che soffrono di problemi di salute cronici, o che hanno alle spalle una storia familiare di fibrillazione atriale, vengono generalmente considerati come pazienti a maggiore rischio di contrarre una simile condizione.
Ricordiamo altresì che a volte, anche se una persona non rientra tra i pazienti ritenuti a maggiore grado di rischio, una fibrillazione atriale può essere scatenata da una smoderata ingestione di alcolici.
Fibrillazione ventricolare ECG
Tendenzialmente tale patologia nella maggior parte dei casi ha un esordio molto rapido e la necessità di intervenire tempestivamente, non lascia tempo per effettuare una diagnosi accurata e completa. Può capitare in alcuni pazienti, che si manifestino dei segni evidenti premonitori, causati dall’infarto del miocardio nella fase iniziale.
In questo caso, l’esame strumentale più adeguato che consente di di valutare l’andamento dell’attività elettrica del cuore è l’elettrocardiogramma, ovvero ECG.
In presenza di fibrillazione ventricolare, il tracciato è caratterizzato da frequenti oscillazioni rapide ed irregolari che raramente possono essere confuse con altre patologie del cuore.
Tali manifestazione determinano l’arresto delle attività cardiache. In presenza di infarto del miocardio allo stadio iniziale, con l’elettrocardiogramma si possono individuare anche le extrasistoli ventricolari, che sono anch’essi segnali premonitori della fibrillazione ventricolare.
Quando la fibrillazione atriale è cronica
Per fibrillazione atriale cronica, si intende la patologia che persiste nell’arco della vita mantenendosi stabile. Le caratteristiche peculiari della fibrillazione atriale cronica possono variare da persona a persona.
Alcuni soggetti non manifestano alcun sintomo riconducibili a tale patologia anche per diversi anni, mentre per altri, i sintomi possono cambiare di giorno in giorno.
Proprio a causa di questo, il trattamento congiuntivo della sintomatologia e della fibrillazione atriale cronica, non è semplice da stabilire.
Tramite monitoraggio continuo, si può avere un quadro clinico completo, con lo scopo di attuare un trattamento mirato per ogni singolo paziente.
Quando la fibrillazione atriale si manifesta in pazienti sani che non hanno patologie al cuore, questa prende il nome di “fibrillazione atriale isolata”.
I rischi della fibrillazione atriale
Tale patologia aumenta il rischio di morte improvvisa di origine cardiaca di 3,62 volte, stando ai risultati da parte di un recente studio, che ha evidenziato tale rischio, basandosi su una popolazione di circa 16.000 mila adulti di età compresa tra i 46 e i 64 anni di età.
La fibrillazione atriale, predispone il paziente non solo alla formazione di ischemie cerebrali, ma anche di scompenso cardiaco generale conducendo il malato alla morte.
Oltre a questo, la fibrillazione atriale aumenta il rischio nei soggetti affetti di morte derivante da aritmie maligne, ovvero la principale morte improvvisa che deriva da disturbi cardiaci.
Bibliografia
- Rowlands DJ, Interpretazione dell’elettrocardiogramma, Pro.Med. Editore, 2004, ISBN 978-88-6521-011-6.
- Zipes, Libby & Bonow Mann, Braunwald’s Heart Disease: A Textbook of Cardiovascular Medicine, 10th Edition, Saunders, 2014, ISBN 978-1-4557-5133-4.
- Issa, Miller & Zipes, Clinical Arrhythmology and Electrophysiology: A Companion to Braunwald’s Heart Disease, Expert Consult – Online and Print, 2nd Edition, Saunders, 2012, ISBN 978-1-4557-1274-8.
- Mark E. Josephson, Josephson’s Clinical Cardiac Electrophysiology, 5 ed, Lippincott Williams&Wilki, 2015, ISBN 978-1-4511-8741-0.
Voci correlate
- Flutter atriale
- Sistema di conduzione del cuore
- Aritmia
- Cardioversione
- Ablazione della fibrillazione atriale
- Nuovi anticoagulanti orali (NAO)
- Classificazione di Lown
- Tecnologia AFIB