Canesten Unidie viene utilizzato per trattamenti prolungati, considerando che molto spesso le infezioni da funghi sono piuttosto “persistenti” e ben lungi dal guarire sul breve termine. Inoltre, è consigliato di non interrompere la terapia subito dopo la scomparsa delle manifestazioni acute e della sintomatologia “soggettiva”, attenendosi invece ai tempi medi di trattamento e alle indicazioni del proprio medico. In particolare, per le micosi del piede e del tronco il trattamento è di 3 settimane, mentre per la ptirysiasis il trattamento va protratto per 2 settimane. Per le candidosi superficiali il trattamento potrebbe essere prolungato alle 4 settimane.
Per quanto concerne le modalità di somministrazione, salvo che il medico prescriva diversamente, Canesten Unidie deve essere applicato in piccole quantità sulle parti infette con un lieve massaggio, e una sola volta al giorno, prima di coricarsi. Una piccola quantità di crema è sufficiente per trattare anche grandi dimensioni (un palmo di una mano): attenzione pertanto a non esagerare con il dosaggio.
Casi di utilizzo
Il problema della comparsa dei funghi di norma interessa delle zone della pelle come quella plantare, oppure alle mani, mentre in certi casi ci sono delle vere e proprie infezioni dai caratteri più gravi. CANESTEN UNIDIE infatti è in grado di agire efficacemente sulla porzione di pelle interessata dalla comparsa micotica, agendo come antifungino anche nel caso in cui si tratti di disturbi meno lievi.
Nel caso in cui si notino delle macchie di colorazione invertita rispetto alla propria pelle (macchie scure su pelle chiara e viceversa), questo squilibrio di melanina può essere causato dalla pityriasi versicolor, un’infezione fungina non grave, ma al pari della Candida (responsabile della candidosi superficiale) come entità del disturbo, quest’ultima patologia incentrata maggiormente a livello delle mucose.
Prima e dopo il trattamento
Trattare il problema con CANESTEN UNIDIE è semplice, e prevede l’utilizzo di una piccola porzione di crema, da applicare laddove si trova la zona colpita dai funghi. Sebbene non esista un momento obbligatorio in cui eseguire l’operazione, è sempre consigliabile farlo a fine giornata, una sola volta per dì, badando a non interrompere il trattamento una volta scomparsi i segni più evidenti, perché esiste il possibile rischio di ricomparsa.
Generalmente comunque, ci si attiene ad un periodo di trattamento che varia a seconda del disturbo micotico che interessa il paziente, ovvero:
- dalle due alle tre settimane se la zona interessa le mani, i piedi o il tronco;
- due settimane circa se si tratta della pityriasis versicolor;
- dalle due alle quattro settimane se si tratta invece di candidosi;
Dal momento che esiste sempre una percentuale di soggettività nel trattamento a seconda del caso specifico, in caso di dubbi si consiglia di chiedere al proprio medico, o richiedere l’attenzione di un dermatologo.
Una volta portato a termine con successo il periodo di cura, è bene tenere a mente che la comparsa di agenti micotici è favorita da contesti in cui vige una scarsa attenzione sanitaria, pertanto è da consigliare innanzitutto un occhio di riguardo per l’igiene intima e quella dei propri indumenti. Altro elementi di rischio da tenere sotto controllo infine, è il contatto prolungato con contesti fortemente trafficati e contraddistinti da umidità o possibili fonti batteriche, come centri sportivi, strutture pubbliche e simili.
Avvertenze, controindicazioni e uso in gravidanza
Per completare il quadro sulla fruizione di Canesten Unidie, ricordiamo come tra i principali effetti collaterali vi sia la possibilità di sperimentare una ipersensibilità al principio attivo o a uno degli eccipienti. Inoltre, si tenga conto che l’utilizzo prolungato di prodotti per uso topico come il Caneste Unidie, può portare a fenomeni di sensibilizzazione che si manifestano con arrossamenti e pruriti. In questi casi è bene interrompere il trattamento e istituire una terapia “idonea”. Bisognerà inoltre aggiornare il medico sull’evoluzione della malattia, condividendo con lui l’eventuale resistenza dei microorganismi all’azione terapeutica con tale crema.
Per quanto infine concerne l’uso di tali farmaci in gravidanza, i dati preclinici di sicurezza e i dati di farmacocinetica sull’uomo per il momento non danno alcuna indicazione sugli effetti per la madre e per il bambino quando si utilizza il bifonazolo (cioè, il principio attivo di Caneste Unidie) durante la gravidanza. Naturalmente, considerando ciò e valutato che nessun farmaco dovrebbe essere assunto alla leggera durante la dolce attesa, sarebbe bene astenersi dal suo uso, soprattutto durante il primo trimestre di gravidanza (in ogni caso, ponderate con il vostro medico curante l’eventuale convenienza alle applicazioni).
Per quanto concerne l’uso di Caneste Unidie in allattamento, ricordiamo come studi compiuti sugli animali dimostrano che il bifonazolo e i suoi metaboliti passano nel latte materno. Per motivi cautelativi, pertanto, non bisognerebbe applicare bifonazolo durante l’allattamento, o bisognerebbe sospendere l’allattamento durante il trattamento con bifonazolo.