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Congiuntivite, di cosa si tratta e come si cura

Tra le diverse malattie che possono colpire gli occhi troviamo sicuramente la congiuntivite, che rappresenta l’infiammazione oculare più diffusa in generale. Si tratta di un processo di natura infiammatoria che va a colpire la congiuntiva, ovvero quella membrana mucosa dallo spessore notevolmente ridotto e piuttosto trasparente che va a ricoprire la zona anteriore dell’occhio, tranne la cornea, ma anche la parte palpebrale interna. Il sintomo che insorge più di frequente legato alle congiuntiviti è sicuramente il rossore che si diffonde all’interno degli occhi, detto anche iperemia. Tale situazione deriva dal fatto che, quando la congiuntiva subisce un qualsiasi tipo di attacco, che abbia natura irritativa, infettiva o allergica poco importa, i vasi sanguigni del bulbo oculare, che sono davvero molto sottili, cominciano ad infiammarsi e vanno a causare proprio quell’arrossamento tipico della zona bianca dell’occhio, denominata sclera. Quando si manifesta nella tipologia più comune, la congiuntivite si può considerare come una patologia piuttosto facile da gestire e da curare, ma è fondamentale che non venga mai sottovalutata, altrimenti può essere anche piuttosto pericolosa per la salute del paziente.

Le congiuntiviti sono contagiose?

Quando l’occhio colpito da questa patologia è arrossato, piuttosto di frequente si associa anche un altro sintomo ben specifico, ovvero il prurito. Capita spesso, quindi, che il paziente sia portato a grattarsi l’occhio, proprio per via di tale fastidiosa sensazione. La forma batterica delle congiuntiviti si caratterizza per avere un alto grado di contagiosità. Per quanto riguarda la congiuntivite virale, invece, è necessario sottolineare come produca delle secrezioni decisamente meno importanti dal punto di vista quantitativo in confronto a quelle della forma batterica, mentre sia la lacrimazione che il fastidio dell’esposizione alla luce possono essere invece più intense. Anche in questo caso si tratta di una tipologia di congiuntivite particolarmente contagiosa. Nel caso delle congiuntiviti allergiche, invece, il livello di contagio è notoriamente molto basso. Tra i principali sintomi legati a quest’ultima forma troviamo un notevole prurito, lacrimazione abbondante e fotofobia, che possono colpire frequentemente tutti e due gli occhi, anche se spesso gli allergeni non sono presenti lungo tutto l’anno, ma solamente per alcuni mesi in particolare, come durante la stagione primaverile e nel corso di quella estiva.

Le congiuntiviti virali

La congiuntivite virale è strettamente legata alle influenza e non è altro che un processo di natura infiammatoria che va a colpire la congiuntiva e che viene causato da un virus. Tra i patogeni responsabile nella maggior parte dei casi troviamo Adenovirus, Herpes simplex, Herpes Zoster e mollusco contagioso. La diagnosi è molto importante le congiuntiviti virali, dal momento che una cura tempestiva permette di evitare un peggioramento della patologia e ulteriori rischi per la salute, ma soprattutto per la vista del paziente. Per poter dare un po’ di sollievo nei confronti dei sintomi, c’è la possibilità di adottare delle terapie a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (come ad esempio i FANS), mentre i cortisonici vengono utilizzati pochissime volte. Tra i FANS maggiormente usati per l’alleggerimento dei sintomi troviamo sicuramente Ketorolac, Diclofenac e Desametasone.

dottoressa in studio – Foto di cottonbro studio/pexels.com

Le congiuntivi batteriche

Di solito la congiuntivite batterica si può considerare come una malattia di tipo benigno, che può essere curata nel giro di pochi giorni con l’uso topico di alcuni farmaci antibiotici, che vengono distillati direttamente all’interno dell’occhio. La congiuntivite batterica, esattamente come le forme virali e allergiche, rappresentano i disturbi maggiormente diffusi che vanno a colpire l’occhio. Anche se si tratta di un tipo di infiammazione che ha la tendenza a risolversi nel giro di pochi giorni, è bene evitare di trattarla in modo superficiale e, per tale ragione, si consiglia sempre di provvedere all’esecuzione di alcuni esami e accertamenti per capire se l’infezione sia stata provocata veramente da dei batteri oppure da una patologia sistemica più grave e complessa. Di solito la congiuntivite batterica si caratterizza per la produzione di sostanze purulenti all’interno dell’occhio, che lo rendono decisamente appiccicoso. Ecco spiegato il motivo per cui, visto che il responsabile è un batterio, sarà compito del medico provvedere alla prescrizione di alcune pomate o colliri antibiotici che dovranno essere somministrati. Visto che si tratta di una patologia contagiosa, si consiglia sempre di lavarsi molto bene le mani dopo aver toccato gli occhi.

Come si cura la congiuntivite

Nel caso in cui la congiuntivite non derivi da delle malattie primarie e non sia molto grave, a parte alcune forme che possono provocare un gran numero di problemi e fastidi, i disturbi alla vista sono decisamente limitati. Il trattamento di questa patologia prevede l’impiego di appositi farmaci, soprattutto per il rischio di contagio in seguito all’insorgere dei sintomi. La terapia della congiuntivite, per tutti coloro che indossano le lenti a contatto, deve essere iniziata nel più breve tempo possibile, dal momento che in alcuni casi l’infiammazione potrebbe peggiorare, andando a causare dei veri e propri traumi alla cornea, causando degli ostacoli alla vista che possono anche essere permanenti. La cura varia poi in base alla forma di congiuntivite che ha colpito il paziente. Ad esempio, per la tipologia allergica, i farmaci maggiormente impiegati sono quelli colinergici (i colliri). Nel caso in cui la situazione si facesse particolarmente grave, c’è anche la possibilità di usare degli antistaminici e dei corticosteroidi, come ad esempio Emedastina, Olopatadina, Antazolina, Ketotifene e Azelastina.

pediatra con bambina – Foto di Pavel Danilyuk/pexels.com

Le congiuntiviti nei bambini

La congiuntivite si caratterizza per essere un disturbo particolarmente diffuso nei bambini e che può insorgere fin dai primi mesi della vita. Sono tanti, in realtà, le situazioni e i fattori che possano portare questo tipo di fastidi nei soggetti più piccoli. La congiuntivite neonatale insorge provocando un gonfiore oppure un’infiammazione che va a colpire la congiuntiva e di solito viene provocata dal dotto lacrimale ostruito, ovvero un piccolo canale che si trova al di sotto della pelle e parte dal bordo della palpebra inferiore fino all’angolo all’interno dell’occhio. Capita molto meno di frequente che tale tipo di congiuntivite venga provocata da un’infezione da batteri piuttosto che dai virus e il contagio accade di solito nel momento in cui il bambini percorre il canale vaginale. Come attività di prevenzione, nel momento in cui avviene la nascita, tutti i vari neonati vengono curati con delle particolari soluzioni antisettiche che vengono inserite negli occhi oppure con appositi farmaci antibiotici.

Giuseppe Spada

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