La calendula è una pianta erbacea utilizzata come rimedio fitoterapico da molti decenni.
Storia della calendula
Il nome del fiore deriva dalla parola latina “calendae”, ovvero “primo giorno del mese”. L’etimologia sta ad indicare che la pianta fiorisce il primo giorno di ogni mese per tutto l’anno. Un’altra ipotesi valida è quella che vede il nome derivare dalla parola “calendario”, poiché il fiore segna il ritmo del giorno aprendosi la mattina e chiudendosi al tramonto. Secondo la tradizione contadina, se il fiore la mattina non si apre, probabilmente in quel giorno pioverà. Per questo nel medioevo la calendula era conosciuta con il nome di “Solis sponsa”, ossia “sposa del sole”.
È conosciuta nel nostro paese anche con il nome popolare di “Oro di Maria”, forse perché il fiore di colore giallo acceso aiuta ad alleviare i dolori del ciclo mestruale, rafforzando quindi il suo legame con il mondo femminile.
Calendula: habitat e pianta
Chiamata anche con il nome di fiorrancio, la calendula è una pianta che può raggiungere i 70 cm di altezza con fusti ramificati che terminano con fiori di colore gialli arancio molto intenso raccolti in capolini. Dal punto di vista cosmetico e fitoterapico, è proprio questa parte della pianta che costituisce interesse. Il fiore della calendula è utilizzato principalmente come antispasmodico e antinfiammatorio.
La pianta si adatta alla crescita in diversi ambienti e terreni. Vive tranquillamente in collina fino a 600 m di altitudine. Si trova facilmente allo stato selvatico nel sud Italia.
Calendula: proprietà benefiche
La calendula è ricca di oli essenziali, flavonoidi, steroli, triterpenoidi, carotenoidi e tannini.
È utile per diversi scopi sia in campo cosmetico che fitoterapico. È ottima per la cura e la pulizia della pelle e per accelerare la guarigione delle ferite. Infatti, è dotata di proprietà vulnerarie dovuta alla stimolazione delle fibrine che aiutano la ferita a rimarginarsi rapidamente, formando un tessuto granuloso che ricopre la zona e migliora l’equilibrio idrico delle cellule della cute. La proprietà è da imputare ai carotenoidi, simili chimicamente alla vitamina A.
Agisce sul sistema cardiocircolatorio e nervoso centrale abbassando la pressione arteriosa tramite gli estratti alcolici e acquosi e riducendo l’attività cardiaca. Secondo alcuni studi la calendula è indicata per indurre il sonno.
L’infuso di calendula svolge anche azione coleretica ed ipolipemizzante. Intatti incrementa la secrezione degli acidi biliari e la quantità di bile, senza però alterare bilirubina e colesterolo. Inoltre il colesterolo è mantenuto basso grazie ai saponosidi presenti nel fiore. Infine è indicato come coadiuvante in cure ginecologiche, rinforzante per le vene e per le proprietà antiulcera.
Per uso esterno sotto forma di tintura madre, creme e pomate, la calendula si usa in settore cosmetico per trattare acne, foruncoli, ulcere e ustioni. Recenti studi hanno evidenziato che questo fiore è molto utile per il trattamento esterno delle ferite purulente. I flavonoidi e le saponine presenti nel fiore svolgono attività anfibiotica contro i batteri gram-positivi come Staphylococcus aureus e Streptococcus betahaemolyticus. Dal punto di vista ginecologico, è utilizzata per regolare il ciclo mestruale e attenuarne i dolori.
L’olio di calendula è ottimo per cicatrizzare le ferite e per le zone infiammate. Favorisce la rigenerazione della cute e lenisce la pelle calmandola. È indicata anche per le dermatiti da pannolino.
Per idratare la pelle si può utilizzare l’olio da massaggi, indicato per cute sensibile e per chi necessita di un’azione idratante profonda.
Crema alla calendula
Per beneficiare delle proprietà della calendula si possono preparare diversi rimedi a scopo terapeutico in ambito cosmetico e non.
Se si vuole preparare una buona crema fatta in casa, avrete bisogno di 20 grammi di fiori freschi, 5 grammi di burro di cacao, 5 grammi di cera d’api, olio di oliva e un vaso. Mettete i fiori all’interno del vaso (come quello per le conserve) e aggiunte l’olio. Ponete il recipiente al sole e lasciate risposare per 12 ore, così che l’olio assorba tutti i principi attivi presenti nei fiori. In un pentolino fate sciogliere 5 grammi di burro di cacao e 5 grammi di cera d’api. Filtrate l’olio con i fiori e unitelo al resto degli ingredienti nel pentolino. Mescolate per bene e lasciate raffreddare. La crema ottenuta si può usare per idratare mani e viso o per trattare l’acne, i foruncoli e le piaghe da decubito.
Infuso di calendula
Per beneficiare delle proprietà si può usare la calendula per uso interno. Basta semplicemente mescolare due cucchiaini da tè di fiori con ¼ di litro di acqua bollente. Dopo 10 minuti in infusione filtrate e bevete. Bevendone tre tazze al giorno si regola il flusso mestruale e si tratta l’infiammazione del tratto digerente, in particolare dello stomaco. È utile anche in caso di gengivite o gola infiammata. Imbevendo una garza sterile nell’infuso si possono curare le ustioni, gli eczemi, le ferite e le eruzioni cutanee.
Tintura di calendula
La tintura madre si ottiene macerando 20 grammi di fiori con 100 ml di alcool al 60% per 10 giorni. Trascorso il tempo necessario, bisogna spremere per bene i fiori e filtrare il tutto. La tintura si può usare per tamponare i foruncoli o diluendola in acqua per bagnare le garze da porre su ferite e scottature.
Prodotti a base di calendula
I fiori secchi sono ottimi per preparare tintura madre, pomate e creme fai da te.
In alternativa se cercate un prodotto pronto per l’utilizzo c’è l’infuso di calendula adatto per la cosmesi e per la preparazione di saponi naturali. È indicato per alleviare l’infiammazione e velocizzare la guarigione delle ferite.
Per idratare la pelle c’è l’olio per massaggi ricco di acidi grassi ideale per pelli sensibili.