Più frequente negli uomini che nelle donne, è dovuta a una solidificazione di una ghiandola sebacea che occludendosi non riesce più a smaltirne la produzione: quel che accade è che il follicolo pilifero si gonfia, dando luogo alla formazione di cui sopra.
Diverse possono essere le cause della cisti sebacea. Diversi studi hanno ad esempio scoperto che tabacco, alcolici, ansia, stress e perfino l’utilizzo di alcuni cosmetici potrebbero avere un ruolo importante nella genesi di queste cisti, la cui crescita è lenta e poco fastidiosa, con dimensioni che variano da pochi millimetri fino a 5-6 centimetri di diametro.
Sintomi della cisti sebacea
La cisti sebacea si può trovare dappertutto nel nostro corpo (sotto il cuoio capelluto, sul dorso, e così via).
Il sintomo principale, che generalmente induce i pazienti a contattare il proprio medico, è la presenza di un piccolo rigonfiamento morbido sotto la cute, non doloroso, che periodicamente può arrossarsi, infettarsi, diventare sensibile al tatto, provocare febbre.
Correlato: cos’è una pseudocisti
In medicina, cavità, priva di una parete propria il cui contenuto è costituito da materiale più o meno fluido. Una delle più frequenti è la pseudocisti pancreatica da raccolta di liquido misto a frammenti necrotici di tessuto, sangue ed enzimi che si forma nel pancreas in seguito a una pancreatite acuta.
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Non è da escludersi, inoltre, la possibile fuoriuscita di contenuto all’esterno, di colore bianco o grigiastro, di sostanza densa e colore particolarmente rancido. Spesso il paziente non si accorge delle cisti, fin quando non si arriva a un processo infiammatorio, con conseguente arrossamento e aumento della sensibilità e temperatura della zona interessata.
Come diagnosticare le cisti sebacee
Il medico può diagnosticare le cisti sebacee con una semplice visita: il loro aspetto è infatti facilmente riconoscibile agli occhi di un esperto, che si aiuterà altresì, nella diagnosi, con ispezioni e palpazioni. Solamente in pochi casi, e nell’ipotesi in cui permangano dubbi, viene richiesta un’ecografia. Ancora più rare sono le biopsie, che alcuni medici consigliano invece per poter escludere diagnosi ancora più gravi.
Come curare le cisti sebacee
La cisti sebacea non è pericolosa, e spesso si “cura” da sola, potendosi perfettamente riassorbire. Se tuttavia si vuole intervenire in maniera proattiva, è possibile procedere con alcuni semplici rimedi come le applicazioni cutanee, pomate, farmaci per bocca.
In caso di piccola infiammazione, il medico potrebbe prescrivere corticosteroidi o antibiotici per poter ridurre il gonfiore. Solamente nell’ipotesi in cui non sia stato possibile risolvere in questi modi, il medico potrebbe valutare una rimozione di natura chirurgica.
Correlato: che cosa è una cisti dermoide
Una cisti dermoide è un tumore benigno (teratoma) che si riscontra prevalentemente a livello ovarico. Questa neoformazione cistica di derivazione embrionaria origina dalle cellule germinali, le quali mantengono la capacità di crescere e differenziarsi in diversi tipi di tessuti.
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Naturalmente, l’intervento è sconsigliato nell’ipotesi in cui la cute sia arrossata e la cisti infiammata. In questo caso il buon medico consiglierà di posticipare l’operazione, e somministrerà invece degli antibiotici e degli antinfiammatori in attesa che la capsula diventi di una consistenza tale da poter suggerire un’asportazione integrale.
Nell’ipotesi in cui si sia scelta un’asportazione chirurgica, meglio evitare di toccare e palpare la cisti, poichè si arriverebbe a peggiorare la situazione, predisponendo inoltre il paziente alle recidive.
Nelle ipotesi, inoltre, che l’infiammazione si arrivata ad un punto tale da rendere molto fine lo strato di cute sovrastante, potrebbe essere utile procedere a una piccola incisione che possa risolvere temporaneamente la fase dell’ascesso, con cicatrice più ridotta sulla cute.
Per quanto attiene l’intervento chirurgico, è bene ricordare che lo stesso viene generalmente effettuato in anestesia locale, con una piccola incisione attraverso la quale asportare l’intera cisti, e cercando dunque di ricomprendere la relativa capsula. Questa procedura, se ben effettuata pone al riparo da possibili recidive.
In alternativa si può procedere a un’aspirazione del contenuto attraverso ago, che da alcuni medici è ancora utilizzata come via prioritaria, e che pur permettendo di fare a meno dell’anestesia, promette risultati finali meno accurati.
Una volta effettuata l’operazione, è consigliabile che la ferita suturata rimanga sterile per 7 – 10 giorni dopo l’intervento, necessitando di periodiche medicazioni. La terapia antibiotica preventiva viene invece prescritta per un periodo di tempo inferiore.
Per evitare che la cicatrice assuma un colore rossastro perenne, è inoltre consigliabile proteggerla per almeno i primi 6-12 mesi.
Complicazioni delle cisti sebacee
Le cisti sebacee sono dei problemi piuttosto comuni che, di norma, non portano alcun effetto negativo. Tuttavia, non mancano le complicazioni, soprattutto se il problema non è gestito con correttezza: la cisti può ad esempio infettarsi e dare luogo a un ascesso.
Sono inoltre possibili delle recidive soprattutto quando nel corso dell’intervento la capsula non viene asportata completamente: un suo frammento è infatti a volte responsabile della formazione di una nuova cisti.
Per questo motivo è consigliabile evitare di operare nel corso di un’infiammazione, poichè in questo momento la capsula è più fragile, e sono più elevate le possibilità che non si riesca ad asportarla tutta.
Correlato: cos’è il lipoma al collo
Il lipoma è un tumore benigno formato da tessuto adiposo. … Generalmente preferisce svilupparsi nel tessuto adiposo sottocutaneo, ma può comparire anche in altre sedi (mammella, rene, apparato digerente, intestino, articolazioni).
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Naturalmente, considerato che anche questo problema può possedere caratteristiche sensibilmente diverse a seconda del paziente, un buon colloquio con il proprio medico di fiducia permetterà di arrivare all’individuazione della terapia migliore.
Dunque, nell’ipotesi di dubbi e di interrogativi su tale condizione, il nostro consiglio non può che essere quello di rivolgervi al vostro medico di famiglia.