A livello fisiologico si tratta della fuoriuscita delle viscere da una zona debole che si trova nei muscoli addominali. In pratica c’è un canale dal quale passa un piccolo pezzo d’intestino tenue. Altre volte l’ernia inguinale viene provocata dal grasso intra-addominale che si posiziona nella parte bassa dei muscoli della pancia.
Di solito compare solo da una parte ma, non c’è da escludere che accada da entrambe. Notare la sua presenza è piuttosto semplice visto che appare un rigonfiamento nella zona dell’inguine. La sua comparsa è praticamente improvvisa ma è importante farsi vedere subito dal medico perché non impiega molto ad ingrandirsi.
Secondo le statistiche non c’è un momento preciso in cui tale problema si presenta, può capitare anche ad un bambino appena nato. La fascia d’età più colpita è quella dei 50 anni. Tuttavia sembra che i più predisposti sono gli uomini a causa della conformazione fisica. Come potete vedere quindi il meccanismo che porta alla sua comparsa è simile a quello dell’ernia iatale. Ne esistono in effetti varie forme. Quando ad esempio si forma tra ombelico e sterno si parla di ernia epigastrica.
Cause
L’ernia inguinale può comparire in qualsiasi momento ma di solito solito alla base c’è uno sforzo fisico eccessivo. Può trattarsi di una tosse prolungata, del sollevamento di pesi, di uno sforzo durante l’evacuazione delle feci (specialmente in caso di stipsi) o anche durante l’alterazione del peso. In altri casi si tratta di un processo fisiologico oppure congenito. Nelle donne si sviluppa soprattutto vicino ai nervi o i vasi sanguigni. C’è un condotto fibroso molto piccolo, ed è il legamento rotondo dell’utero.
Ci sono quindi le cause indirette, quando vi è lo scivolamento dei tessuti in una zona debole. Oppure c’è l’ernia inguinale diretta, la quale avviene per via dell’indebolimento dei tessuti dell’addome. La prima è più comune nelle donne, la seconda negli uomini.
Sintomi
Il sintomo più evidente è il rigonfiamento che può colpire una o entrambe le parti. Si avverte anche dolore localizzato quando si solleva qualcosa di peso. Gli uomini provano dolore anche nello scroto, in quanto tende ad ingrandirsi. Tra gli altri sintomi troviamo formicolii, bruciori e senso di debolezza. Nel caso delle ernie strozzate invece, compare anche il rossore. Possono presentarsi anche aritmie, febbre e brividi di freddo.
Tra gli altri sintomi dell’ernia inguinale troviamo ad esempio nausea e vomito, questi due campanelli d’allarme rendono ancora più urgente la visita medica, perché potrebbe richiedere un’operazione immediata.
Cura
Si risolve effettuando un intervento sull’ernia inguinale, il quale ha lo scopo di rimuoverla. Di solito è sufficiente l’anestesia locale e il day hospital. Il primo tipo d’intervento viene infatti definito a “cielo aperto”. Di solito il chirurgo sceglie l’anestesia locale ma, in casi particolari può richiedere quella totale per lavorare sul paziente che dorme.
Il medico incide la zona esatta dove si trova l’ernia. Deve provare a farla rientrare nel foro che ha permesso la sua fuoriuscita. Per evitare che il problema si presenti di nuovo, da alcuni punti di satura in modo tale da rendere più forte la parte dell’addome.
Altrimenti può intervenire in laparoscopia, il chirurgo vede l’ernia ingrandita e opera con il tubicino che la la telecamera al vertice. Sono operazioni semplici ma che vanno eseguite con la massima attenzione perché un effetto collaterale è quella di veder fuoriuscire parti interne dell’addome. Si tratta di un intervento molto comune e sicuro.
La cosa importante è seguire, prima durante e dopo, i suggerimenti medici. Consideriamo che le complicazioni più gravi sono i lividi e i gonfiori. Più rari i danni agli organi interni e le emorragie. La fase preparatoria è piuttosto semplice. Il paziente viene sottoposto ad alcuni esami e c’è la valutazione della storia clinica. Il chirurgo poi mette in evidenzia i rischi e quali sono i tempi di recupero.
Rischi di recidività
Dopo aver rimosso l’ernia inguinale grazie all’operazione chirurgica, c’è sempre il rischio di cadere in episodi di recidività. Di solito sono più soggette quelle persone che soffrono di obesità, che fumano, soffrono di malattie croniche o di carenze nutrizionali. Non dimentichiamoci che ad aumentare questa propensione c’è soprattutto l’età avanzata.
L’ernia inguinale può essere recidiva anche a causa dell’intervento chirurgico, c’è il rischio che il corpo rigetti il materiale protesico o che si formino infezioni. Consideriamo comunque che il rischio è davvero basso quando l’intervento è fatto in un centro specializzato. Si parla dell’1%. E’ invece molto elevato quando viene fatto in centri non specializzati. Si parla del 30%.
Per intervenire su un’ernia inguinale recidiva, si interviene con la chirurgia laparoscopica, in modo che il chirurgo entri dall’ombelico senza andar più a stressare i tessuti.
Si può curare l’ernia inguinale con i rimedi naturali?
Secondo alcuni è possibile curare l’ernia inguinale senza ricorrere alla chirurgia ma solo ai rimedi naturali. Sembra che gli impacchi di consolida maggiore, un’erba tipica della Gran Bretagna, aiuti molto. Altrimenti sono utili anche gli impacchi di zenzero e camomilla. I naturopati consigliano ai propri pazienti di evitare anche tutti quei possibili fattori di rischio. Ad esempio di eliminare le sigarette, ma anche di dimagrire nel caso del sovrappeso (possono essere utili le diete veloci). Anche una corretta alimentazione può essere indispensabile per evitare l’ernia inguinale recidiva.
Il regime alimentare in questo caso non deve provocare aumenti di peso, fornendo allo stesso tempo elastina e collagene. La dieta deve essere particolarmente ricca di pesce, il quale fornisce rame e zinco per la sintesi del collagene, di frutta e verdura fresca e anche di soia, perché contiene molta arginina. Non dimentichiamoci gli alimenti con molto magnesio, i cereali integrali e anche lo yogurt.
Tra l’altro un’alimentazione simile previene anche la stitichezza, altra possibile causa dell’ernia inguinale. Per prevenire il problema sono molto utili anche esercizi mirati e di lieve intensità, i quali aiutano a rafforzare la muscolatura. Può andar bene anche un’attività come lo yoga.