Serve a capire qual è lo stato di salute delle arterie coronariche, cioè quelle vene che si dividono dall’aorta oltre la valvola omonima. Una verso destra, una verso sinistra portano il sangue alle fibre del miocardio, che formano la muscolare esterna del cuore. Altre volte viene usato per alcuni interventi di piccola entità.
Questo esame rientra nella categoria del cateterismo cardiaco. Viene svolto mediante l’uso di un catetere sottile, il quale entra nel vaso sanguigno vino a posizionarsi nella zona delle coronarie. Permette di fare la fluoroscopia, ottenendo immagini precise di come il sangue attraversa il vaso.
La coronarografia viene usata per capire qual è lo stato di salute del cuore. Viene richiesta quando c’è il sospetto di alcune patologie come la SCA, Sindrome Coronarica Acuta, causata da un’importante e improvvisa riduzione del flusso sanguigno verso il muscolo cardiaco. C’è poi l’arresto cardiaco improvviso abortito, la cardiopatia ischemica cronica o angina, la valvulopatia e mal funzionamento del ventricolo sinistro.
Infine, è molto utile per capire qual è la terapia miglior post infarto. Dopo l’infarto viene usata per valutare qual è il miglior modo di proseguire a livello medico. Con questa analisi il dottore capisce qual è lo stato di ostruzione. Opta così o per l’angioplastica, che viene fatta nella stessa seduta, oppure per l’impianto di by pass.
Il medico decide di far sottoporre il proprio paziente a coronarografia in base a quella che è la sua storia clinica. Il paziente deve sempre segnalare quali sono i farmaci che sta assumendo o altre terapie in atto. Deve dichiarare di quali malattie soffre, specialmente se è insulino-dipendente.
La preparazione poi, è piuttosto semplice. Non deve ne bere ne mangiare a partire da otto ore prima dell’appuntamento. A condurre la coronarografia è il cardiologo emodinamista all’interno di una stanza perfettamente sterile, per evitare infezioni. Gli strumenti utilizzati sono il fluroscopio, che emette raggi X ed è collegato ad uno schermo dove appaiono in tempo reale le immagini che sono scattate durante l’esame. Queste vengono riprese e dopo elaborate e inviate su un nuovo monitor dove possono essere viste meglio dall’operatore.
Durante l’esame il paziente resta disteso e si trova in anestesia locale. Vengono fatte due incisioni, una all’inguine all’arteria femorale e una al braccio, all’arteria radiale. Viene introdotto il catetere, con un diametro di 2 millimetri circa. Sul monitor viene controllato continuamente il progredire del catetere.
Deve raggiungere la valvola aortica. Da qui passa all’interno delle coronarie e inietta i liquido di contrasto. Così il cardiologo può eventualmente individuare ostruzioni, trombi, placche e stenosi. Analizza come il flusso sanguigno si distribuisce all’interno del miocardio. A questo punto se il medico ritiene necessario di procedere con delle terapie lo può fare ,come nel caso dell’angioplastica, adesso. Altrimenti toglie il catetere. Le zone incise vengono bendate per evitare ematomi.
In tutto l’esame ha una durata che varia da trenta minuti a un’ora. Il paziente deve rimanere a riposo e sotto controllo per alcune ore per vedere se ci sono complicazioni. Se tutto va bene viene dimesso ma deve restare a riposo per altre 24 ore.
No, è completamente indolore visto che viene praticata in anestesia locale. I pazienti di solito riferiscono una sensazione di calore quando viene iniettato il liquido di contrasto.
La coronarografia non è un esame semplice ed è estremamente delicato. Non è infatti esente da vari rischi, i quali sono la conseguenza di possibili lesioni man a mano che il catetere avanza all’interno dei vasi sanguigni e del cuore. I rischi più comuni sono:
Visto l’alto numero di effetti collaterali, al paziente viene richiesto prima di effettuare l’esame, la firma del modulo di consenso dove sono appunto elencati i rischi con le percentuali d’incidenza. Le probabilità di gravi complicazioni sono basse, ma comunque sia reali. Viene infatti menzionato che le complicazioni come gli infarti e gli ictus possono provocare la morte.
In particolari casi la coronarografia non può essere effettuata. Non possono farla coloro che sono allergici ai composti iodati. Tale informazione va data al cardiologo. La donna in gravidanza o che potrebbe aspettare un bambino, perché i raggi x possono compromettere la salute del feto. Sempre il mezzo di contrasto può essere tossico per chi soffre d’insufficienza renale. Ecco che il cardiologo deve prendere tutti i possibili accorgimenti.
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