Il Buscopan è un prodotto farmacologico, contenente la scopolamina N-butilbromuro, o N-butilbromuro di joscina, che si utilizza per trattare il dolore addominale crampiforme, ma anche la colica renale e lo spasmo vescicale. Spesso viene anche utilizzato nel soggetto terminale per un miglioramento del rantolo della morte.
Sotto un profilo più generico lo si consiglia sovente in quanto è un ottimo ausilio nell’alleviamento dei gonfiori e del dolore a spasmo che, in genere, accompagna la sindrome dell’intestino irritabile come qualsiasi malattia di natura diverticolare.
Il Buscopan agisce inducendo un rilassamento di taluni dei muscoli tanto del sistema gastroenterico quanto del sistema urinario.
La scopolamina, il principio attivo del Buscopan viene normalmente assunta per os, quindi sotto forma di compresse, anche se esistono, in ogni caso, anche le formulazioni commerciali in supposte per l’assunzione per via rettale e quelle pe l’assunzione per le vie endovenose ed intramuscolari.
Il Buscopan è compreso nell’elenco dei farmaci essenziali, stando alle disposizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e cioè di quella lista di prodotto farmacologici più importanti dei quali il S.S. di base deve necessariamente dotarsi (anche se occorre sottolineare che il Buscopan non è in vendita negli Stati Uniti).
Il Buscopan non necessita della prescrizione medica per la forma farmaceutica delle compresse poichè trattasi di un OTC (i cosiddetti “farmaci da banco”) ed il suo prezzo oscilla di poco tra le varie farmacie: in linea generale si può affermare che il suo prezzo medio si aggira intorno agli otto euro e mezzo per la confezione in compresse.
Può essere importante ricordare che al Buscopan recentemente si aggiunge anche il Buscopan Compositum, con l’aggiunta di paracetamolo che associa il proprio effetto analgesico agli effetti miorilassanti della scopolamina.
Ci è parso utile discutere di Buscopan perché i dolori addominali, quali possono essere colite, spasmi addominali, sono sempre più all’ordine del giorno. Una vita frenetica, gli stress cui siamo sottoposti quotidianamente, un’alimentazione spesso non corretta e ancora più spesso consumata in fretta, senza alcun riguardo per il nostro apparato digerente causano molto spesso i dolori al ventre. I dolori addominali sovente li si combatte proprio con prodotti farmacologici quali il Buscopan (o anche lo Spasmex), ed ecco che, se non si posseggono alcune basilari nozioni sull’utilizzo del Buscopan, si potrebbe andare incontro a qualche problema.
Quali sono le forme commercializzate
Il Buscopan può essere assunto sotto forma di compresse, fiale o supposte. Naturalmente la forma in compresse è la più usata e semplice da assumere. In alcuni casi vengono prescritte anche le altre forme, a seconda delle esigenze.
Il Buscopan può essere assunto o in compresse per os.
Gli effetti antidolorifici del Buscopan hanno una durata di circa dodici ore.
Resta inteso che questo post, come gli altri in merito all’utilizzo di medicinali, ha ovviamente scopi PURAMENTE INFORMATIVI, non avendo GuidaUsoFarmaci.it alcuna facoltà di prescrivere l’assunzione di farmaci come non la ha di stilare diagnosi di alcun genere. Come già (anche tanto!) indicato in questo post, la cosa migliore da fare per i problemi legati alla propria salute è sempre quella di consultare il proprio medico!
Le compresse
La forma in compresse viene venduta al prezzo indicativo compreso tra i 9 e i 6 euro. Dipende dal rivenditore, che può essere anche online, visto che si tratta di un farmaco senza prescrizione.
Ogni confezione contiene 30 compresse rivestite da 10mg. Sono somministrabili anche ai bambini, purché abbiano compiuto almeno il sesto anno di età. La posologia delle compresse è di una o due unità al giorno, quando l’assunzione riguarda individui al di sopra dei 14 anni.
Si sconsiglia sempre il sovra dosaggio. Nei casi che vanno dai 6 ai 14 anni di età, la posologia adatta viene decisa dal medico curante, a seconda delle necessità. In questo caso il dottore va consultato per evitare controindicazioni in pazienti così piccoli.
Vi sono altre considerazioni da fare nell’assunzione delle compresse. Per quanto riguarda a esempio il saccarosio, è parte degli eccipienti. Questo è presente nella quantità di 41,2 mg per compressa. Potrebbe essere assunto, nel caso di somministrazioni di dosi alte nella giornata, fino a 247,2 mg. Va dunque prestata la massima attenzione nei casi di intolleranza a questo eccipiente e agli zuccheri in generale, in quanto potrebbe presentare forti controindicazioni.
Le fiale
Nella forma in fiale, la singola confezione contiene 6 fiale da 1ml di liquido iniettabile per via intramuscolare o endovenosa. Il contenuto è di 20mg di N-Butilbromuro.
Gli eccipienti sono naturalmente l’acqua trattata per le iniezioni e il sodio cloruro. Va sottolineato che il Buscopan in fiale è esclusivamente destinato agli adulti. E non deve essere mai somministrato al di sotto dei 14 anni d’età.
Va assolutamente evitato anche il sovradosaggio che potrebbe provocare tachicardia, secchezza delle fauci e ritenzione delle urine.
Dovendo spesso iniettare la soluzione in casa, da parte di parenti o amici, bisogna ricordare come l’iniezione deve essere lenta e costante. Inoltre, una fiala può essere aperta e somministrata più volte al giorno in piccole dosi. Una volta aperta va comunque consumata, in quanto la data di scadenza è compatibile chiaramente con la fiala integra.
Per chi soffre di problemi di coagulazione, o assume per altri motivi dei farmaci anticoagulanti la forma in fiale del Biscopan è fortemente sconsigliata.
Le controindicazioni in questo caso potrebbero essere l’edema per le iniezioni intramuscolari. In alternativa vie suggerita la somministrazione per via endovenosa o sottocutanea, che non provocano queste problematiche.
Le supposte
Il Buscopan in supposte invece, può essere assunto anche dai bambini al di sopra dei 6 anni di età. Le supposte somministrabili, nella dose massima, sono 3 al giorno, dai 14 anni in su. Per tutti i bambini al di sotto di questa età, come per le compresse, si suggerisce sempre di consultare il proprio medico curante.
La confezione del Buscopan contiene sei supposte. Ognuna delle quali ha una quantità di principio attivo pari a 10mg come nel caso delle compresse. Le supposte contengono anche 800mg di paracetamolo, e si usano sia per i dolori gastrici, che per quelli genitali ed urinari.
Tra gli eccipienti troviamo anche i Gliceridi solidi semisintetici. Il prezzo per ogni confezione si aggira tra i 7 e i 6 euro.
Controindicazioni
- Ipersensibilità accertata alla scopolamina (che ne è il principio attivo) o ad un qualsiasi eccipiente.
- Eventuale presenza di glaucoma del tipo ad angolo acuto.
- Ipertrofia della prostata o altri motivi di ritenzione delle urine.
- Stenosi del piloro od altre cause di stenosi del canale gastroenterico.
- Megacolon, colite ulcerosa o ileo paralitico.
- Esofagiti da reflusso.
- Atonie intestinali nei soggetti anziani e nei soggetti con forte debilitazione.
- Miastenie gravi.
- Bambini che non hanno ancora compiuto il sesto anno di età.
Esistono alcune condizioni di ereditarietà, peraltro piuttosto rare, che creano una incompatibilità con taluni degli eccipienti presenti nel Buscopan che, in questi casi, è assolutamente controindicato.
Esistono effetti collaterali conosciuti del Buscopan?
In realtà per il Buscopan non si conoscono effetti indesiderati specifici, si consiglia semplicemente di evitare usi prolungati e di non superare i dosaggi indicati sul bugiardino.
Giusto per dare un consiglio chiaro, preciso e conciso:come per tutti i prodotti antidolorifici, analgesici, è bene non abusarne, ma poiché spesso i dolori, e quelli addominali soprattutto, oltre al problema del dolore, possono indurre la comparsa anche di altri problemi, è bene avere sempre con se un ottimo analgesico specifico per quel tipo di dolori proprio come il Buscopan.
Altre effetti collaterali
Alcuni piccoli effetti collaterali possono essere causati dall’effetto di svuotamento dello stomaco che gli anticolinergici provocano nei pazienti. In realtà si tratta di un prolungamento di questo tempo di svuotamento, che ci sarebbe comunque. In questo caso, una delle complicanze potrebbe essere la stasi della cavità addominale.
Quando si utilizza il Buscopan in dosi massicce, si raccomanda una lenta riduzione dell’assunzione quando si decide di interrompere la somministrazione. Lo stesso si deve fare nel caso di effetti indesiderati.
Alcuni antidepressivi possono avere interazioni con dei farmaci anticolinergenici, e quindi amplificare l’effetto del Buscopan.
- Bocca secca (quindi si consiglia di bere o di masticare gomme o caramelle senza zucchero)
- Pelle secca o al contrario sudata
- Eruzioni cutanee pruriginose (forse un’allergia di cui avvertire il medico): prurito, orticaria
- Sonnolenza e altre patologie del sistema nervoso
Effetti collaterali di minore entità si possono controllare riducendo in modo opportuno la dose. La comparsa di manifestazioni importanti secondarie indica la necessità di interrompere la terapia. Studi effettuati sugli animali indicano che non vi sarebbero effetti sulla fertilità. Rari i casi di sintomi più gravi.
Ad ogni modo, in caso di complicazioni cardiovascolari, come la tachicardia, ricorrere ad un cardiologo. In caso di paralisi respiratoria potrebbe essere necessario intubare il soggetto per una respirazione artificiale. In caso di ritenzione urinaria grave può essere necessario un catetere.
Ancora più rare sembrano essere reazioni come: shock anafilattico, dispnea, reazioni anafilattiche, rash, ipersensibilità, patologie legate all’occhio (midriasi, aumento del tono oculare, turbe dell’accomodazione).
Sovradosaggio
Gli effetti dell’assunzione di dosi elevate di Buscopan sono:
- Ritenzione urinaria
- Secchezza delle fauci
- Arrossamento della cute
- Tachicardia
- Inibizione della motilità a livello gastrointestinale
- Disturbi alla vista transitori
In generale quindi possono insorgere segni di stimolazione del sistema nervoso centrale e altri più gravi segni di interferenza con questo sistema, stati di incoscienza e complicazioni cardiorespiratorie.
I farmaci anticolinergici
I farmaci anticolinergici, o ad azione anticolinergica, sono dei prodotti farmacologici che svolgono delle attività antagoniste nei confronti dei recettori dell’acetilcolina.
A seconda dei distretti ai livelli dei quali devono agire ed anche in funzione dei tipi di recettori colinergici con i quali interagire, i farmaci ad azione anticolinergica possono mediare svariati tipi di processo fisiologico.
A questo proposito i farmaci ad azione anticolinergica possono essere dividi fondamentalmente in 2 categorie, e cioè:
- I farmaci anticolinergici di tipo muscarinico (in quanto la loro azione è diretta verso i recettori dell’acetilcolina di natura muscarinica);
- I farmaci anticolinergici di tipo nicotinico (in quanto la loro azione è diretta verso i recettori dell’acetilcolina di natura nicotinica);
Si sono riscontrate delle problematiche negli anziani per le assunzioni di anticoliergici. Hanno un’incidenza maggiore per l’insorgenza di demenza. Naturalmente queste problematiche si verificano in caso di abuso del farmaco senza controllo medico.
Buscopan in gravidanza
Durante tutta la gravidanza l’organismo femminile attraversa una serie di cambiamenti molto profondi e degli sbalzi di natura ormonale per i quali la donna incinta può andare incontro a ben più di un disturbo.
Tali disturbi possono anche essere la fonte di ansie e preoccupazioni. Spesso si sente parlare di crampi all’addome.
Durante il primo trimestre di gravidanza l’utero si espande con coefficienti di aumento di volume più elevati che nel resto della gestazione, e questo può causare, appunto, questi crampi all’addome.
Anche il riposizionamento dell’utero stesso e le modifiche alla sua morfologia possono essere causa di crampi addominali. Poi, durante i due trimestri successivi, possono essere le cosiddette “contrazioni di prova” (scientificamente “contrazioni di Braxton/Hicks”), non del tutto dissimili rispetto a quelle che si avranno appena prima del parto, a causare questi crampi.
Sebbene si possano considerare una specie di “esercitazione” eseguita dal proprio corpo per prepararsi all’evento “parto”, non sono ancora neanche simili a quelle che si proveranno al termine del periodo di gestazione.
Comunque, se e quando si presenteranno, occorre mantenere la calma, ben sapendo che simili dolori per una gestante non sono assolutamente da considerarsi anomali.
Ricordiamo al riguardo, però, che se tali dolori si associano anche a delle perdite ematiche che si susseguono e se gli spasmi dovessero essere di particolare intensità, allora sarà necessario rivolgersi IMMEDIATAMENTE al proprio ginecologo per farsi visitare e conoscere subito la causa di questi anomali disturbi.
Assumere medicinali in gravidanza, e qui veniamo al “nocciolo” di questo articolo, dovrebbe avvenire soltanto quando se ne verifichi la assoluta necessità, quando proprio diventa irrinunciabile.
Il feto, infatti, a seconda dei medicinali e dei loro principi attivi, a seconda del mese di gestazione e di altri fattori, potrebbe subire dei danni, potrebbe soffrire di conseguenze negative circa il proprio sviluppo.
Evitiamo, SEMPRE, le cura del tipo “fai da te” e consultiamoci SEMPRE con il nostro medico curante per sapere se possiamo assumere un determinato farmaco ed anche in che posologia.
Venendo proprio all’oggetto di questo nostro scrivere, in caso di crampi addominali il Buscopan potrebbe rappresentare una soluzione ad un eventuale problema di crampi addominali, se questi sono davvero poco sopportabili.
Il Buscopan di per se non rappresenta un pericolo per il feto ed il farmaco può essere assunto anche nelle prime quindici settimane di gravidanza. In ogni caso noi consigliamo SEMPRE una visita consultiva con il proprio specialista prima dell’assunzione di un farmaco, in questo caso con il proprio ginecologo.
Certamente, a prescindere da quanto vi dirà il vostro ginecologo, possiamo affermare con certezza che Il Buscopan in gravidanza NON va assunto per periodi di tempo prolungati ed in dosi superiori a quelle indicate nel suo bugiardino.
Si può utilizzare l’assunzione per os, oppure anche le supposte per via anale. Esiste anche la forma farmaceutica per l’endovenosa. Il Buscopan mantiene i suoi effetti antispastici ed analgesici per circa una dozzina di ore.
Oggi ci occupiamo proprio dell’assunzione di Buscopan in gravidanza poiché, essendo un medicinale da banco, cioè acquistabile anche senza ricetta medica, viene sovente considerato come un medicinale “del tutto inoffensivo”, cosa che, a volte, porta la paziente a farne abuso.
Se il Buscopan in gravidanza sia o meno indicato lo vedremo nel corso di questo post, ma è bene che sia chiaro fin da adesso che la nostra opinione è che durante una gravidanza tanto i prodotti farmacologici che gli integratori alimentari vanno assunti SEMPRE E SOLO dietro consiglio del proprio medico, meglio se un ginecologo, quindi uno specialista.
Difatti è chiaro a tutti (e tutte) che durante una gravidanza innanzitutto c’è un’altra vita da preservare, oltre quella della mamma, quest’altra vita è molto più indifesa (anche se a molte difese già pensa il corpo della mamma) ed anche che il corpo femminile si modifica, in gravidanza, di giorno in giorno per cui ad ogni mese le precauzioni da prendere possono essere diverse per numero e per qualità. Alcuni medicinali comunemente ritenuti innocui in periodi normali, potrebbero anche divenire pericolosi durante una gravidanza.
- Buscopan in gravidanza entro il terzo mese: Potrebbe sembrare banale, ma, poiché i primi tre mesi di gestazione sono i più delicati per il feto, cioè quelli in cui esso è più sensibile ad eventuali effetti di medicinali e/o sostanze di varia natura assunti dalla madre, è preferibile non utilizzare il Buscopan durante questo periodo. A meno che, ovviamente, sia presente una situazione-limite che ne imponga l’uso (SEMPRE E SOLO dietro consiglio medico). Potendo, sarebbe preferibile o cercare di sopportare i dolori, oppure cercare di porvi rimedio con soluzione di carattere omeopatico e/o comunque naturali. In alternativa, e sempre dopo aver consultato il proprio ginecologo, si potrevve far uso (limitato) dello Spasmex, che è un antidolorifico meno potente.
- Buscopan in gravidanza per “dolori molto forti”: Ovviamente se i dolori che accusa la puerpera dovessero essere particolarmente lancinanti, dei fortissimi spasmi, o qualche contrazione anticipata (sono dolorosissime!) allora si potrà assumere il Buscopan anche durante le prime quindici settimane, assolutamente rispettando il dosaggio e di tempi indicati nel bugiardino o, se del caso, anche dosaggi minori per testare eventuali effetti benefici. SEMPRE E SOLO dopo aver consultato il proprio medico. Nel caso soffriate di coliche, forti spasmi, contrazioni anticipate, insomma stiate patendo uno stato doloroso severo, potete assumere Buscopan anche nelle prime 15 settimane. L’importante è rispettare i dosaggi e i tempi consigliati nel bugiardino, o eventualmente assumere dosaggi inferiore e vedere se hanno già effetto.
- Come va assunto il Buscopan in gravidanza? Per questo aspetto, oltre, evidentemente, il consiglio già citato di rispettare pedissequamente quanto riportato dal bugiardino o, anche, di iniziare l’assunzione con dosaggi inferiori a quelli consigliati per vedere se ottengono già dei risultati, c’è poco da consigliare, se non, e lo ripeteremo fino alla noia, si assumere il Buscopan (e qualsiasi altro medicinale e/o integratore alimentare), solo con il permesso del proprio medico.
Buscopan, ok. E lo Spasmex?
Come abbiamo visto il Buscopan è un farmaco ad azione anticolinergica, caratteristica, invece, non appartenente allo Spasmex. Lo spasmex è indicato soprattutto per trattare sintomatologicamente i dolori spastici della muscolatura liscia degli apparati biliare, urogenitale e gastrointestinale.
Lo Spasmex si caratterizza anche per una emivita nel plasma assai corta, circa quindici minuti e, quando è stato assorbito si concentra prevalentemente a livello dei tratti biliare, urogenitale e gastrointestinale, laddove va ad espletare la sua funzione terapeutica.
L’efficacia di questo medicinale nel trattare gli spasmi è in funzione della presenza del proprio principio attivo, che è la floroglucina/floroglucinolo e che si caratterizza per le sue funzioni spasmolitiche che si esplicano nei confronti delle fibrocellule della muscolatura liscia in quei distretti anatomici appena menzionati.
I meccanismi biologici che sono alla base di questa attività prevedono la funzione inibitoria nei confronti dell’enzima catecol-o-metil-transferasi, che è fondamentale nel normale processo metabolico delle catecolamine, le quali, a loro volta, sono la causa principale degli spasmi.