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Dextradol è un medicinale a base di tramadolo cloridrato e dexketoprofene. Una combinazione antidolorifica usata per trattare le condizioni di dolore moderato o grave nei soggetti adulti, su consiglio del proprio medico curante.
Come abbiamo anticipato, Dextradol è un medicinale composto dai seguenti principi attivi:
Il suo utilizzo è principalmente legato al trattamento dei sintomi di dolore acuto, da moderato a grave, nel soggetto adulto.
Come ogni farmaco, anche Dextradol ha specifiche indicazioni, rivolte principalmente a quelle persone che non dovrebbero assumere il medicinale.
Tra le varie classi di pazienti (l’elenco integrale è disponibile consultando il foglio informativo che è disponibile nella sezione Approfondimenti e bibliografia del presente articolo), non dovrebbero assumere Dextradol:
Ancora, non si dovrebbe assumere Dextradol in caso di grave disidratatazione, di episodi acuti di intossicazione da alcol o medicinali, se si stanno assumendo inibitori delle monoammino ossidasi (IMAO), si di epilessia o convulsioni, difficoltà respiratorie, si è in gravidanza o in allattamento.
In ogni caso, prima dell’assunzione è sempre opportuno parlarne con il proprio medico di riferimento, al fine di condividere il proprio stato complessivo di salute e, di conseguenza, comprendere se questo farmaco sia o meno opportuno per le proprie necessità.
Dextradol NON è stato predisposto per i bambini e per gli adolescenti. Di conseguenza bambini e adolescenti non dovrebbero assumere tale medicinale.
Come ogni medicinale, anche Dextradol può interagire con latri farmaci. Bene pertanto informare il proprio medico se si sta assumendo, si ha recentemente assunto o potrebbe essere assunto ogni altro medicinale, compresi quelli senza prescrizione medica.
Non è in particolar modo raccomandato l’uso di Dextradol con acido acetilsalicilico (aspirina), corticosteroidi o altri farmaci antinfiammatori; warfarin, eparina o altri medicinali anticoagulanti; litio; metotressato; idantoina e fenitoina; sulfametoxazolo; inibitori della monoamino-ossidasi (IMAOI).
È invece possibile, ma richiede alcune precauzioni, l’uso di Dextradol con ACE inibitori, diuretici, beta-bloccanti e antagonisti dell’angiotensina II, pentossifillina, zidovudina, clorpropamide e glibenclamide, antibiotici aminoglicosidi.
Richiede altresì cautela l’uso di Dextradol con antibiotici chinolonici, ciclosporina o tacrolimus, treptochinasi e altri medicinali trombolitici o fibrinolitici, probenecid, digossina, mifepristone, antidepressivi del tipo inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), agenti antipiastrinici, tenofovir, deferasirox, pemetrexed.
Se è in corso una gravidanza, se si sospetta una gravidanza o, ancora, se si sta pianificando una gravidanza, o se si sta allattando con latte materno, è fondamentale domandare tempestivo consiglio al proprio medico di riferimento prima di prendere questo medicinale, ben sapendo che in genere Dextradol è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento.
Come ogni farmaco, anche Dextradol deve essere assunto esattamente come indicato dal medico, nella considerazione che la dose consigliabile dipende dal tipo, dalla gravità e dalla durata del dolore avvertito dal paziente.
Chiarito ciò, il dosaggio raccomandato è di norma di 1 compressa (75 mg/25 mg) ogni 8 ore, per un massimo di 3 compresse al giorno (225 mg/75 mg) senza superare i 5 giorni di trattamento.
Se tuttavia il paziente ha più di 75 anni, il medico potrebbe consigliare di prolungare l’intervallo di tempo tra le assunzioni, perché il corpo elimina più lentamente il medicinale.
Nel caso in cui il paziente prenda più Dextradol di quanto deve, dovrebbe informare immediatamente il proprio medico oppure recarsi immediatamente al pronto soccorso dell’ospedale più vicino.
I sintomi tipici di un sovradosaggio includono vomito, perdita di appetito, mal di stomaco, capogiri, sonnolenza/sensazione di perdita dell’equilibrio, disorientamento, cefalea, contrazione della pupilla, vomito, insufficienza cardiaca, perdita di coscienza, convulsioni e difficoltà respiratorie.
Nel caso in cui il paziente si dimentichi di prendere una dose di Dextradol NON dovrebbe prendere una dose doppia per compensare la dimenticanza. È dunque sufficiente prendere la dose successiva alla solita ora.
Come tutti i medicinali, anche Dextradol può esporre il paziente al rischio di effetti indesiderati, sebbene non tutte le persone li manifestino, e sebbene in alcuni casi siano estremamente lievi, tali da non essere percepiti.
I più importanti effetti indesiderati sono quelli legati alla presenza di sintomi di una reazione allergica, come gonfiore della faccia, della lingua, della gola e/o difficoltà a deglutire, o orticaria insieme a difficoltà respiratorie. È bene smettere di prendere Dextradol in caso di comparsa di rash cutaneo o lesioni all’interno della bocca o sulle membrane mucose o segni di allergia.
Di contro, gli effetti più comuni sono anche quelli più lievi, come nausea/malessere e sonnolenza. Più rari, ma potenzialmente impattanti, sono anche vomito, mal di stomaco, diarrea, problemi digestivi, cefalea, capogiri, affaticamento, costipazione, secchezza delle fauci, sudorazione aumentata.
Nel caso di effetti indesiderati segnalati tra quelli di cui sopra, o non segnalati (l’elenco completo è sempre disponibile nel foglietto illustrativo che alleghiamo a margine), è bene rivolgersi subito al proprio medico.
Il medicinale può essere conservato seguendo le indicazioni contenute nella confezione, e ricordandosi di tenerlo al di fuori della vista e della portata dei bambini e animali domestici.
Il farmaco non deve essere usato dopo la data di scadenza che è riportata sulla confezione e sul blister. Per il resto, non ci sono specifiche richieste di particolari modalità di conservazione, sebbene sia comunque importante conservare il prodotto nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce, e non gettare il medicinale nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici (è invece opportuno portarlo in farmacia o negli appositi smaltitori).
Dextradol contiene:
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