La cheratite erpetica è una delle patologie più fastidiose che possono aggredire gli occhi. Si tratta di un processo di natura infiammatoria che va a colpire, nello specifico, la cornea. Si tratta di un problema che, nella maggior parte dei casi, presenta una natura infettiva, ma ci sono anche dei casi in cui tale patologia viene originata da un trauma chirurgico piuttosto che dal fatto che qualche oggetto è finito dentro l’occhio.
La cheratite erpetica è in grado di colpire qualsiasi soggetto, ma quella di carattere infettivo ha la tendenza ad aggredire con maggiore frequenza e semplicità tutti quei pazienti che hanno una grave immunocompressione.
La cheratite erpetica è una malattia che viene causata tipicamente dall’herpes virus ed è piuttosto grave, dal momento che presenta anche tanti rischi per la salute del paziente. Infatti, in alcuni casi può portare anche alla cecità, così come alla perdita della trasparenza della cornea.
La cheratite erpetica si può considerare come la tipologia che è in grado di portare più frequentemente allo sviluppo della cheratite nei bambini. La cheratite erpetica può andare a colpire anche le palpebre, così come la congiuntiva e la cornea. Solamente nei casi più rari l’infezione può estendersi anche fino nella zona interna dell’occhio.
Quali sono i principali sintomi della cheratite erpetica
Tra i sintomi maggiormente diffusi troviamo certamente una riduzione dell’acutezza visiva, ma anche dei bruciori particolarmente intensi, così come una notevole lacrimazione, fotofobia, un dolore all’occhio particolarmente intenso e un’acuità visiva che si presenta spesso soggetta a problematiche come l’annebbiamento e l’offuscamento. In ogni caso, possono insorgere anche ulteriori sintomi, tra cui il rossore, mentre nei casi di maggiore gravità troviamo certamente la possibilità che l’infezione vada a causare un deficit a livello limbare, ma anche una profonda neovascolarizzazione della cornea. Al tempo stesso, una conseguenza particolarmente pericolosa può essere la perdita della trasparenza della cornea, ma anche un abbassamento notevole della vista e una notevole difficoltà nell’apertura degli occhi, riscontrando spesso anche il problema della secchezza degli stessi. Tanti altri sintomi sono chiaramente collegati alla specifica causa che li ha prodotti, ma anche da tanti altri elementi, come ad esempio la gravità del caso concreto, lo stato della cornea, lo stato del sistema immunitario del paziente e la tipologia di cheratite. In alcuni casi, particolarmente gravi, il paziente può anche perdere tutta la vista.
![occhio azzurro - Foto di Victor Freitas/pexels.com](http://www.medicionline.it/wp-content/uploads/2023/05/pexels-victor-freitas-865711-1.jpg)
Il contagio
La cheratite erpetica si può considerare senza ombra di dubbio come una malattia di carattere contagioso, visto che si può trasmettere sia mediante contatto diretto che quando vengono usati degli oggetti in comune, come ad esempio lo scambio di asciugamani che vengono utilizzati per il viso, piuttosto che fazzoletti e federe del letto, ma anche dei cuscini). Il virus erpetico, dopo che è stato contratto, si caratterizza per restare in uno stato di latenza all’interno dell’organismo, per poi provvedere alla riattivazione solamente in periodi in cui il paziente è soggetto ad un forte stress oppure quando deve affrontare una riduzione delle difese del sistema immunitario. Particolare attenzione deve essere posta in ambito familiare, quando ci sono certamente maggiori probabilità che il virus della cheratite possa trasmettersi di componente in componente all’interno della famiglia.
Come si guarisce
Sono davvero varie le terapie per la cura della cheratite erpetica. Infatti, spesso sono differenziate in relazione chiaramente alla causa scatenante. Nella gran parte dei casi, però, tali trattamenti hanno tre scopi ben precisi: il primo è quello di gestire nel migliore dei modi l’infezione, per poi tenere sotto controllo in modo più efficace il processo infiammatorio e rendere più semplice e rapido lo sviluppo dell’epitelio. L’infezione, nella maggior parte dei casi, prevede l’impiego di farmaci antibiotici, che possono essere usati sia per via topica (con l’applicazione di colliri) che tramite via orale. L’impiego di farmaci antinfiammatori steroidei (quelli che prendono il nome di FANS) è legato alla volontà di diminuire oppure eliminare del tutto le cicatrici. Nel momento in cui questi ultimi vengano assunti con un dosaggio eccessivo o troppo frequente, allora la principale e più pericolosa conseguenza è lo sviluppo di ulcere. Per questa ragione, tali farmaci non devono essere somministrati nel caso in cui il paziente soffra di cheratite legata al virus dell’herpes. La riepitelizzazione si verifica mediante l’uso di appositi lubrificanti, che permettono di tener chiusa in modo momentaneo la palpebra, oppure spesso vengono usate anche delle particolari e terapeutiche lenti a contatto.
![occhi palancati - Foto di samer daboul/pexels.com](http://www.medicionline.it/wp-content/uploads/2023/05/pexels-samer-daboul-4178738.jpg)
La forma virale e quella dendritica
Tra le principali cause della cheratite virale troviamo certamente dei virus come quello dell’herpes (sia nella forma simplex che in quella zoster), ma anche il Paramyxovirus (ovvero quello che va a provocare il morbillo), senza dimenticare anche quello che è in grado di causare la Clamidia. Tra le tipologie di cheratite virale maggiormente diffuse troviamo sicuramente quella di cui è responsabile il virus herpes simplex, ovvero il medesimo che è in grado di causare il diffuso herpes labiale. Si tratta di un’infezione che, nella maggior parte dei casi, insorge andando a colpire la congiuntiva, ovvero la membra che funge da rivestimento per la palpebra e della porzione di bulbo oculare con cui è collegata. Successivamente, le ulteriori infezioni prendono il nome di “Cheratite dendritica”e hanno come caratteristica principale quella di provocare una serie di lesioni che hanno l’aspetto tipico delle venature che si trovano sulle foglie. L’herpes simplex virus è in grado di sviluppare anche la cheratite disciforme: si tratta di un processo infiammatorio che va a causare un edema dello stroma della cornea, tra i cui sintomi più diffusi e tipici troviamo l’insorgere di una macchia che ha una forma di disco e una colorazione tipicamente grigiastra. Tutti coloro che vengono colpiti dall’herpes simplex devono prestare la massima attenzione nel trattamento di tale forma di cheratite, dal momento che è in grado di portare a conseguenze particolarmente gravi, come ad esempio glaucoma, infiammazione cronica, cicatrizzazione della cornea e perdita della vista, anche totale. Tra gli altri virus che sono in grado di provocare la cheratite troviamo certamente il varicella zoster, ma anche l’adenovirus e l’herpes zoster, che hanno la capacità di causare infezioni dell’apparato respiratorio superiore. Un tipo particolare di cheratite virale corrisponde alla cheratite nummulare, che comporta lo sviluppo di macchie con una forma a disco e con una colorazione biancastra ed una conformazione granulare esattamente nella parte centrale della cornea