I bambini prendono l’influenza o la febbre soprattutto nei mesi invernali. La verità è che non è sempre facile capire quando i sintomi sono indice di un’emergenza medica e quando, invece sono solo una reazione normale del fisico ad un virus. La maggior parte dei genitori tendono a preoccuparsi molto ma è compito del pediatra capire quando si tratta di una malattia acuta, che richiede un intervento immediato e quando si tratta di una normale influenza di stagione. Sarà poi sempre il pediatra, dopo aver valutato la situazione a spiegare come riconoscere i casi più gravi e dare qualche consiglio sul comportamento da attuare.
“In primavera – dichiara la Professoressa Susanna Esposito, Presidente SITIP e Direttore Della UOC Pediatria 1 Clinica presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano – i rhinovirus e gli enterovirus, che causano prevalentemente infezioni respiratorie di diversa gravità, sono ancora piuttosto diffusi e gli sbalzi termici, tipici di questa stagione, ne favoriscono la trasmissione”.
![Febbre nei bambini - Foto di MART PRODUCTION/ Pexels.com](http://www.medicionline.it/wp-content/uploads/2023/02/Febbre-nei-bambini.jpg)
La febbre è un aumento della temperatura corporea al di sopra dei valori normali. Questa temperatura varia, anche se di pochi decimi di grado, da bambino a bambino durante l’arco della giornata. La temperatura può aumentare in condizioni particolari, per questo va misurata quando il bambino è a riposo da qualche ora, in una stanza non troppo calda e non quando il piccolo si è appena svegliato ed è ancora sotto le coperte. Questo infatti, potrebbe portare ad un amento di temperatura che non corrisponde ad una reale influenza.
Influenza nei bambini: quando la febbre è troppo alta
Dopo aver escluso i fattori esterni, la febbre è una condizione di malattia e quasi sempre è l’espressione di una reazione protettiva da parte dell’organismo che cerca di difendersi dalla presenza di agenti infettivi. In alcuni casi una temperatura troppo alta e persistente va riconosciuta come un’emergenza da affrontare e risolvere al più presto:
- Nei neonati con età inferiore ai 3 mesi di vita, si consiglia un immediato ricovero per l’elevato rischio di patologia batterica grave.
- In presenza di alcuni sintomi concomitanti quali ad esempio, rigidità nucale o alterazioni dello stato di coscienza, difficoltà respiratoria, difficoltà a bere o alimentarsi, perdita di peso.
Inoltre, anche nel caso in cui la temperatura dovesse essere modesta per una durata superiore ai 7 giorni si consiglia un controllo dal pediatra per un approfondimento diagnostico.
“I pediatri – sottolinea la Professoressa Esposito – sono le figure a cui fare riferimento poiché hanno il compito di riconoscere le cause del malessere dei bambini e individuare le terapie necessarie. La Loro formazione è estremamente importante e corsi di perfezionamento, come quello in Emergenza ed Urgenza, organizzato presso la Pediatria 1ª Clinica della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, consentono agli specialisti di affinare sempre di più le loro competenze.”
Come trattare la febbre
Per trattare la febbre una delle prime cose da fare è quella di mettere il piccolo in una stanza riscaldata (20-22° circa) senza però coprirlo troppo. In questo modo il corpo è in grado di disperdere il calore in eccesso. Anche un’idratazione per via orale con bevande zuccherate consentirà la perdita di liquidi, dovuta all’aumento della temperatura e faciliterà la discesa della stessa.
Gli unici antipiretici raccomandati in età pediatrica sono paracetamolo ed ibuprofene, da somministrare sempre sotto prescrizione medica e con un corretto dosaggio tenendo conto del peso del bambino.