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La carenza di ferro nella mezza età è collegata a un rischio più elevato di sviluppare malattie cardiache. Lo evidenzia uno studio pubblicato su Heart Failure, una rivista della European Society of Cardiology (ESC), secondo il quale circa il 10% dei nuovi casi di malattia coronarica potrebbe essere evitato prevenendo la carenza di questo minerale essenziale per l’organismo.
I partecipanti sono stati classificati come carenti o meno di ferro funzionale, valore che include ferro immagazzinato (ferritina) e quello in circolazione per l’uso da parte dell’organismo (transferrina). “Lo studio – spiega l’autrice principale Benedikt Schrage dell’Università Heart and Vasculature Center di Amburgo, in Germania – ha dimostrato che la carenza era molto diffusa nella mezza età: quasi i due terzi degli arruolati presentavano una carenza di ferro funzionale.
Questi individui avevano maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiache e maggiori probabilità di morire durante i successivi 13 anni”. Durante il follow-up infatti la carenza di ferro funzionale era associata a un rischio maggiore del 24% di malattia coronarica, del rischio aumentato del 26% di mortalità cardiovascolare. In sostanza, secondo il calcolo dei ricercatori, rapportato a un periodo di 10 anni, il 5,4% di tutti i decessi, l’11,7% dei decessi cardiovascolari e il 10,7% delle nuove diagnosi di malattie coronariche erano attribuibili alla carenza funzionale di ferro. (ANSA).
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