La cleptomania è contemplata fra i disturbi del controllo degli impulsi. Questi sono caratterizzati in particolare dall’incapacità del paziente a resistervi. La spinta irrefrenabile porta il soggetto a realizzare un’azione pericolosa per sé e per le altre persone.
La tensione che si crea e l’eccitazione del “proibito”, genera nel soggetto piacere e a seguito sente gratificazione per l’atto compiuto. Segue in un momento successivo la sensazione di rimorso. Fra questi impulsi c’è anche il gioco d’azzardo patologico, la piromania, il disturbo esplosivo intermittente.
La cleptomania è un genere di disturbo psichiatrico nel quale il soggetto è incapace di resistere all’impulso di rubare. Il quadro clinico di questo disturbo è complesso.
La persona compie i furti in maniera spontanea, non riesce proprio a resistere al desiderio impellente di rubare. Questo atto non è motivato da collera, idee deliranti, difficoltà economiche quindi. Gli oggetti rubati non hanno di solito nemmeno un’utilità personale e nemmeno un valore commerciale, tanto che nella maggior parte dei casi sono buttati via, ceduti o anche restituiti di nascosto. In alcuni casi, tuttavia, può capitare che la persona conservi il bottino o che sia spinto a prendere oggetti specifici.
Il cleptomane non pianifica i furti, non li mette in atto con complici, in molti casi non è nemmeno molto attento a non essere sorpreso e magari arrestato. Il furto in sé è preceduto da una fase in cui la persona è molto in tensione. Questa sensazione nel cleptomane è un vero piacere. Seguono, all’atto, sollievo e gratificazione. In molti casi tuttavia, a seguito del furto la persona affetta da cleptomania, rendendosi conto in un momento di lucidità, dell’insensatezza del fatto prova sensi di colpa, rimorso, disapprovazione per il gesto compiuto. Nonostante il cleptomane, ogni volta, si proponga di non ripetere l’azione e faccia buoni propositi a sé stesso, lo rifarà. La cleptomania è un circolo infinito e vizioso.
Cause
Le cause che portano alla cleptomania possono essere diverse e perlopiù sono sconosciute. La psichiatria considera la cleptomania fra le forme ossessive del pensiero. L’idea del furto e l’azione per compierlo si impossessa della mente e impedisce qualunque altra attività di ragionamento. Il cleptomane, per questo il paziente affetto da questo disturbo è capace di intendere, ma non di volere. Egli non è capace di opporsi all’atto che sta andando a compiere.
L’atto di rubare è quindi un effetto emozionale, in grado di superare qualunque altro ragionamento razionale per frenarsi. Per questo il soggetto non riesce nemmeno a considerare le pericolose conseguenze del gesto. La gratificazione derivante dal furto, è irrinunciabile per il cleptomane, che quindi compierà nuovamente il gesto.
La psicoanalisi vede il furto come un modo per risolvere stati d’angoscia e depressivi, dovuti a qualche senso di colpa. Il desiderio del cleptomane sarebbe quindi la punizione, come compensazione del suo comportamento. L’obiettivo sarebbe quindi l’umiliazione, la mortificazione e l’espiazione della pena.
Associazione con altre patologie
La cleptomania non è associata a disturbi compresenti e non è direttamente connessa ad altri problemi psichiatrici, anche se si può manifestare insieme per esempio a bulimia nervosa, disturbo ossessivo compulsivo, depressione maggiore, dipendenza da sostanze stupefacenti e alcolici, disturbi d’ansia, fobia sociale. In alcuni casi si è manifestato a seguito di traumi cerebrali o avvelenamenti.
Sintomi
- Tendenza impulsiva al furto, indipendentemente dall’utilità e dal valore dell’oggetto;
- Il soggetto ha senso di colpa, ma continua ad avere una condotta sbagliata;
- È molto teso prima dei furti
- È depresso dopo ai furti
I sintomi si manifestano durante l’adolescenza prevalentemente, ma si può manifestare anche nell’infanzia e in età adulta.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi è molto difficile e viene fatta quando i famigliari o amici capiscono che c’è un problema. In altri casi l’instabilità emotiva viene avvertita dal medico curante. Il trattamento è farmacologico, per ridurre i sintomi. La cura viene fatta con una terapia psichiatrica.