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Inoltre la cinnarizina viene usata anche per la cura della vasculopatie centrali e periferiche. Ad esempio, quindi, si può sfruttare per la stenosi da contrattura. In Italia viene venduta con i nomi commerciali di Toliman, Stugeron e Cinazyn.
La cinnarizina riesce a svolgere un’attività antagonista del recettore H1 istaminergico, ma anche rispetto al recettore muscarinico. Riesce anche a svolgere un’azione inibitoria sulla contrattilità della muscolatura liscia del sistema vascolare, mediante l’interruzione dei canali L del Ca. Inoltre, presenta anche una correlazione con i recettori D2 della dopamina.
In base alle indicazioni che hanno ricevuto approvazione, questo farmaco può essere impiegato per la cura delle turbe dell’irrorazione cerebrale. Nello specifico, si può sfruttare per il trattamento di arteriosclerosi che includono come sintomi tremori, problematiche dell’umore, ronzio che si manifesta nelle orecchie, perdita frequente di memoria e notevole difficoltà a rimanere concentrati. Inoltre, si può impiegare alla stregua di coadiuvante nei trattamenti delle vasculopatie periferiche, così come trattamento principale nella cura delle alterazioni dell’equilibrio, sia che abbiano natura centrale o periferica.
Si consiglia sempre di evitare l’uso di tale farmaco in associazione con il consumo di sostanze alcoliche oppure con farmaci che possono deprimere il sistema nervoso centrale, come ad esempio gli antidepressivi triciclici. Inoltre, si suggerisce di impiegare la massima cautela nei pazienti che soffrono del morbo di Parkinson, dal momento che la cinnarizina potrebbe acuire i sintomi connessi con tale patologia.
L’impiego di questo farmaco antistaminico può comportare l’insorgere di sintomi come la sonnolenza e problematiche che colpiscono l’apparato gastrointestinale. Con una frequenza decisamente inferiore possono insorgere secchezza della bocca, mal di testa, un incremento di peso, sudorazioni o reazioni di natura allergica. Ancora più raramente c’è la possibilità che insorgano dei sintomi che somigliano molto a quelli del lupus eritematoso oppure lichen planus. Nei pazienti che hanno un’età avanzata c’è la possibilità di riscontrare dei sintomi extrapiramidali, speso associati a depressione.
Questo principio attivo si caratterizza per essere un derivato piperazinico che può contare su delle caratteristiche antistaminiche e calcio-antagoniste, visto che va a svolgere un’attività di sedazione diretta sul sistema vestibolare periferico, andando a inibire il passaggio di calcio all’interno delle cellule sensoriali. In Italia, i vari farmaci con tale principio attivo presentano un’indicazione alla cura delle modifiche dell’equilibrio di natura periferica o centrale, che comportano lo sviluppo di sintomi come vertigini, ronzio alle orecchie, nausea e vomito.
Il dosaggio che viene consigliato è compreso tra 75 e 100 mg al giorno. La cinnarizina, di conseguenza, si può considerare una molecola che è in grado di svolgere anche un’azione antiserotoninergica. Il dosaggio massimo giornaliero è pari a 200 mg, quando c’è da curare le turbe da circolazione. L’assunzione di tale farmaco è consigliata subito dopo i pasti.
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