Sono 60mila i medici di medicina generale, di continuità assistenziale, specialisti ambulatoriali e 118 pronti a somministrare i vaccini anti Covid. Le prime vaccinazioni dovrebbero cominciare il prossimo 27 dicembre, previo ok delle agenzie del farmaco, e saranno somministrate al personale sanitario. Lo sottolinea all’ANSA il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli. “Da parte nostra – assicura – c’è massima disponibilità, sul territorio ci sono 60mila medici pronti a dare il proprio contributo”.
La lettera di Anelli a Speranza
Il presidente ha dimostrato il suo sostegno al Ministro della Salute, Roberto Speranza con una lettera. “Non possiamo che apprezzare una decisione che ci si augura possa concretizzarsi in tempi così ravvicinati. Una decisione che consentirà, per step, a tutta la nostra comunità sociale di proteggersi dal virus. Cominciando dai soggetti legittimati alla attività di assistenza sanitaria. Questi costituiscono una preziosa risorsa professionale contro la diffusione del contagio – scrive Anelli al Ministro -. Al momento sembra, quindi, opportuno ribadire la piena disponibilità della Professione medica e odontoiatrica, in ambito pubblico come in ambito privato, per procedere alla somministrazione dei vaccini”.
Il privato affiancherà il pubblico
“Al momento sembra, quindi, opportuno ribadire la piena disponibilità della Professione medica e odontoiatrica, in ambito pubblico come in ambito privato, per procedere alla somministrazione dei vaccini. Gli studi medici e odontoiatrici, diffusi su tutto il territorio nazionale sono aperti e pronti a costituire ulteriore punto di somministrazione del vaccino andando così a implementare le sedi già individuate” spiega.
“Non sembra necessario ripetere quanto più volte espresso in questi difficili mesi che hanno visto tutti i medici impegnati, fino alle estreme conseguenze, in una battaglia contro questo terribile virus – conclude il Presidente Fnomceo. In tal senso siamo a ribadire che i medici e gli odontoiatri ci sono e risponderanno come sempre con la loro professionalità e competenza, a tutela della salute pubblica”.
Sileri: “Servono misure più rigide per Natale”
Intanto sale la preoccupazione per le feste ormai alle porte. “Servono sicuramente misure più rigide, osservando anche quello che sta accadendo in altri paesi. Mettere alte restrizioni fa male anche a chi lo fa il Dpcm. Il 24, il 25, il 26 il 31 e il 1 gennaio sono i giorni più delicati per il contagio dei nostri anziani”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. “Lo shopping pre natalizio non ci ha spaventato, il problema è anche tutto il contorno. Dovunque ci sono persone c’è pericolo, è inevitabile», aggiunge. Sulle zone colorate per Sileri “i 21 parametri che utilizziamo valutano l’andamento del virus, quelli stanno andando bene ma potrebbero andare meglio. Siccome stanno andando bene sappiamo che vi sarà una mobilità importante e dimostrata, e per non sacrificare quella che dovrà esser la riapertura da gennaio, non vanifichiamo quanto fatto. Non facciamo dei passi indietro – ha concluso a Rai Radio1 Sileri – per farne molti più avanti in futuro».