Questa patologia viene provocata da un virus che ricorda molto quello che è in grado di causare l’insorgere delle verruche sulla pelle, ovvero il Papilloma Virus (HPV). Bisogna mettere in evidenza, però, come tali definizione di HPV comprenda più di cento tipologie diverse, ma solamene poche decine sono quelle in grado di andare ad infettare i genitali.
Sugli organi genitali, quindi, oppure intorno all’ano cominciano ad insorgere tutta una serie di escrescenze che hanno una superficie del tutto irregolare, con una colorazione rosa oppure bruna e con delle dimensioni del tutto differenti. Vengono chiamate creste di gallo, proprio in virtù del fatto che hanno una superficie così irregolare piuttosto di frequente, nelle aree che sono state colpite da tale disturbo possono insorgere sensazioni di notevole prurito. In alcuni casi possono comparire anche nei pressi o all’interno della bocca soprattutto nelle persone che presentano dei difetti a livello del sistema immunitario, come nel caso dei pazienti che soffrono di sieropositività per HIV.
La cura naturale per i condilomi ano-genitali
Tra i rimedi naturali maggiormente diffusi per la cura dei condilomi genitali acuminati troviamo certamente quella particolare pasta che si può realizzare utilizzando acqua e bicarbonato di sodio. Tale “crema” si dovrà utilizzare con un’applicazione diretta sul condiloma. In qualche giorno la lesione sulla cute dovrebbe scomparire del tutto.
Nella maggior parte dei casi il decorso di tale patologia è positivo, ma chiaramente si consiglia sempre di eseguire tutta una serie di esami specifici e di controlli da effettuare periodicamente, in maniera tale da accertarsi che il trattamento abbia garantito un risultato. Infatti, il Papilloma Virus potrebbe restare all’interno dell’organismo anche senza provocare alcun tipo di sintomo.
Le terapie per la cura di questi disturbi prevedono l’impiego di gel e pomate da usare in loco, in associazione con dei trattamenti farmacologici e non molto più specifici. Infatti, piuttosto di frequente vengono eseguite delle cure particolari, come ad esempio la crioterapia a base di azoto liquido, oppure l’elettrocauterizzazione mediante il calore oppure, ancora, delle terapie con il laser.
I condilomi ano-genitali acuminati
I condilomi ano-genitali acuminati rappresentano una manifestazione piuttosto caratteristica relativa ad una patologia a trasmissione sessuale, notevolmente contagiosa e molto diffusa. In modo particolare, si può considerare un disturbo frequente nelle persone che soffrono di immunodepressione e defedati da altre malattie. La responsabilità è tutta sulle spalle di un virus come viene chiamato HPV (ovvero Papilloma Virus Umani). Si tratta di neoformazioni verrucose che presentano un aspetto che ricorda molto la cresta di un gallo, che hanno la tendenza a presentare numerose similitudini anche con i cavolfiori, ma solo nelle forme che hanno uno sviluppo più “rigoglioso”.
Nella maggior parte dei casi, tali verruche sono localizzate sulle superfici mucose e cutanee della zona ano-genitale. Nelle persone di sesso maschile possono insorgere spesso sul glande, sul frenulo e lungo l’asta del pene, mentre nei pazienti di sesso femminile possono colpire soprattutto la vulva, il collo dell’utero e il terzo inferiore della vagina. I condilomi, esattamente come si verifica con i pazienti che soffrono di immunodepressione, possono arrivare ad estendersi notevolmente, in modo particolare nel corso della gravidanza.
Teniamo in considerazione che esistono oltre 70 tipi di HPV, la maggior parte di questi non danno nessun problema di salute o soltanto minimi. Quelli che causano i condilomi ano-vegetali sono soprattutto i tipi 6 e 11. Alcuni tipi di HPV però sono considerati “ad alto rischio” perché possono modificare la cervice, portando a delle situazioni precancerose o il cancro cervicale, anale, vaginale o della bocca.
I sintomi di solito non ci sono perché le verruche nella maggior parte dei casi sono indolori. Alcuni lamentano prurito a causa di una forte infiammazione. In alcuni casi può anche arrivare a perdere sangue.
Le verruche genitali femminili compaiono sulla vagina, l’ano o il collo dell’utero. Quelle maschili invece sul pene, il glande, lo scroto, l’inguine o attorno all’ano. In quest’ultimo caso è da sfatare il mito che occorrono rapporti anali passivi perché compaiono. I condilomi possono comparire anche nei soggetti eterosessuali in quanto la verruca si diffonde velocemente.
Questo tipo di condiloma può essere piatto o in rilievo, può essere molto piccolo o molto grande. Alcune volte possono essere raggruppati e ricordare un cavolfiore. Di solito hanno lo stesso colore della pelle e non provocano dolore. Quando sono piatte possono risultare inosservate.
Molte persone si rendono conto di soffrirne anche dopo anni, così come potrebbero non accorgersene mai. Nelle donne però è molto importante diagnosticare subito la cosa perché alcuni ceppi virali come vedevamo prima, possono causare tumore.
Un sintomo possibile è la difficoltà di urinare a causa della verruca che si sviluppa in prossimità o all’interno dell’uretra.
I condilomi ano-genitali perianali
I condilomi anali e perianali si possono ritenere delle vere e proprie lesioni tumorali di natura benigna, la cui trasmissione si verifica in modo particolare per via sessuale e vengono provocate da parte del virus Papilloma. Tale patologia può insorgere con la maggiore frequenza tra le persone che soffrono di immunodepressione. In modo particolare, tali lesioni possono verificarsi soprattutto nelle persone che soffrono di immunodeficienza acquisita (AIDS), in circa il 60-80% dei casi. Si tratta di un disturbo piuttosto frequente nelle persone omosessuali.
Il virus viene trasmesso, quindi, per via sessuale e, proprio per tale ragione, anche il partner deve eseguire degli esami clinici per capire se abbia contratto a sua volta tale problematica.
Una delle principali caratteristiche di tali lesioni deriva dal fatto che hanno una notevole tendenza ad una diffusione decisamente veloce, oltre che con il passare del tempo incrementano di dimensioni.
Per quanto riguarda i trattamenti di questa tipologia di condilomi, dobbiamo sottolineare come ci sono diverse opzioni terapeutiche: ad esempio, l’impiego a livello locale di agenti antitumorali, tra cui la Podofillina, l’impiego della crioterapia a base di azoto liquido, trattamenti immunostimolanti, con la somministrazione di interferon, adatta soprattutto a tutte quelle persone che soffrono di lesioni di ridotte dimensioni, oppure nel caso di recidive.
Le lesioni più grandi e quelle che hanno raggiunto una notevole diffusione, invece, devono essere trattate in via chirurgica, sfruttando varie tipologie di bisturi, tra cui quelli a energia laser, quelli a lama fredda e gli elettrobisturi.
I condilomi in bocca e quelli piani
I condilomi che vanno a colpire il cavo orale si possono suddividere in tre forme: quella squamosa, quella acuminata e quella volgare. La forma squamosa si differenzia notevolmente rispetto alle altre dal momento che rimane isolato.
Inoltre, presenta una colorazione che può cambiare dal rosa fino al bianco ed ha una struttura esofitica e peduncolata.
Le dimensioni di tali tipologie di condilomi si caratterizzano per variare da qualche millimetro fino a pochi centimetri. La forma volgare, che viene chiamata anche porro nel momento in cui si sviluppa sulla pelle, insorge con una minore frequenza rispetto alle altre forme in bocca. In particolar modo, può colpire i bambini con il tipico sintomo del vermiglio che attacca le labbra e la lingua, mentre in altri casi può andare ad aggredire le gengive. Piuttosto di frequente i bambini si auto-trasmettono il virus a partire di alcuni lesioni che colpiscono le mani. Le forme acuminate, invece, che colpiscono il cavo orale corrispondono a delle lesioni che vengono trasmesse per via sessuale con dei rapporti oro-genitali che non prevedono l’impiego di sistemi anticoncezionali. Le tempistiche relative all’incubazione si aggirano ai tre o quattro mesi in seguito a tali rapporti sessuali.
Trasmissione dei condilomi ano-genitali
Riassumiamo in questo paragrafo come si può trasmettere l’infezione da HPV. Il miglior modo per prevenire infatti è capire come una malattia o un virus si trasmette, in modo da poter adottare le giuste precauzioni.
I condilomi ano-genitali sono una conseguenza dell’infezione da HPV. Si trasmettono durante i contatti sessuali sia di tipo anali, veginali e orali. Non basta accertarsi che il partner non ha verruche per ritenersi esenti dal problema in quanto in virus si diffonde anche quando non sono visibili. Contiamo poi che le verruche possono comparire anche mesi o anni dopo il rapporto sessuale non sicuro. Allo stesso tempo possono passare ancora anni prima di accorgerci di soffrirne a nostra volta.
Entrare in contatto con il virus HPV non significa necessariamente sviluppare verruche visibili.
I maggiori rischi di contagio sono per le persone che hanno più di un partner sessuale o ne hanno avuti in passato. Chi fa uso di alcol e tabacco, chi soffre già di infezioni virali come l’herpes virus, chi ha un sistema immunitario fragile per via della gravidanza, dello stress, dell’uso di farmaci, di malattie come il diabete e l’HIV.
Quando un bambino soffre di condilomi ano-genitali c’è purtroppo da indagare più a fondo perché la presenza di tali verruche potrebbe indicare che è stato oggetto di un abuso sessuale.
Non si tratta di un’infezione che può essere trasmessa attraverso il bacio, un abbraccio o condividendo oggetti, asciugamani e vestiti. Raramente si trasmette con i rapporti orali. Una credenza errata è quella che possa essere trasmesso attraverso la tavoletta del WC, cosa non vera. Sono rari i casi in cui una donna che ne soffre, trasmette l’HPV al bambino durante il parto.
L’infezione però può essere autoinoculata per esempio quando vi è un contatto molto lungo tra mani e genitali, oppure le verruche possono essere portate per esempio dalla vagina/pene all’ano, durante l’igiene intima. In rari casi può avvenire il contagio attraverso oggetti come i sex toys.
I condilomi ano-genitali hanno conseguenze serie?
Sono soprattutto i condilomi femminili vaginali a causare un rischio superiore. Secondo le statistiche ogni circa 3.500 donne si ammalano, solo in Italia, di cancro al collo dell’utero per via del virus HPV. La metà di queste donne muore per questo motivo.
Nel mondo ogni anno sono 400.000 le donne che si ammalano e solo la metà sopravvivono. Perciò è molto importante far visite periodiche, astenersi sessualmente da rapporti multipli e chiaramente cercare di usare sempre la protezione del preservativo, anche se questo non offre una protezione totale da questa infezione.