I ricercatori dell’Università di Rennes hanno dimostrato per la prima volta che i cani possono riconoscere l’odore emanato da una persona che sta per avere una crisi epilettica. La scoperta potrebbe portare a nuovi metodi di previsione di un attacco in arrivo, come ad esempio l’uso di cani addestrati o di sistemi elettronici in grado di rilevare tale percezione.
È ben noto che i cani hanno un olfatto estremamente acuto, e studi precedenti hanno già dimostrato la loro capacità di “annusare” malattie come il diabete, il cancro, il morbo di Parkinson e la malaria.
Sebbene la ricerca abbia precedentemente dimostrato che malattie come il cancro ai polmoni o al seno siano associate a odori corporei distinti, nessuno studio aveva ancora ipotizzato se le crisi epilettiche potessero o meno essere associate a un certo specifico profilo olfattivo.
La questione è se esiste un “odore-marcatore”, trasversale agli individui e ai tipi di crisi epilettiche. Questo sarebbe un prerequisito per una potenziale anticipazione, sia con sistemi elettronici (ad esempio, naso elettronico) o cani addestrati – affermano nello studio dell’istituto universitario francese.
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Il test sui cani
Nel dettaglio, la ricercatrice Amélie Catala e i suoi colleghi hanno testato se i cani siano effettivamente in grado o meno di rilevare l’odore emanato da persone con crisi epilettiche. Hanno dunque addestrato cinque cani di un’organizzazione (Medical Mutts) per riconoscere l’odore presente nel sudore di persone che hanno avuto una crisi epilettica.
I partecipanti si sono asciugati le mani, il collo e la fronte con un batuffolo di cotone subito dopo un attacco e hanno messo i cuscinetti in sacchetti con chiusura lampo, in cui hanno poi respirato, prima di sigillarli. Tale abitudine è stata riprodotta anche dopo aver fatto esercizio fisico o dopo aver svolto un’attività rilassante.
Successivamente, il team ha usato dei dolcetti per addestrare i cinque cani a riconoscere gli odori associati a una crisi epilettica, al fine di prepararli per un test.
Il test ha dunque coinvolto i cani, ai quali è stato proposto di scegliere tra una serie di sette campioni di sudore prelevati da una sola persona, solo uno dei quali era stato prelevato a seguito di una crisi epilettica. Ogni cane è stato testato nove volte utilizzando campioni prelevati da una persona che non aveva mai incontrato in precedenza.
Le conclusioni dello studio
Come riportato nella rivista Scientific Reports, tre dei cani hanno identificato correttamente l’odore che era stato impresso in seguito a un attacco, con una precisione del 100%, mentre gli altri due cani hanno riconosciuto l’odore in due terzi dei casi.
I risultati sono stati comunque piuttosto chiari: tutti i cani hanno individuato l’odore delle crisi. La sensibilità e la specificità ottenute sono state tra le più alte finora mostrate per la discriminazione delle malattie.
Insomma, per i ricercatori quanto sopra è sufficiente a dimostrare, per la prima volta, che nonostante la varietà delle crisi e dei singoli odori, un attacco epilettico è associato a caratteristiche olfattive distinte.
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Anche se i ricercatori non capiscono ancora quali molecole i cani siano in grado di rilevare, Catala ritiene possibile che un cambiamento nell’attività elettrica induca il rilascio di alcuni neuro ormoni che successivamente innescano l’odore, o che sono legati a molecole legate allo stress.
Il team spera a questo punto che i risultati possano aprire un ampio campo di ricerca sul profilo degli odori delle malattie, e che si possano sperimentare applicazioni in termini di prevenzione della loro comparsa.
“Il nostro prossimo passo è quello di cercare di comprendere se l’odore sia presente prima dell’attacco e se il cane può contare su di esso per avvisare qualcuno. Potrebbe portare a miglioramenti significativi in termini di rilevamento delle crisi” – ha poi specificato lo studio, specificando come questo potrebbe aiutare i pazienti, dando loro il tempo di domandare aiuto o di assicurarsi che si trovino in un ambiente sicuro prima dell’inizio di un attacco.