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Il Covid-19 provoca cambiamenti in tantissime parti dell’organismo, inclusa la lingua e le mucose orali. E tra gli effetti secondari sembra esservi anche una sensazione di alito cattivo che va di pari passo al decorso della malattia. A far luce su questo aspetto ancora poco conosciuto è uno studio condotto dall’Università di BRNO nella Repubblica Ceca e pubblicato sulla rivista Special Care in Dentistry. L’alitosi, spiega Silvia Masiero, esperta della Società Italiana di Parodontologia e implantologia (Sidp), “è una condizione che spesso va di pari passo a una serie di patologie respiratorie, gastrointestinali e delle gengive. Queste, infatti, possono alterare le caratteristiche della saliva e la presenza di microrganismi anaerobici presenti sulla lingua o vicino ai denti e la produzione di composti volatili dello zolfo, che provocano il caratteristico odore sgradevole”. Come avvento con lo scoppio di altre pandemie, i casi di alitosi segnalati agli specialisti sono aumentati con la diffusione dell’infezione da Sars-Cov-2.
Per capire meglio il motivo, un recente studio ha preso in esame 18 pazienti con Covid-19, che hanno sperimentato alitosi di nuova insorgenza durante l’infezione e hanno per questo problema cercato assistenza tra maggio e agosto 2020, lamentando disagio anche psicologico. La loro età media era di 35 anni e la maggior parte di loro aveva un livello di igiene orale adeguato. I casi esaminati suggeriscono che le possibili alterazioni della superficie della lingua possono essere causate da Sars‐CoV‐2 a causa dei recettori dell’enzima di conversione dell’angiotensina 2 (Ace2) che sono localizzati in abbondanza nella mucosa della bocca. Mediante scansione del dorso della lingua, i ricercatori del Centre for Evidence-based Health Care, guidati da Riad Abanoub, hanno osservato che l’alitosi era associata ad alterazioni epiteliali della mucosa della lingua desquamata, cosa che supporta l’ipotesi che il Covid-19 possa causare una riduzione del flusso salivare, a sua volta collegato a maggiore incidenza di alitosi.
Spesso, inoltre, in pazienti Covid vengono usati antibiotici e questi a loro volta modificano la proliferazione di specie batteriche orali associate all’alitosi. È plausibile, poi, osserva lo studio, che l’impatto della malattia possa aver peggiorato i comportamenti relativi all’igiene orale a domicilio e diminuito le cure dentistiche, il ché influenza direttamente il microbioma orale. L’ultima ipotesi, infine, conclude Masiero è “l’uso delle mascherine potrebbe aver aumentato l’autopercezione del problema. Tutti questi aspetti mettono in luce una serie di correlazioni ancora poco note e che vale la pena continuare ad approfondire”.
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