“I test tampone ‘fai da te’ per la diagnosi della positività al virus SarsCoV2 hanno una affidabilità ridotta e non credo sia opportuno pensare di utilizzarli ai fini della certificazione del green pass”. Lo sottolinea all’ANSA Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, in merito alla proposta in tal senso avanzata dal presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.
“I test tampone fai da te – spiega Ciccozzi – hanno solo il 50-51% di affidabilità, quindi è come il lancio di una moneta. Ovviamente sono utili in casi di emergenza in cui non si hanno alternative, ma utilizzarli ai fini del green pass per il ritorno al posto di lavoro è inaccettabile”.
In generale, rileva Ciccozzi, “è fondamentale informare le persone dal punto di vista scientifico, per metterle nelle condizioni di decidere consapevolmente rispetto alla vaccinazione anti-Covid, evideniando come il dato scientifico sia chiaro e ci dice che oltre il 95% degli ospedalizzati per Covid-19 sono soggetti non vaccinati”. Quanto ai milioni di italiani non ancora vaccinati, “questo dato, anche in vista del rientro massiccio nei posti di lavoro, potrebbe determinare un aumento dei casi di Covid, tuttavia – conclude l’esperto – non mi aspetto l’impennata dei casi dello scorso anno. e ciò perchè comunque l’alto tassi di vaccinazione raggiunto nella popolazione ha portato il virus a circolare molto meno e questo fa la differenza”.