Con il termine Echinococcosi, si vuole indicare un parassita la cui forma larvale deriva da varie specie di elminti cestodi che appartengono al genere Echinococcus. Tale patologia viene causa dal parassita adulto, mentre l’idatidosi è la malattia provocata dal metacestode, ed è necessario definire in due casi indistintamente.
I sintomi dell’echinococcosi
I sintomi dell’echinococcosi, dipendono principalmente dall’organo coinvolto allo sviluppo di tale malattia, ed anche dall’azione complessiva localizzata. La sintomatologia si presenta molto varia, ed è caratterizzata da tali disturbi, che non tutti i malati possono manifestare: dispnea, cisti al fegato, dolori all’addome e al petto, edema, emoftoe, emottisi, eosinofilia, febbre più o meno elevata, fiato corto, ipertensione endocranica, fratture alle ossa, ipertensione portale, ittero, nodulo solitario polmonare, orticaria, pneumotorace, prurito persistente in varie zone del corpo, sensazione di soffocamento, tosse, versamento pericardico e splenomegalia. Se un soggetto manifesta uno o più dei sintomi sopra citati, deve tempestivamente rivolgersi dal proprio medico di base, oppure al primo soccorso più vicino.
La diagnosi dell’echinococcosi
La diagnosi corretta per evidenziare la presenza di echinococcosi nell’umo, si basa principalmente sulle tecniche di diagnostica per immagini, ovvero tramite radiografia al torace, tomografia computerizzata, ecografia o risonanza magnetica, oppure mediante l’esame del liquido cistico o su test sierologici che servono principalmente a ricercare gli anticorpi contro il parassita presente nel circolo sanguigno. Una volta accertata la presenza del parassita, il trattamento può includere la rimozione chirurgica mediante laparoscopia, oppure tramite l’aspirazione della cisti mediante l’installazione di un agente scolicida. Alcuni farmaci appartenenti alla classe dei Benzimidazolici come ad esempio l’Albendazolo, possono essere in grado di debellare lo sviluppo delle lesioni non operabili, ed inoltre tale somministrazione, è prevista prima dell’intervento chirurgico in quei casi dove si necessita di tale pratica.
Cos’è l’echinococcosi cistica
L’echinococcosi cistica, conosciuta anche come idatidosi cistica è un antropo zoonosi parassitario, determinato dalla forma larvale dell’Echinococcus Granulosus. Quest’ultimo è un cestode, ovvero una Tenia di piccole dimensioni, che vanno dai 2 ai 7 millimetri, caratterizzato dallo scolice che possiede 4 ventose ed un rostello di uncini a doppia corona e da ben tre proglottidi, una immatura, una matura ed una gravida, dalle quale si creano le uova. Ogni proglottide ha un apparto genitalo maschile e femminile e quindi è in grado di autofecondarsi. Una volta deposte le uova, queste hanno un diametro di circa 40 micro-m e ciscuno contengono un embrione esacanto che viene eliminato attraverso l’evacuazione delle feci da parte dell’animale infetto.
Echinococco alveolare cos’è come si trasmette
Con il termine Echinococco alveolare, si vuole indicare un antropo zoonosi parassitario provocato dalla forma larvale di Echonicoccus Multilocularis. Tale malattia è la più rara della forma cistica ed è la più patogena e la sua trasmissione è limitata all’emisfero boreale, ed è endemica in tutta l’Europa centrale, nelle zone dell’arco alpino della Franca Conteaa alla Carinzia, nei Balcani, In Asia, in Turchia, in Persia, nella Cina centro-settentrionale, in Giappone, in Siberia, nelle isole Curili, in Alaska, Canada ed Usa. Tali zone sono state considerate endemiche, perché presentano 20 casi ogni 100.000 abitanti per anno. Quando il parassita ha raggiunto la forma adulta, questo si staziona nell’intestino dell’ospite, che nel cicli silvestre è rappresentato dalla volpe, mentre in quello rurale dai cani e dai gatti domestici, mentre gli ospiti intermedi sono i roditori che a loro volta si infestano nutrendosi di bacche e frutti di bosco contaminati dagli ospiti definitivi, che a loro volta hanno contagiato il parassita mediante l’ingestione di carni contaminate dei roditori. L’umo solo accidentalmente diventa l’ospite intermedio, e nelle arre geografiche dove il ciclo rurale è più frequente, si ha un tasso di contaminazione umana più elevato. In Europa a prevalere è il ciclo silvestre, ed in tali regioni la malattia contratta dall’uomo è molto rara, ma vi è la possibilità di infestazione mangiando bacche e vegetali contaminati, oppure venendo a contatto con volpi infestate.
Echinococcosi granuloso cos’è e come si trasmette
Echinococcosi granulosa è una tenia che si manifesta nella sua forma adulta nel cane, ovvero l’ospite definitivo, ed il suo stadio larvale in numerosi mammiferi domestici, come i suini, gli ovini ed i bovini, nei quali si incista. Anche l’uomo può essere infestato da tale parassita, che misura nella forma adulta circa 3 o 9 millimetri di lunghezza, ed è caratterizzato da tre proglottidi e di uno scolice situato sulla testa e dotato di ben quattro ventose con un rostro centrale che si trova sull’estremità dello scolice, da dove si generano dai 28 ai 50 uncini. Echinococco vive nell’intestino del cane e si attacca con la testa alle sue pareti, ed è possibile trovarne anche a decine in un solo individuo. Tale parassita viene ingerito in maniera accidentale mediante alimenti contaminati dalle larve, che sono contenute in capsule, e che attraverso i succhi gastrici si dissolvono per poi entrare nel circolo sanguigno mediante l’intestino. Una volta nel sangue, si diffondono e vanno a contaminare le zone vascolarizzate, provocando in questa maniera le cisti idatidee. Tali cisti si sviluppano con molta frequenza al fegato ed ai polmoni, e possono raggiungere anche i 20 centimetri di diametro. All’interno di ciascuna ciste, si formano a loro volta numerose protoscolici, dalle quali si generano nuovi parassiti. Per completare il ciclo, il cane deve ingerire le cisti che sono presenti nella carne oppure nelle frattaglie di animali infestati.
Echinococcosi epatica cos’è
Echinococcosi epatica, provoca le cisti al fegato, dovuti ad una malattia parassitaria che si sviluppa in tale organo, ovvero l’Echinococco granuloso. Tale larva prende la forma di una o più cisti che contengono al loro interno dell’acqua molto simile a quella di roccia e che si sviluppa principalmente nel parenchima epatico.
Il ciclo del parassita è determinato mediante un ospite definitivo, ovvero il cane, dove nel suo intestino tenue, vive la Tenia. Queste uova vengono espulse tramite le feci, che a loro volta possono contaminare i terreni compresi i pascoli, dove vi stazionano animali bovini, erbivori ed ovini e possono interagire con le uova ed ingerirle, fungendo così da ospiti intermedi, liberando gli embrioni che attraverso la vena porta, raggiungono il fegato.