Disturbi polmonari e delle vie respiratorie

Broncopneumopatia cronica ostruttiva, una grave patologia polmonare

La broncopneumopatia cronica ostruttiva, è un’affezione polmonare cronica che determina un’ostruzione bronchiale, che a sua volta limita in maniera reversibile o irreversibile il flusso aereo.

Tale patologia progredisce lentamente, ed alla base c’è un’infiammazione cronica non solo delle vie aeree, ma anche del parenchima polmonare.

Terapia e cura per la BPCO

Una terapia vera e propria per la cura della broncopneumopatia cronica ostruttiva attualmente non esiste ancora, ma vi sono vari trattamenti molto utili sia a ridurre la sintomatologia, che a limitare i fattori a rischio, stabilizzando in questa maniera la condizione clinica di un paziente.

Le misure utili per ridurre la mortalità sono l’impiego di ossigeno e la sospensione delle sigarette.

È possibile effettuare anche ogni anno il vaccino antinfluenzale e la vaccinazione pneumacoccica ogni 5 anni e ridurre l’esposizione all’inquinamento ambientale ed atmosferico.

Con la somministrazione della morfina, si riducono i sintomi quando la patologia è in stato avanzato, mente tramite la ventilazione, il paziente avrà un supporto per migliorare la respirazione. Anche la somministrazione dei corticosteroidi, per via inalatoria, hanno dimostrato benefici.

Tali farmaci in associazione con LABA, riducono il rischio di mortalità, mentre presi singolarmente non hanno alcun effetto sul fattore morte.

Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva enfisematosa

Quando la bronchite si cronicizza, questa si manifesta con tosse e catarro, ed è caratterizzata da un’infiammazione dell’albero bronchiale, a differenza nell’enfisema si distruggono i setti polmonari, che a loro volta provocano intrappolamento dell’aria, ed il paziente lamenta affanno per ogni minimo sforzo.

I polmoni con enfisema, sono espansi perché gonfi di aria che non riesce a partecipare agli scambi gassosi.

Gli stati della broncopneumopatia cronica ostruttiva

La broncopneumopatia cronica ostruttiva, è una patologia con decorso progressivo, che riduce la funzionalità polmonare col passare del tempo. I gradi di tale malattia sono due: il primo è l’enfisema, ed il secondo la bronchite cronica.

Una volta accertata la patologia polmonare, il medico specialista, in sede di diagnosi dettagliata, classificherà la patologia in base a diversi stadi, come lieve, moderata, grave e molto grave, anche secondo la sintomatologia che lamenta il paziente e la funzionalità polmonare complessiva.

Una cosa molto importante da fare, indipendentemente dallo stadio della malattia, è smettere di fumare, e di inalare anche il fumo passivo, che potrebbe peggiorare ulteriormente lo stato di salute generale e dei polmoni.

Le complicanze nella broncopneumopatia cronica ostruttiva

A lungo andare tale patologia determina un vero e proprio rimodellamento dei bronchi, che a sua volta provoca una riduzione sostanziale delle capacità respiratorie.

La dispnea è una complicanza della broncopneumopatia cronica ostruttiva, che può aggravarsi fino a compromettere le normali attività quotidiane di un soggetto.

Tendenzialmente i malati di questa patologia, sono maggiormente esposti a contrarre infezioni croniche dell’apparato respiratorio, che possono provocare ricadute con sintomatologia aggravata.

Diagnosi e farmaci

Quando la malattia mostra i primi sintomi, il paziente deve effettuare una spirometria, che è attualmente il modo migliore per effettuare una diagnosi attendibile. Tale esame vine eseguito in strutture ospedaliere specializzate, e consente di misurare la Capacità Vitale Forzata, ed anche il Volume Espiratorio Forzato nel primo secondo.

Prima di stabilire la giusta cura farmacologica, è fondamentale comprendere il grado di gravità della broncopneumopatia cronica ostruttiva, che può essere a rischio oppure lieve, moderata o grave, determinata in base all’anomalia respiratoria che si riscontra nel paziente dopo la spirometria, e verificare successivamente la presenza o meno di ulteriori patologie a carico dei polmoni, come l’asma o la tubercolosi.

Fattori a rischio

I fattori a rischi nella broncopneumopatia cronica ostruttiva sono diversi, alcuni di origine individuale, altri di origine ambientale.

Nel primo caso, la presenza di alcuni geni, possono essere associata con la comparsa della patologia, ma attualmente i dati significativi sono solo quelli relatici al deficit di alfa 1- antitripsina, ovvero una condizioni ereditaria molto rara, che determina la carenza di tale proteina epatica, che in stato di salute ottimale, ha il compito di proteggere i polmoni.

Anche alcune patologie respiratorie molto complesse possono contribuire all’insorgenza della malattia, come ad esempio l’asma o l’ipersensibilità bronchiale.

Per quanto riguarda i fattori ambientali, il primo in assoluto è il consumo di tabacco, perché accelera ed accentua il normale decadimento delle funzionalità respiratorie.

L’esposizione verso sostanze chimiche, vapori, polveri e fumi, gioca un ruolo di rilievo che a lungo andare potrebbero caratterizzare la broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Alcuni fattori a rischi anche se meno influenti sono l’inquinamento atmosferico, non solo quello provocato da smog oppure da polveri sottili, ma anche quello presente negli ambienti chiusi, provocato da emissioni di apparecchiature elettriche, aria condizionata, camini e stufe.

Bibliografia
  • Giovanni Bonsignore, Bellia Vincenzo, Malattie dell’apparato respiratorio terza edizione, Milano, McGraw-Hill, 2006, ISBN 978-88-386-2390-5.
  • Keith Stone, Humphries L.Roger, Guida pratica alla diagnosi e alla terapia in medicina d’urgenza 1ª edizione, Milano, McGraw-Hill, 2005, ISBN 88-386-3908-6.
  • (EN) Research Laboratories Merck, The Merck Manual quinta edizione, Milano, Springer-Verlag, 2008, ISBN 978-88-470-0707-9.
Voci correlate
medicionline.it

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