Ortopedia e traumatologia

Condropatia rotulea: sintomatologia cure e intervento

La condropatia rotulea è una patologia di tipo erosivo che affligge il tessuto cartilagineo sito intorno alla rotula, l’osso piatto che contribuisce alla formazione del ginocchio e che svolge il ruolo di ammortizzatore delle forze che si esercitano sull’articolazione.

Se affetto daquesta malattia, il tessuto cartilagineo non riesce più ad espletare questa sua funzione in modo corretto.

Condropatia rotulea: la sintomatologia

I sintomi che maggiormente caratterizzano la condropatia rotulea sono rappresentanti fondamentalmente da un dolore che si avverte partire proprio dalla rotula, la sensazione che l’articolazione entri in funzione scricchiolando ed un gonfiore visibile ad occhio nudo. Spesso la risoluzione della sintomatologia si ha esclusivamente praticando l’intervento chirurgico, come vedremo in seguito.

Non è infrequente che il disturbo sia di tipo asintomatico. La condropatia rotulea tende ad affliggere soprattutto gli sportivi e, soprattutto, coloro che sono usi effettuare un po’ di corsa abitualmente.

Il primo sintomo a manifestarsi è la sensazione di dolore davanti o intorno alla rotula.

Questo sintomo inizia a farsi notare soprattutto allorquando si salgano delle scale o anche quando si utilizzi la posizione inginocchiata o seduta per molto tempo e se si tengono le ginocchia molto piegate. A quel punto il paziente può anche avvertire uno scricchiolio quando riporti le ginocchia in estensione. Le ginocchia colpite possono anche essere interessate da un gonfiore più o meno evidente.

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Un’evoluzione della condropatia rotulea può essere considerata la condropatia femoro-rotulea, o “ginocchio del corridore”, malattia che abbiamo trattato in altro articolo e che può essere causata da alterazioni ossee oppure anche da sovraccarichi o da traumi.

In cosa consiste

In particolare la condropatia femoro rotulea consiste in un cattivo scorrimento della rotula quando si flette o estende il ginocchio. Nel dettaglio la rotula, in gergo, si “lateralizza” scorrendo, cioè, maggiormente sui margini esterni delle ginocchia e, pertanto, con un maggior attrito sul femore.

Questa “lateralizzazione” o, anche e meglio, “iperpressione esterna” o, ancora, “malallineamento rotuleo”, può avere origine da:

  • Ipotrofia dei quadricipiti;
  • Sovraccarichi funzionali del ginocchio in flessione;
  • Anomalie dell’anatomia delle gronde femorali.

La prima causa, l’ipertrofia dei quadricipiti è quella più frequente, con il novanta percento dei pazienti. Manca la forza stabilizzante dei muscoli che si oppongono alla lateralizzazione delle rotule.

Anche i sovraccarichi funzionali sono abbastanza frequenti come causa della condropatia femoro rotulea, e a volte anche solo dopo alcune pedalate in bicicletta o dopo una camminata a piedi si può manifestare un dolore anche abbastanza intenso. Soprattutto se gli sforzi fatti sono stati in maggioranza con le ginocchia flesse.

Molto più raro è, invece, il caso delle anomalie anatomiche delle gronde femorali che, in quel caso, non contengono a dovere la rotula. Questi pazienti generalmente hanno accusato anche più lussazioni rotulee, dovendo poi ricorrere in pronto soccorso al dolorosissimo intervento di riduzione della lussazione.

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Quando la patologia è ancora al primo stadio, generalmente non si avvertono dolori, con il passare del tempo, al contrario, il dolore compare, ed intenso, nella parte anteriore delle ginocchia, aumentando con gli sforzi fisici per poi mantenersi a lungo. Ulteriori sintomi sono anche dei versamenti articolari e delle limitazioni nei movimenti articolari.

Le cure conservative

I trattamenti conservativi consistono almeno nelle prime fasi in una cura di tipo farmacologico (principalmente un antinfiammatorio) che deve essere unita alla fisioterapia (Tecar, piuttosto che laser ad alto potenziale, ma anche ultrasuoni e la Mezières) ed agli esercizi di rinforzo dei muscoli quadricipiti e vasti mediali.

Ben vengano anche le infiltrazioni con acido ialuronico.

Condropatia rotulea: la terapia

Più che altro una buona terapia per la condropatia rotulea consiste nel ricorrere a degli appositi esercizi ginnici, quindi entriamo nel campo della fisioterapia. Ovviamente quando ci si trovi all’interno di fasi più acute del disturbo sarà preferibile osservare il riposo e deambulare sempre con un tutore al ginocchio interessato, il quale manterrà la rotula centrata nella sua posizione.

Altri rimedi possono essere la magnetoterapia ed anche una scheda di allenamento orientata all’allungamento ed al rinforzo dei muscoli. Per il tramite, invece, della crioterapia (terapia del freddo) possiamo ridurre l’infiammazione ed il dolore.

Gli sport che potrebbero non influire negativamente, se non addirittura dare una spinta alla risoluzione del problema, sono il ciclismo ed il nuoto. A volte si rendono necessarie anche delle infiltrazioni di acido ialuronico.

Alcuni esercizi che possono dare una mano a risolvere i sintomi sono lo squat, oppure la contrazione del quadricipite del lato interessato piazzando un cuscino inferiormente al ginocchio, oppure piazzandosi in piedi su uno scalino e facendo scendere ripetutamente la gamba.

Per quanto concerne i tempi di recupero, possiamo affermare che per l’eliminazione del sintomo dolore occorrono almeno due mesi, invece con due settimane di pratica fisioterapica si può tornare alle proprie e consuete pratiche quotidiane.

L’intervento chirurgico per risolvere la condropatia rotulea

Nel campo dell’ortopedia l’intervento chirurgico per risolvere la condropatia rotulea è uno degli interventi più classici. Non ci si arriva in tutti i casi, ma solo quando il caso si presenta troppo complesso per una risoluzione farmacologica o fisioterapica. Lo scopo della operazione, cui seguirà necessariamente una attività riabilitativa, ha lo scopo di recuperare la morfologia fisiologica del tessuto cartilagineo perché essa possa recuperare completamente tutte le sue funzionalità.

L’intervento si rende necessario se, ad esempio, si è andati incontro alla lussazione della rotula e, oggi come oggi, esso viene effettuato in modalità artroscopica. Si punta ad una sezione del legamento esterno per poi procedere alla sutura della capsula mediale.

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Solo in particolarissimi casi, occorre procedere con la trasposizione dell’inserzione del tendine della rotula che è una metodica chirurgica di tipo abbastanza invasivo.

Il trattamento chirurgico

I più comuni interventi per risolvere la condropatia femoro rotulea sono:

  1. Interventi di pulizie artroscopiche. Può essere efficace nel caso ci si ritrovi innanzi ad una sofferenza della cartilagine ma senza altri situazioni patologiche che possano aver causato il disturbo. Si va incontro ad un veloce recupero post-operatorio e si riacquista praticamente tutta la funzionalità articolare.
  2. Lateral release: consiste in una procedura, sempre in artroscopia, per la quale avviene il taglio del retinacolo laterale, che è la struttura che tiene di lato la rotula. Questa operazione è associabile ad un riallineamento distale.
  3. Riallineamento distale, se lo scorrimento della rotula nella troclea femorale non è corretto per un cattivo allineamento del compartimento che si occupa dell’estensione, questa operazione, che consiste nell’incidere a livello delle tibie anteriori, è la scelta d’elezione. Il blocco osseo ottenuto, con il tendine della rotula inserito al di sopra, riduce la pressione tra rotula e femore, migliorandone lo scorrimento.
Blibliografia
  • ABC of Orthopaedics and Trauma. Chinmay Gupte, Kapil Sugand; John Wiley & Sons Inc; 2018
  • Bones and Joints. Chris Gunn; ELSEVIER HEALTH SCIENCES; 2018
  • Ortopedia e traumatologia. Postacchini – Ippolito – Ferretti; Ed.Delfino ;2017
  • Manuale di ortopedia e traumatologia.GIANNINI S., FALDINI C. ; Ed. Minerva Mitica;
Voci correlate
medicionline.it

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