Secondo l’Organizzazione Mondiale della sanità, all’incirca seicento milioni di persone in tutto il mondo soffrono di carenza di ferro
La percentuale maggiore dei casi in cui si riscontra la carenza di ferro la ritroviamo nei paesi in via di sviluppo causa mancanza di viveri e infezioni. In Europa invece il motivo è da ricercare in una dieta squilibrata e nella sbagliata assunzione degli alimenti.
Cos’è il ferro e quali funzioni svolge
Il ferro è un minerale essenziale il quale permette il corretto funzionamento dell’emoglobina, proteina responsabile del trasporto dell’ossigeno nell’organismo e del colore rosso del sangue. In base al legame con l’emoglobina possiamo distinguere il ferro emico o non emico. Il ferro eme o emico è legato all’emoglobina e alla mioglobina (proteina anch’essa responsabile del trasporto dell’ossigeno) tramite lo stato di ossidazione Fe2+ (solo in questo stato l’ossigeno può legarsi al ferro). Il ferro non eme o non emico è invece quello legato a proteine di deposito come la ferritina, e si trova nello stato d’ossidazione Fe3+.
Il ferro emico è presente nell’organismo in percentuale del 75% contro il 25% del ferro di deposito presente in milza, fegato e midollo osseo. Piccole quantità di ferro, dallo 0,1% allo 0,5% sono presenti in enzimi intracellulari e nella transferrina.
Come reagisce l’organismo quando c’è carenza di ferro?
La carenza di ferro causa una costante stanchezza e pallore. L’organo che ne risente maggiormente è il cervello, il quale riduce le funzionalità. Inoltre la soglia del dolore si abbassa, il meccanismo che controlla la temperatura corporea non funziona più correttamente, i capelli cadono, il sistema immunitario diventa sempre meno efficiente e si è più soggetti alle infezioni.
Fattori che influenzano la carenza di ferro
Nel corpo il ferro è presente nell’ordine di 3-4 grammi. L’assorbimento avviene a livello intestinale e varia in base al fabbisogno del soggetto. Ci sono però dei fattori che influenzano la carenza di ferro. È bene sapere che solo il 10-35% del ferro contenuto negli alimenti di origine animale e il 2-10% di quello assunto con i vegetali è realmente assorbito. Inoltre alcuni alimenti come il the, il caffè e gli alimenti integrali, influiscono negativamente sull’assimilazione, a differenza della vitamina C, acido citrico, zuccheri e amminoacidi che facilitano il processo.
Giornalmente, piccole quantità di ferro (0,8-1,5 mg) sono eliminate dal corpo tramite la bile, le feci, l’urina, la desquamazione della pelle e piccolissime emorragie intestinali. L’eliminazione del minerale avviene anche mediante il sangue (ferite o mestruazioni), contando una perdita di 0,5 mg di ferro per ogni ml di sangue perso, infatti, le donne sono più propense a soffrire di carenza di ferro.
Secondo i LARN, Livelli di Assunzione Giornalieri Raccomandati di Nutrienti per la popolazione italiana, il fabbisogno quotidiano di ferro in un soggetto adulto maschio è di 10mg mentre per le femmine è di 18mg.
Carenza di ferro: come diagnosticarla
In seguito ad una prima anamnesi fatta dal medico generale, valutando i sintomi classici della carenza di ferro, si procede tramite esami di laboratorio specifici. Gli esami di laboratorio disponibili per la diagnosi possono essere distinti in esami biochimici che comprendono la sideremia, transferrina, ferritina, zinco-protoporfirina e recettore solubile della transferrina, ed esami ematologici che valutano la morfologia del sangue periferico, gli indici eritrocitari e reticolocitari.
È bene ricordare che eccessi di ferro fanno male. Quando le concentrazioni del minerale sono maggiori rispetto quelle richieste dal corpo, il ferro è ceduto al parenchima di vari organi come pancreas, surreni, miocardio e fegato i quali si danneggiano. Inoltre, in caso di predisposizione genetica, il ferro può diventare tossico, condizione che prende il nome di siderosi.
Il ferro negli alimenti
Gli alimenti ricchi di ferro più conosciuti sono sicuramente le carni e i legumi. Non sono però da scartare i crostacei, il pesce, la frutta e la verdura.
Ciò che però bisogna tener presente, senza farsi ingannare dalle classiche tabelle che riportano l’alimento e la quantità di ferro in esso contenuto, è la biodisponibilità del minerale, ovvero la percentuale realmente assorbita dall’organismo. Ne sono un esempio lampante gli spinaci, ricchi di ferro ma anche di acido fitico, fitati, acido ossalico e ossalati i quali riducono l’assimilazione.
Alla luce di queste nuove informazioni possiamo affermare che gli alimenti da assumere per combattere la carenza di ferro sono: fegato d’oca, cioccolato fondente amaro, vongole, cacao amaro, ostriche, caviale, muesli con e senza frutta, lenticchie, farina di soia, germe di grano, pollo, ceci, patate bollite, seppie, pinoli secchi, fagioli borlotti e cannellini, fiocchi d’avena, nocciole, arachidi, grano duro e mandorle secche.
Inoltre possiamo fare una distinzione tra ferro contenuto negli alimenti di facile e di difficile assorbimento. Rientrano nella prima categoria il fegato, le frattaglie e i frutti di mare (0,77mg di ferro presumibilmente assorbito con 100 gr di alimento), carne di cavallo, carne di bue, salumi e pesce. Il ferro difficilmente assorbibile lo troviamo nelle verdure come il radicchio, gli spinaci, l’indivia e i broccoletti, nella frutta secca oleosa (0,5 mg di ferro presumibilmente assorbito in 100 g di alimento), nei legumi, riso, pasta, uova, pane, latte e formaggi.
L’utilizzo di integratori di ferro è consigliabile e giustificato nel momento in cui sussistano alcuni fattori di rischio come:
- Alimentazione priva o carente di carne e pesce basata invece su alimenti prevalentemente vegetali o integrali
- Assunzione eccessiva di crusca per la regolazione del transito intestinale
- Consumo smisurato di lassativi, problemi all’apparato digerente
- Perdite ematiche costanti
- Gravidanza e allattamento
Il miglior modo per combattere la carenza di ferro, salvo presenza di fattori di rischi sopra elencati, è un’alimentazione sana ed equilibrata che si basa sull’apporto giornaliero di carboidrati nell’ordine di 55-65%, grassi 20-30% e proteine 10-15%.
Integratori di ferro consigliati
E’ possibile oggi acquistare online Integratori di ferro di brand autorizzati, anche online tramite farmacie autorizzate come eFarma.
Alcuni esempi sono FerroFast, Sideral, Captafer, Sideroamp e altri prodotti da farmaci. Qui la lista completa