Come distinguere il Covid dall’influenza? O da un’infezione batterica delle alte vie respiratorie? Con l’autunno tornano i malanni di stagione, che possono presentare gli stessi sintomi del Covid: distinguerli diventa quindi cruciale. E questo sia per limitare la diffusione del Sars-CoV-2, sia per prescrivere in maniera appropriata gli antibiotici, tenendo sotto controllo il fenomeno della antimicrobicoresistenza. È dedicato proprio alla “Gestione delle infezioni delle vie respiratorie superiori in Medicina Generale in epoca COVID-19” il nuovo corso di formazione a distanza della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), realizzato con il contributo del progetto Ampio Spettro -collaborazione scientifica tra l’Istituto Superiore di Sanità e l’Università di Cagliari – e on line da domani, 16 ottobre, sulla piattaforma FadInMed. Gratuito come tutti i corsi offerti dalla Fnomceo, è accreditato per i medici, erogando 21,6 crediti ECM.
“Il fatto che COVID-19 si possa manifestare con sintomi e segni molto simili a quelli di un’infezione benigna stagionale o di un’infezione batterica delle alte vie respiratorie ha determinato un aumento notevole delle complessità gestionali, dilatando quindi in maniera rilevante l’area di incertezza clinica che i medici devono affrontare – spiega Guido Giustetto, componente del Comitato Centrale Fnomceo e corresponsabile scientifico del corso, insieme a Peter Kurotschka, Coordinatore progetto “Ampio Spettro”, e a Giuseppe Parisi Presidente della SIPeM, la Società italiana di Pedagogia medica -. L’individuo deve essere curato non solo tenendo conto della prognosi individuale ma anche, e forse soprattutto, tenendo conto della necessità di limitare la diffusione epidemica di SARS-CoV-2. Tutto ciò ha importanti ripercussioni anche sull’organizzazione delle cure primarie e sulla gestione del tempo da dedicare alle varie aree di patologia”.
“Non dimentichiamo l’altro tema fondamentale nella cura delle infezioni delle prime vie respiratorie e cioè l’uso inappropriato degli antibiotici che porta a un aumento dei ceppi batterici resistenti – conclude Giustetto -. Da queste premesse nasce l’esigenza di un percorso formativo che stimoli ad una migliore appropriatezza prescrittiva e possa, al tempo stesso, aiutare i medici ad aumentare la capacità di diagnosi differenziale tra COVID-19 e altre infezioni delle vie aeree superiori, migliorando in tal modo la capacità del sistema Italia di convivere con il nuovo Coronavirus”.