medicionline.it
Con il termine calcolo renale, si identifica una presenza di parti più o meno piccole di aggregati solidi, all’interno del rene o nelle vie urinarie.
Il nostro apparato escretore (o urinario) presenta due reni posti appena sotto la gabbia toracica a metà schiena, collegati alla vescica da due tubicini detti ureteri. I reni sono fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio idro-salino e la produzione di urina filtrata dal sangue. Inoltre i reni filtrano altri prodotti di scarto del nostro metabolismo e producono i principali ormoni per mantenere le ossa forti. I reni filtrano e depurato il sangue all’incirca ogni 45 minuti e in media 170 litri, più eliminano da 0,5 a 2 litri di urina al giorno. È facile capire come i reni siano organi vitali nonostante anche solo la presenza di uno dei due sia sufficiente al drenaggio nel nostro corpo.
Gli ureteri accompagnano l’urina verso la vescica che si riempie fino a contrarsi e stimolarne l’espulsione.
Il calcolo renale è un ammasso duro che si crea principalmente per una disfunzione dei reni. Questi dovrebbero eliminare quelle sostanze non solubili e cercare di risparmiare acqua nei momenti, ad esempio, di mancata idratazione o attività fisica.
I calcoli renali si creano con l’aggregazione di sali minerali contenuti nelle urine (tipicamente calcio, fosfato, acido urico) e possono essere dapprima cristalli, con una dimensione ridotta, poi microcalcoli e infine calcoli, che possono raggiungere anche i 4 cm di diametro.
Nella maggior parte dei casi i calcoli renali hanno delle dimensioni inferiori ai 5 mm e quindi vengono espulsi spontaneamente tramite le vie urinarie. Se invece il calcolo è più grosso, ostruisce l’uretere e causa dei forti dolori al basso ventre o nella zona lombare. In questo caso di parla di coliche renali.
Leggi anche: Dolori basso ventre: quali sono le cause più ricorrenti?
I calcoli renali si presentano a 4 persone su 100 e i soggetti più colpiti sono maschi nella fascia d’età tra i 20 e i 40 anni. Il motivo è che negli uomini c’è una maggiore predisposizione all’infiammazione della prostata e a una minore concentrazione di citrato nelle urine.
Il motivo della formazione dei calcoli è l’eccessiva introduzione di sali minerali come il fosfato e il calcio, oppure la presenza di infezione nell’apparato urinario, un disturbo del metabolismo o ancora una minore frequenza nell’espulsione delle urine.
I sintomi del calcolo renale si ha quando il cristallo presente nel rene comincia a muoversi nelle vie urinare, gli ureteri, ostruendo così il flusso dell’urina. Il dolore che si avverte è simile a dei crampi nella zona lombare, quindi schiena e fianchi, che può espandersi fino alla zona dell’inguine.
Quando il calcolo fa fatica a passare, i muscoli dell’uretere si contraggono per spingerlo verso la vescica. In quel momento i dolori si intensificano e nell’urina può essere presente del sangue. Durante i calcoli renali si avverte con maggiore frequenza lo stimolo a urinare e spesso si avverte del bruciore durante la minzione. Posso presentarsi anche altri sintomi come febbre, brividi, nausea e vomito.
Per prevenire i disturbi alle vie urinarie bisogna avere degli accorgimenti nella propria alimentazione. Ogni giorno è bene assumere grosse quantità di acqua (almeno 2 litri al giorno) in modo da stimolare la produzione ed espulsione di urina. Siccome il calcolo renale si costituisce in gran parte di sali minerali come il calcio, si può fare più attenzione ad introdurre alimenti e integratori con un alta fonte di calcio e vitamina D.
Se si presentano i sintomi dolorosi dei calcoli renali, si può ricorrere all’uso di medicinali antispastici e analgesici in modo da alleviare il dolore. La persona colpita deve assumere rapidamente una grossa quantità di acqua in modo da spingere la vescica a rilasciare l’urina e il calcolo, se questo ha una dimensione ridotta.
Quando invece l’entità dell’ammasso ormai supera i 4 mm, bisogna ricorrere a interventi medici e mirati. Bisognerà individuare la quantità e la posizione dei calcoli tramite una radiografia o un’ecografia, in concomitanza con degli esami delle urine e del sangue per capire se ci sono anomalie che favoriscono la formazione del calcolo. Il medico può sottoscrivere medicinali sia in fase di cura sia in fase di prevenzione, per ridurre la quantità di calcio rilasciata dai reni nell’urina.
L’intervento chirurgico è considerato necessario solo al presentarsi di certe caratteristiche:
Oggigiorno una delle terapie più utilizzate, è la litotrissia extracorporea. Con l’utilizzo di onde d’urto, il calcolo viene spaccato in pezzi più piccoli, che possono così proseguire il loro percorso fino all’espulsione, tramite le vie urinarie.
Sempre più persone con l'avanzare dell'età vengono colpite dal diabete. Forse non tutti sanno che…
Attenzione a questa bevanda "insospettabile": i ricercatori hanno scoperto che potrebbe giocare un ruolo nell'accelerare…
Come riconoscere un infarto? I primi segnali del malessere provengono dalla bocca. Attenzione a non…
Quanto guadagna un medico di base nel nostro Paese? Ecco a quanto ammonta realmente il…
Il cancro al pancreas è una delle forme tumorali più aggressive e difficili da diagnosticare…
I farmaci sono un'arma potente per la salute, ma possono avere effetti indesiderati. Il farmaco…