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Spesso si sente parlare di sciatalgia, mentre la cruralgia è molto meno nota, anche se più dolorosa. La cruralgia è un dolore che nella maggior parte dei casi colpisce la parte anteriore e/o interna della coscia. Prende questo nome per via del fatto che è legata al percorso del nervo crurale. La sciatalgia, al contrario, insorge quando il dolore proviene dalla colonna vertebrale lombare e si diffonde dalla coscia fino al di sotto del ginocchio. La cruralgia si può definire acuta nel momento in cui dura meno di 30 giorni. Altrimenti viene detta subacuta quando dura fino a 3 mesi. Infine, è cronica quando ha una durata superiore ai 3 mesi.
Le cause che possono portare a questo disturbo sono numerose. Tutto deriva da una compressione della radice del nervo crurale. Ciò si può verificare spesso per colpa di un’ernia o per una protrusione discale. Nel caso della lombocruralgia, invece, le cause scatenanti possono avere anche origini urologiche o ginecologiche. In ogni caso, è fondamentale escludere fin da subito il collegamento con patologie sistemiche. Come ad esempio artrosi, diabete, ipertiroidismo. Capita di frequente che tale disturbo derivi dall’aver sollevato pesi eccessivi, oppure da mantenere delle posture errate. Tra le cause più diffuse troviamo anche la sedentarietà.
Il primo fattore di rischio è l’obesità. Chi è in sovrappeso, infatti, deve sopportare un peso più elevato sulle vertebre e, di conseguenza, sul nervo crurale. Il secondo fattore di rischio è l’età. I soggetti tra 45 e 55 anni sono quelli più colpiti dall’ernia del disco.
Tra gli altri fattori di rischio troviamo il fatto di soffrire di stenosi vertebrale lombare. Oppure quando si è colpiti da una frattura vertebrale o da artrosi, così come da osteoporosi. Un altro fattore di rischio è rappresentato dal tumore piuttosto che dall’ematoma che insorgono vicino al nervo crurale.
Chi sospetta di soffrire di questo disturbo deve essere sottoposto chiaramente a degli esami specifici. Di solito si parte con un esame obiettivo e un’accurata anamnesi. Il medico, in questo modo, può comprendere meglio i sintomi presenti. Successivamente, serve effettuare un esame neurologico. È uno step necessario per poter capire le condizioni non solo del nervo crurale, ma anche di tutti gli altri nervi del corpo.
Successivamente, lo specialista può consigliare di eseguire altri esami determinati. Si tratta dei raggi X, della Tac, della risonanza magnetica e dell’elettromiografia.
Dalla cruralgia innanzitutto si può guarire. È chiaro che i tempi di recupero sono strettamente legati alle cause e alle relative cure. Quando c’è una compressione del nervo in corso, allora i tempi possono dilatarsi a diversi mesi. Quando tutto deriva da una causa muscolare o relativa ai tessuti connettivi la situazione è differente.
In questi ultimi casi meglio programmare una terapia più specifica. Quindi, puntare su cure che possano sciogliere le tensioni muscolari e le aderenze tra fibre di tessuto connettivo. Senza adeguati trattamenti, c’è il pericolo che la cruralgia si cronicizzi.
Nel momento in cui il dolore si estende anche alla schiena lombare e segue tutto il nervo crurale, si può parlare di lombocruralgia. Questo disturbo ha numerosi punti in comune con la lombosciatalgia. La differenza principale, però, è che va a colpire il nervo crurale e non il nervo sciatico.
Chiaramente la cura per questo disturbo varia da soggetto a soggetto. Quando viene avvertito unicamente dolore, allora un trattamento conservativo è la soluzione probabilmente più efficace. Il metodo Mckenzie può tornare utile in questi casi.
La ginnastica posturale riabilitativa è una terapia molto diffusa, così come vari trattamenti fisioterapici o omeopatici. Chiaramente è meglio evitare tutti quei movimenti che possono causare dolore. Così come è assolutamente sconsigliata la corsa e le varie attività sportive. Dal punto di vista farmacologico, gli antinfiammatori non steroidei possono dare beneficio, ma solo momentaneamente. I farmaci più usati per dare sollievo contro il dolore sono il Brufen e il Voltaren.
La cura a base dell’ossigeno-ozonoterapia, può essere certamente efficace. Con questa tecnica viene impiegato uno strumento trasforma l’azoto in ossigeno. Tramite una siringa si preleva l’ossigeno e mediante un ago estremamente sottile si inietta nel punto da trattare.
In realtà, non ogni forma di cruralgia si può sconfiggere con la prevenzione. Esistono dei comportamenti utili ad evitare l’ernia del disco, ovvero la causa primaria di tale disturbo. Sollevare pesi in maniera corretta, ma anche mangiare in modo sano ed equilibrato. Importante lo stretching per mantenere in forma il tratto lombosacrale e i muscoli ischio-crurali. Il tono muscolare deve essere mantenuto sempre buono, con una particolare attenzione per i muscoli dell’addome.
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