Si tratta di un insieme di processi che hanno inizio in modo del tutto precoce, visto che tutto parte circa 21 giorni in seguito alla fecondazione e dopo circa due settimane rispetto al momento in cui avviene l’annidamento della blastocisti all’interno della mucosa uterina.
Questo tale gruppo di processo inizia quindi esternamente rispetto all’embrione e, più precisamente, all’interno del mesenchima extraembrionale che caratterizza la parete del sacco vitellino primitivo: esattamente nello spessore del mesoderma cominciano a sviluppare i primi isolotti emopoietici di Wolff.
Emopoiesi e le sue differenti fasi
All’interno del mesoderma, quindi, cominciano a svilupparsi le prime cellule nucleate che, dopo qualcosa come un mese da quando è avvenuta la fecondazione, e in seguito allo sviluppo embrionale di un cuore pulsante, iniziano a muoversi all’interno di una prima rete vasale.
L’emopoiesi vitellina si riduce notevolmente all’incirca intorno alla settima settimana di vita dell’embrione e prosegue ad un ritmo lento fino alla dodicesima settimana, andando a sovrapporsi rispetto all’emopoiesi epatica.
L’emopoiesi epatica si caratterizza per cominciare verso gli ultimi giorni dell’ottava settimana dello sviluppo dell’embrionale.
Nel corso del quinto mese della gestazione comincia a ridursi in maniera decisamente veloce, nel momento in cui anche il midollo osseo comincia a diventare emopoietico. Questa seconda fase prosegue ad un ritmo piuttosto lento fino all’incirca alla prima settimana di vita al di fuori dell’utero, andando a sovrapporsi alla fase di emopoiesi definitiva.
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La maturazione delle cellule del san- gue avviene in organi detti, per questo, emopoietici (dal greco: emo=sangue; poiesi=fare, produrre). Dopo la nascita, sono rappresentati dal midollo osseo rosso e dagli organi linfatici (in questi ultimi vengono prodotti praticamen- te solo i linfociti).
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Le caratteristiche
L’emopoiesi definitiva si caratterizza per cominciare all’incirca intorno al quinto mese di vita del feto e prosegue per l’intera vita dopo la nascita. Questa fase ha la particolarità di avvenire soprattutto all’interno del midollo osseo, in modo specifico all’interno di quello delle ossa spugnose.
Allo stesso tempo cominciano a svilupparsi quelli che vengono chiamati organi linfoidi primari (oppure denominati centrali) e quelli secondari (che vengono detti anche periferici). Nel corso della pubertà, l’emopoiesi si svolge in modo particolare all’interno dello sterno, così come nelle vertebre, nelle ossa iliache e all’interno delle coste.
Nel momento in cui il midollo osseo subisce dei danni oppure nel caso in cui dovesse insorgere una notevole richiesta di produzione di nuove cellule ematiche, la sua funzione potrebbe essere coadiuvata da vari siti di emopoiesi extra-midollare all’interno del fegato e all’interno della milza.
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La posizione della milza fa sì che quest’ultima risieda nelle vicinanze di: stomaco, diaframma, polmone sinistro, flessura splenica, rene sinistro, coda del pancreas e tratto di gabbia toracica compreso tra la IX e l’XI costola sinistra. La milza è un organo intraperitoneale, ossia si trova all’interno del peritoneo
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Il processo di transizione dell’eritropoiesi embrionale fino a quella fetale e poi nel passaggio a quella midollare, ha come principale caratteristica quella di vedere l’emoglobina fetale prendere il posto di quella embrionale, per poi lasciare spazio successivamente all’emoglobina adulta.
Come avviene il processo di emopoiesi nel corpo umano
Questo insieme di meccanismi hanno come obiettivo quello di fare in modo che vi sia sempre una costante produzione delle diverse cellule ematiche. Negli esseri umani l’ematopoiesi viene svolta dal midollo osseo e viene differenziata sostanzialmente in tre differenti fasi.
La prima fase è quella in cui cominciano a formarsi delle cellule pluripotenti, che hanno la particolare capacità di produrre qualsiasi tipo di cellula ematica e soprattutto hanno la peculiarità di rinnovarsi in una sorta di moto senza fine (la divisione avviene in maniera asimmetrica, andando a dare a origine ad una cellula differenziata ed una, invece, pluripotente).
La seconda fase è quella legata allo sviluppo dei progenitori, che si sono formati dalle cellule pluripotenti e che hanno la particolare caratteristica di produrre delle cellule che fanno parte di un gruppo ben determinato.
La terza fase è quella che viene definita della maturazione, durante la quale le cellule cominciano ad avere, in modo lento, ma continuo, una morfologia e tutti i vari aspetti cellulari che caratterizzano il loro gruppo. Alla fine di questo meccanismo di maturazione, ecco che le cellule si trasferiscono dal midollo fino al sangue.
I fattori di sviluppo (ovvero eritropoietina, interleuchina-3, G-CSF e GM-CSF) hanno una funzione davvero molto importante per la gestione dell’ematopoiesi, visto che garantiscono non solo la sopravvivenza dei progenitori, ma anche la loro moltiplicazione e suddivisione.
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L’anemia aplastica (o aplasia midollare) è una forma di anemia caratterizzata dall’insufficiente produzione nel midollo osseo di cellule del sangue di tutti i tipi (pancitopenia) o selettivamente di globuli rossi.
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Che cos’è l’ematopoiesi patologica
Nel caso in cui il corpo umano venisse attaccato da delle malattie, ecco che i siti extramidollari possono svolgere la funzione di siti primari per quanto riguarda la formazione delle cellule ematiche.
Quindi, dei siti ematopoietici fetali (come il fegato oppure la milza) possono trasformarsi in siti primari nelle persone adulte per contrastare certe patologie (come quelle mieloproliferative).
I siti midollari adulti, che di solito non sono emopoietici, possono diventare dei siti ematopoietici per fare in modo di incrementare la diffusione di cellule ematiche.
Bibliografia
- Manuale di ematologia. Minerva Medica; 2014
- Malattie del sangue e degli organi ematopoietici. Gianluigi Castoldi, Vincenzo Liso; Ed. McGraw-Hill Education; 2017
- Interpretazione degli esami di laboratorio. P. M. Panteghini; Ed. Piccin-Nuova Libreria; 2008
- Godin, Isabelle & Cumano, Ana (a cura di), Hematopoietic stem cell development, Springer, 2006, ISBN 978-0-306-47872-7.
Voci correlate