Avere un piano alimentare adeguatamente bilanciato è diventato molto più complicato negli ultimi anni. Causa di ciò è sicuramente un’inflazione galoppante che non intende arrestarsi, viste le vicende della storia recente. Circa 3 miliardi di persone non riescono ad avere una dieta sana per via dei rincari di alimentari e supermercati.I consumatori di tutto il mondo si dicono molto preoccupati della situazione economica attuale per via dell’aumento dei prezzi di ogni tipo di genere alimentare. Le causa principali sono sicuramente rappresentate dal Covid-19 e dalla guerra scoppiata in Ucraina. Fare la spesa al giorno d’oggi risulta molto complicato, una vera e propria impresa. I rialzi continui dei prezzi stanno portando e porteranno una crescente disparità tra le persone in base al reddito percepito. L’analisi condotta dalla Coldiretti su dati Istat spiega come l’aumento di cibo e bevande rappresenti un aumento medio dei prezzi di oltre il 9% rispetto al precedente anno. Il carrello di italiani e non solo, rischia di esser sempre più vuoto con conseguenze drastiche anche sul piano della malnutrizione di adulti e bambini.
Questo fenomeno preoccupante riguarda anche i paesi a reddito più elevato. La FAO (Food and Agriculture Organization) ha stimato un costo di oltre 3 dollari al giorno per persona per una alimentazione corretta, ovvero il giusto apporto tra calorie e nutrienti, in Italia. Circa il 3% della popolazione italiana (1,7 milioni) non ha le possibilità economiche ad accedere a cibo di qualità. Una situazione critica, peggiore rispetto a quella francese, spagnola o tedesca. L’ondata di rincari riguarda prodotti indispensabili come burro, riso, farina, pasta, latte e pane. Gli aumenti, inoltre, stanno causando un ripiego eccessivo sullo “junk food”, ovvero il cosiddetto cibo spazzatura.
Chi risente maggiormente di questa scomoda situazione storica sono senza alcun dubbio coloro che percepiscono un reddito non sufficiente a coprire le spese necessarie per alimentarsi in modo adeguato. Famiglie numerose in paesi sottosviluppati sono sicuramente le più colpite. Dati alla mano, due persone su cinque non hanno la possibilità di avere una dieta sana. Oltre a tutto questo, c’è il problema dello spreco di cibo che risulta essere un tema sempre troppo attuale. I peggiori problemi si riscontrano nel continente africano con oltre 400 milioni di persone che rischiano la morte per la mancanza di ogni genere alimentare. Segue l’Asia con numeri più contenuti, ma pur sempre allarmanti. Un problema di dimensioni abnormi che colpisce soprattutto bambini, infatti si stima che poco meno di 15 milioni di bambini con meno di 5 anni siano in pericolo di vita a causa della grave malnutrizione a cui sono sottoposti.
Quali possono essere le soluzioni a questa situazione di disagio globale? Senza dubbio il superamento, o anche solo un passo in avanti per la risoluzione della crisi climatica gioverebbe al contenimento di questi problemi. Ancora, la cessazione di nuovi conflitti e uno stop al finanziamento di armi e guerra porterebbero ad una quota di capitale che avrebbe la possibilità di essere impiegata nella lotta alla fame nel mondo. L’Agenda 2030, che promuove uno sviluppo sostenibile, intende porre fine alla malnutrizione, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione e promuovere l’agricoltura sostenibile.
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