La paziente ha ricevuto l’organo da un 17enne deceduto nel paese balcanico, l’intesa siglata a fine marzo. Nel 2021 3 trapianti realizzati in Italia grazie a donazioni estere, 2 gli organi esportati. È il cuore di un giovane di 17 anni il primo organo donato dalla Romania e trapiantato in Italia grazie all’accordo tra il Centro nazionale trapianti e l’Agentia Nationala de Transplant (ANT) del paese balcanico. La donazione ha salvato la vita a una paziente italiana affetta da una cardiopatia congenita.

L’intesa, sottoscritta a fine marzo, riguarda soprattutto la cooperazione in ambito di donazione e trapianto di polmone, un settore nel quale il sistema trapiantologico rumeno non è autosufficiente. L’Italia si impegna ad accogliere ogni anno nelle proprie liste d’attesa cinque pazienti rumeni con grave insufficienza polmonare e in cambio l’ANT mette a disposizione dei centri trapianto italiani altrettanti polmoni di donatori rumeni deceduti, oltre a offrire anche altri organi che non hanno riceventi compatibili nel paese di origine. È il Ministero della Salute rumeno a farsi carico dei costi del trapianto mentre il nostro Servizio sanitario nazionale copre le spese per il prelievo degli organi in Romania e il relativo trasporto in Italia.

Il trapianto effettuato con la cooperazione della Romania è il terzo realizzato nel 2021 grazie a una donazione proveniente dall’estero, dopo il trapianto di un fegato da donatore greco e quello di un cuore messo a disposizione dalla Francia, mentre sono stati due gli organi (entrambi reni) che non è stato possibile trapiantare in Italia per assenza di riceventi compatibili e che alla fine sono stati offerti alla Svizzera. Nel 2020, invece, erano stati 7 gli organi ricevuti dall’estero (da Svizzera, Grecia e Malta) e 11 quelli offerti dall’Italia (a Svizzera, Germania e Spagna). Quello con la Romania è il quarto accordo bilaterale sottoscritto dall’Italia, dopo Malta, Grecia e Serbia. Inoltre, la Rete nazionale trapianti aderisce al sistema di cooperazione multilaterale “Foedus” che ha come obiettivo principale la facilitazione dello scambio di organi in eccedenza fra i Paesi membri dell’Unione europea. A questi accordi si aggiunge un’intesa tra Provincia autonoma di Bolzano e Austria per la condivisione di organi e pazienti in lista d’attesa.

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