La disposofobia è una condizione mentale che colpisce tantissime persone, ma che non è sempre facile da identificare e diagnosticare. Il nome di questa malattia solitamente non ci fa venire nulla in mente, dal momento che è più nota con il termine di “sindrome dell’accumulatore seriale”. Gli affetti sono caratterizzati dall’accumulo di oggetti. Si tratta di un accumulo compulsivo e irrazionale e tutte le persone che ne sono affette non possono farne a meno.
La disposofobia può avere conseguenze negative sulla vita quotidiana e sulla salute mentale dell’individuo. In questo articolo scopriremo qualcosa in più sulla sindrome dell’accumulatore seriale, capendo le cause, i sintomi e possibili cure.

Che cos’è la disposofobia
La disposofobia è una condizione patologica che colpisce un sacco di persone che hanno una forte dipendenza nel non gettare via oggetti. Chi soffre di sindrome dell’accumulatore seriale tende ad accumulare una serie di oggetti in modo compulsivo, spesso anche in modo disordinato e senza riuscire a disfarsene. Questo disturbo può portare a conseguenze abbastanza gravi sia sulla vita quotidiana che sulla salute mentale dell’individuo.
Abbiamo detto che questa patologia è conosciuta più con il termine sindrome dell’accumulatore seriale, in quanto chi ne soffre accumula gli oggetti in modo frequente, senza però un vero e proprio motivo. Alcune persone non riescono a riconoscere il problema e quindi non sono nemmeno capaci di chiedere aiuto.
Quali sono le cause
Le cause di questa condizione patologica non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, gli esperti ritengono che questa condizione sia causata da diversi fattori, come ad esempio:
esperienze traumatiche: alcune esperienze traumatiche magari vissute in passato portano a sviluppare la disposofobia. Ad esempio, la perdita di una persona cara può portare le persone a sviluppare la paure di perdere oggetti e di conseguenza accumularne sempre di più.
disturbi psicologici: questa sindrome dell’accumulatore seriale può essere associata anche ad altri disturbi psicologici, come ad esempio l’ansia, la depressione o il disturbo ossessivo-compulsivo.
- disfunzioni cerebrali: alcune ricerche hanno messo in evidenza la presenza di disfunzioni cerebrali nelle persone che soffrono di questa patologia. In particolare, sembra che alcune zone del cervello che sono coinvolte nel processo di decision-making siano meno attive rispetto alle persone sane.
Come curare la malattia
La disposofobia può essere curata con diverse terapie, ovviamente prendendo in considerazione la gravità della condizione e le cause che l’hanno generata. Le terapie più utilizzare sono: la terapia cognitivo-comportamentale e quella farmacologica. La prima si basa sull’identificazione delle distorsioni cognitive che portano alla sindrome dell’accumulatore seriale di oggetti. Può prevedere anche l’utilizzo di tecniche di esposizione graduale agli oggetti che generano ansia, al fine di superare la paura di perderli. La seconda invece, prevede l’utilizzo di farmaci.
La disposofobia infatti, può essere trattata con farmaci ansiolitici o antidepressivi. I farmaci ci permettono di ridurre l’ansia e la depressione associata alla sindrome dell’accumulatore seriale, ovviamente devono essere prescritti da un medico.
Purtroppo però, non esiste nessun tipo di prevenzione specifica per la disposofobia. Ma ci sono alcune strategie da prendere in considerazione per prevenire il suo sviluppo.