Generalmente determinata dalla presenza di batteri o di virus, è una malattia fastidiosa che tende – salvo complicazioni – a guarire spontaneamente nell’arco di due settimane. Cerchiamo allora di comprendere quali siano le principali cause dell’otite media, come poter riconoscere i sintomi di questa patologia, e in che modo potervi porre rimedio individuando la corretta terapia risolutiva.
Cause
L’otite media è una frequente complicazione di alcune malattie di minore entità come il raffreddore, o complicazione di ulteriori disturbi come la faringite, l’influenza e diversi tipi di allergie. Queste malattie hanno infatti il malus di favorire l’accumulo di secrezioni nell’orecchio medio, andando così a costituire un terreno fertile evidentemente fertile per poter favorire la proliferazione di elementi patogeni che provengono dalla gola.
Tra le altre cause che possono rappresentare una fonte di partenza per la maturazione dell’otite media, ricordiamo l’eventuale occlusione della tuba di Eustachio a causa dell’ingrossamento delle adenoidi. Inoltre, anche se siamo nel novero delle cause meno probabili, non si può certamente escludere che i batteri e i virus possano giungere a livello auricolare per via ematica. Possono infine determinare l’otite media il fuoco di Sant’Antonio e altre determinanti secondarie, non facilmente individuabili.
Sintomi
L’otite media, essendo di norma determinata da infezioni batteriche e virali, è spesso accompagnata dallo scolo di materiale purulento dall’orecchio. Si avverte inoltre dolore, infiammazione e prurito. Oltre a questi sintomi, generalmente l’otite media si contraddistingue per una serie di sintomi contemporanei come il mal di testa, la congestione nasale, la diarrea, la febbre, il mal di gola, la tosse, il vomito.
Diagnosi
L’otite media è di norma diagnosticata attraverso una visita dal medico, che utilizzerà l’otoscopio per poter valutare i propri sospetti. Attraverso questo strumento il medico riuscirà a valutare la compromissione del timpano, notando l’eventuale arrossamento e gonfiamento della membrana timpanica. In caso di dubbi, o nell’ipotesi in cui si desideri poter accertare con maggiore accortezza la patologia, il paziente potrebbe essere sottoposto ad altri esami come il timpanogramma, la timpanometria, l’esame audiometrico, la TC.
Cure
Giungiamo infine a occuparci della cura dell’otite media, una patologia che, come abbiamo affermato in sede di apertura del nostro odierno approfondimento, tende fortunatamente a risolversi in maniera spontanea nell’arco di una o di due settimane. In alcuni casi è però necessario procedere per terapia farmacologica: nei pazienti che risultano essere particolarmente sensibili, o in quelli immunocompressi o defedati, infatti, il quadro clinico dell’otite media può peggiorare anche in misura molto grave, fino a comportare il danneggiamento del timpano, e la sua perforazione.
Ulteriormente, considerando che nella maggior parte delle ipotesi l’otite media dipende da infezioni batteriche, gli antibiotici costituiscono i farmaci maggiormente indicati a questo scopo. Nelle ipotesi di otiti virali, si raccomanda invece di assumere dei farmaci antivirali, naturalmente dopo averne parlato con il proprio medico e avere condiviso con lui l’intero stato clinico.
Infine, si ricorda come alla terapia antibiotica e antivirale possa essere eventualmente associata e integrata una cura a base di farmaci antidolorifici, utili per poter alleviare il dolore alle orecchie e accelerare i tempi di guarigione completa. Ulteriormente, alcuni medici consigliano di procedere con l’applicazione di impacchi caldi direttamente sull’orecchio: non si tratta certamente di un rimedio definitivo, ma può comunque essere utile per cercare di alleviare il dolore alle orecchie, almeno temporaneamente.
Se invece l’otite media è di natura suppurativa, la terapia antibiotica e antivirale per la cura dell’otite deve essere associata a un intervento volto a drenare il liquido accumulatosi all’interno dell’orecchio medio.
Per poterne sapere di più, vi consigliamo di consultare il vostro medico, condividendo con lui tutti i sintomi avvertiti. Vi consigliamo altresì di non sottovalutare i sintomi stessi, soprattutto se sono continuativi nel tempo e non accennano a diminuire o, invece, aumentano in misura graduale. Potrebbe infatti trattarsi di una otite, o di un’altra patologia, non in grado di risolversi spontaneamente e, pertanto, necessitante di una terapia farmacologica o di altre azioni, da concordare con il proprio medico di riferimento.