Grazie all’azione capillaroprotettrice e quella vasotonica, pare essere in grado di espletarsi mediante l’attivazione di numerose vie biochimiche ed anche molecolari, che sono in grado a loro volta di stabilizzare le pareti vascolari e quelle venose migliorandone il profilo emodinamico.
Anche se attualmente la letteratura scientifica sembri impegnata nella caratterizzazione delle funzionalità di tali flavonoidi, è stato possibile descrivere un’azione vasotoinica mediata molto probabilmente dall’effetto simpatico attraverso la componente venosa, ovvero un’azione antipermeabilizzante che viene esercitata mediante l’inibizione delle prostaglandine e del trombossano A2 e dei meccanismi pro infiammatori come attivazione dei neutrofili ed espressione di molecole di adesione.
I flavonoidi svolgono un’azione antiedematosa dovuta al miglioramento del drenaggio da parte della rete linfatica.
Dopo circa 12 ore dalla somministrazione, i metaboliti contenuti nei flavonoidi presenti nel Daflon, vengono escreti prevalentemente attraverso le feci.
Ipertensione venosa e insufficienza venosa cronica
L’ipertensione venosa insieme al ristagno venoso che spesso tendono a manifestarsi in pazienti affetti da insufficienza venerea cronica, a lungo andare potrebbe determinare un intrappolamento da parte dei leucociti ematici con la conseguente attivazione. Quando si manifesta l’attivazione del processo infiammatorio dovuto anche dall’espressione sull’endotelio vascolare delle molecole di adesione, tale patologia non fa altro che dare origine ad una sintomatologie maggiore andando a cronicizzare la malattia e favorendo in questa maniera la formazione di ulcere venose. L’efficacia di tale medicinale rispetto all’insufficienza venosa cronica, non è associata esclusivamente alla riduzione dei sintomi, ma anche all’azione infiammatoria che svolge, che si può monitorare mediante la riduzione delle concentrazioni di markers infiammatori.
L’esperidina
L’esperidina è il flavonoide utilizzato nel Daflon, e lo si trova in natura soprattutto negli agrumi. Come detto precedentemente, i flavonoidi si trovano nella buccia della frutta, e l’esperidina non fa eccezione. Ma la si può trovare anche in alcune verdure a foglia.
L’esperidina ha, come altri favonoidi, il potere di combattere l’ossidazione. Ha anche il potere antinfiammatorio, dislipidemico e antiallergico, oltre che agire come vasoprotettore. Per questo la si trova nel Daflon, un formaco indicato nel trattamento delle emorroidi.
Viene indicata, negli studi più recenti, per la regolazione della colesterolemia, in quanto alza i livelli di colesterolo buono, HDL. Per questo l’esperidina funge come vasoprotettore e quindi i suoi integratori possono essere prescritti per i cardiopatici. Questa caratteristica, unita a quella antiossidante, costituisce un ottima protezione per il sistema cardiocircolatorio, emorroidi comprese.
Vi sarebbero anche delle evidenze come antitumorale, in particolare per alcuni tratti dell’apparato digerente. In questo contesto vi sono ancora delle indagini sperimentali e cliniche in corso.
Per quel che riguarda la somministrazione nei casi di emorroidi, come testimonia la composizione del Daflon, l’esperidina viene unita alla diosmina, che ha stessi poteri antiossidanti. Inoltre, l’esperidina non presenta controindicazioni importanti, eccezion fatta per i casi di sensibilità diretta al flovonoide. Ma ha anche la capacità di favorire l’assorbimento di vitamina C, anche se in questo caso, vi sono degli studiosi che hanno osservato delle reazioni opposte, con un minor assorbimento. Certamente, la somministrazione di questi integratori va prescritta dal medico, specialmente in gravidanza e allattamento.
Assunzione
L’assunzione di Daflon in pazienti affetti da insufficienza venosa cronica, ha consentito oltre al miglioramento dei sintomi come abbiano già accennato, anche il miglioramento degli aspetti della patologia nell’arco di pochi mesi dalla somministrazione. Nello specifico, oltre alla riduzione del dolore significativa e del fastidio prolungato agli arti inferiori, è stato possibile osservare la riduzione della circonferenza del polpaccio e della scala del dolore da parte del paziente. Attraverso una rilettura critica della letteratura che attualmente è impegnata allo studio di tale farmaco, è stata in grado di dimostrare come oltre all’intervento chirurgico, l’azione svolta dai flavoniodi presenti nel Daflon, possano garantire la riduzione del rischio della comparsa di ulcere venose e dell’edema e dei suoi sintomi associati in tutti quei pazienti affetti da patologie venose di grado C4-C6.
La somministrazione di Daflon, sembra essere particolarmente indicata in tutti i pazienti affetti da insufficienza venosa, prima ancora della comparsa delle vene varicose. In commercio è possibile trovare il Daflon in diversi formati: le compresse rivestite da 500 mg di flavonoidi ovvero 450 mg di diosmina e 50 mg di esperidina, vanno somministrare due volte al giorno per un massimo di 2 capsule, da assumere con abbondante acqua durante i pasti.
Se il paziente è affetto da emorroidi, la dose giornaliera raccomandata è per un massimo di 6 compresse da prendere nei 4 giorni, per poi diminuire il dosaggio a 4 compresse da assumere nei successivi 3 giorni.
Il dosaggio terapeutico deve essere stabilito dal medico di base o dallo specialista, in base alle informazioni fornite dal paziente. Prima della somministrazione di Daflon, vi consigliamo di rivolgervi dal proprio medico.
Gravidanza ed allattamento
A causa dell’assenza di trial clinici che stabiliscono o meno gli effetti collaterali dovuti all’assunzione di Daflon sulla salute sia del feto che del neonato, non è stato possibile definire il profilo di tale farmaco, pertanto consigliamo di evitare la somministrazione sia durante la gravidanza che nell’intero periodo dell’allattamento al seno materno.
Controindicazioni e altre informazioni
Tutte le indicazioni del farmaco sono state individuate dagli studi clinici con la tecnica del doppio cieco, con tutte le relazioni tra l’assunzione del farmaco, le specifiche dosi, e gli effetti sul sistema venoso. In particolare sono stati accertati tutti i parametri riguardanti il sistema venoso e l’effetto del farmaco sulla distensione delle vene, la capacità e lo svuotamento in quantità e tempo.
Questi studi hanno dimostrato che la dose di due compresse è la migliore per ottenere l’effetto ottimale. Così sono stati accertati tempi minori per lo svuotamento venoso, e un aumento del tono. Le differenze nella comparazione con il placebo sono evidenti e sostanziali, anche nell’investigazione dell’attività microcircolatoria, là dove risulta migliorata la resistenza alla rottura capillare. Il farmaco è dunque indicato per trattare l’insufficienza venosa e la fragilità capillare per gli arti inferiori. Il farmaco viene espulso per via fecale, e solo per il 14% l’espulsione avviene grazie alle urine.
Fonti
- Daflon – Foglio Illustrativo
- Daflon, un farmaco integratore per l’insufficienza venosa