La colite pseudomembrana, conosciuta anche come “colite da antibiotici” rappresenta ancora oggi uno dei quadri clinici più gravi, causati dall’utilizzo di tali farmaci. Si manifesta a causa delle tossine che vengono prodotte dal Clostridium Difficile, ovvero uno dei batteri che fa parte del microbiota umano. Le principali tossine sono la tossina A e quella B, che inducono a loro volta l’apoptosi delle cellule, provocando la produzione di citochine.
I sintomi
La colite pseudomembranosa, è una esperienza molto dolorosa per chi ne è affetto, e la sintomatologia può risultare allarmante, perché può diventare molto pericolosa per la vita del soggetto. Nella maggior parte dei casi, il trattamento che viene somministrato, migliora le condizioni di salute e mano mano il paziente guarisce da tale disturbo. I principali sintomi della colite pseudomembranosa comprendono:
1. Diarrea acquosa e molto spesso con la presenza di tracce ematiche
2. Dolori all’addome
3. Crampi all’addome
4. Febbre alta
5. Muco nelle feci
6. Pus nelle feci
7. Nausea persistente
8. Disidratazione
La sintomatologia della colite pseudomembranosa, possono manifestarsi anche solo due giorni dopo la somministrazione di un antibiotico, oppure possono manifestarsi fino a diverse settimane dopo la fine del trattamento.
Diagnosi differenziale
La diagnosi differenziale nella colite pseudomembranosa, diventa sospetta nel caso in cui ci sia stato precedentemente l’impiego di farmaci antibiotici, ed in questo caso viene effettuato nel paziente la sigmoidoscopia flessibile. Per una diagnosi corretta è possibile inoltre eseguire una RX addominale, che potrebbe evidenziare la presenza di un edema della mucosa con disposizione australe, ed anche l’esame delle feci può essere una valido aiuto per la diagnosi.
Tali esami devono essere eseguiti da un personale medico specializzato, in strutte ospedaliere sia private che statali, in maniera tale da poter stabilire la diagnosi corretta, ed eventualmente la terapia farmacologica più adeguata anche in base alla sintomatologia che manifesta il paziente.
Cosa mangiare in presenza di colite
Quando la colite è stata causata dall’impiego di farmaci antibiotici, il soggetto deve integrare nella sua alimentazione determinati alimenti in gradi di ripristinare la flora batterica che è stata danneggiata. Gli alimenti consigliati sono: l’orzo, particolarmente indicato perché in grado di sfiammare l’intestino, i finocchi, da consumare crudi con olio di oliva extravergine, le carote, ortaggi indicato per tutti quei disturbi che interessano il tratto gastrointestinale, la zucca, un ortaggio molto digeribile e ricco di betacarotene, le patate, che svolgono anch’esse un’azione antinfiammatoria, le mele, in particolare la buccia, ricca di polifenoli utili all’intestino, la pasta ed il riso in bianco da integrare un po alla volta, il pesce, da consumare lesso oppure cotto al vapore con olio di oliva extravergine a crudo ed infine acqua e tisane, utili ad idratare il corpo e ad alleviare la sintomatologia della colite.
Le tisane ideale sono quelle al finocchio e alla malva, perché in grado di assorbire i gas intestinali e a sfiammare la mucosa. Per quanto riguarda i probiotici, è importante integrare i fermenti lattici, in grado di ripristinare il normale equilibro della flora batterica.
Cos’è la colite muco membranosa
La colite muco membranosa, ovvero l’iperstenia o distonia addominale digestiva, è una patologia cronica del colon, che provoca forti dolori addominali ed evacuazione di feci ricoperte di muco, che hanno l’aspetto di membrane. Il sintomo ricorrente è la stitichezza cronica, anche se il soggetto affetto evacua ogni giorno, ma le sue feci si presentano molto dure e frammentate. A tale disturba subentra la diarrea, caratterizzata dall’evacuazione di feci e muco intestinale. Tali manifestazioni sono entrambi accompagnati da forti dolori all’addome, i quali in base allo stato psichico del soggetto, possono variare, da semplici malesseri passeggeri a coliche parossistiche molto dolorose.
Nella parte sinistra dell’addome, il colon si rivela al tatto come un cordone molto duro e dolente, e tale patologia tende a colpire soprattutto le donne, ed è di origine psichica, per questo si riscontra in soggetti particolarmente ansiosi ed ipersensibili. La malattia insorgere in concomitanza con crisi psichiche, e tende a peggiorare con l’abuso di lassativi o di clisteri.
Colite spastica trattamenti
La colite spastica, conosciuta anche come sindrome del colon irritabile, è un insieme di disturbi che hanno colpito il tratto gastrointestinale, in particolar modo il colon. Attualmente le cause che determinano tale disturbo sono ancora sconosciute, ma secondo alcune ipotesi, le più attendibili al momento, a scaturire la colite spastica vi è una comunicazione anomale tra l’encefalo, le fibre nervose che sono presenti nell’intestino ed i muscoli intestinali.
Non essendo chiare le cause, il trattamento per i questo disturbo si basa sulla somministrazione di prodotti che hanno la finalità di ridurre la sintomatologia, e di conseguenza di migliorare la qualità della vita del paziente effetto.
Nei casi meno gravi, è possibile effettuare una terapia antistress, che sembra essere molto efficace, unita ad attività fisica costante ed un riposo notturno adeguato. Anche l’alimentazione gioca un ruolo di rilievo, ed il paziente deve eliminare dalla sua dieta quotidiana, tutti quegli alimenti che contribuiscono alla comparsa della sintomatologia.
Profilassi e trattamento
Come abbiamo più volte sottolineato, la colite pseudomembranosa, si manifesta dopo la somministrazione di determinati antibiotici, e per scongiurare tale condizione clinica, basta semplicemente far durare il meno possibile il trattamento farmacologico. Prima di utilizzare un antibiotico, il paziente deve tenere in mente se quel farmaco specifico, in passato ha causato problemi intestinali, ed evitare in questa maniera una ulteriore somministrazione. Integrare i fermenti lattici può essere un valido aiuto per contrastare gli episodi emorragici, che a lungo andare potrebbero provocare nel soggetto disidratazione.
Oggi in farmaci si possono acquistare delle compresse specifiche per debellare il batterio che ha scaturito la colite pseudomembranosa. Sarà sufficiente una sola somministrazione al giorno di una compressa, e dopo circa due settimane, se il trattamento è stato tempestivo, la profilassi sarà positiva, specialmente se in concomitanza con questi farmaci specifici, viene associata anche la somministrazione di Saccharomyces Boulardii e fermenti lattici, da acquistare in farmaci anche senza prescrizione medica.