In conseguenza dell’infiammazione, le ciglia deputate all’espulsione del muco, si diradano e perdono di elasticità con conseguente difficoltà di espulsione del muco stesso la cui produzione da parte delle cellule che lo secernono è aumentata per via dell’infiammazione. Questo determina una più difficile rimozione del muco con conseguente ristagno nell’albero bronchiale, ristagno che è un perfetto terreno di cultura per i batteri.
Spesso la bronchite cronica deriva dal protrarsi nel tempo di episodi di bronchite acuta che, pur se curata adeguatamente, si ripresenta dando origine a ripetute bronchiti che, pur essendo a volte di origine infettiva, più di sovente sono causate dall’esposizione a fattori irritativi esterni, presenti nell’atmosfera, come l’anidride solforosa o le polveri sottili degli scarichi industriali.
Il maggior colpevole resta comunque e sempre il fumo di tabacco, la sigaretta nemica di tutti noi, e quando si parla di fumo si intende ovviamente anche quello passivo che spesso viene erroneamente sottovalutato. Il fumo ha una azione diretta sulle ciglia riducendone drasticamente la mobilità, praticamente le rende quasi immobili, con conseguente dannoso ristagno dei muchi che non riusciranno ad essere espulsi regolarmente.
A volte la bronchite cronica, soprattutto se non diagnosticata per tempio e quindi non curata, può evolvere in broncopneumopatia cronica ostruttiva, BPCO, grave forma di bronchite che rappresenta la quarta più importante causa di morte nel mondo, in particolar modo nei paesi industrializzati e in significativo aumento in quelli in via di sviluppo. Questa grave patologia colpisce in genere prevalentemente i maschi adulti e la sua prevalenza aumenta con l’avanzare dell’età.
Tre sono i sintomi principali della bronchite cronica: la tosse, l’espettorato e difficoltà respiratorie di vari grado, dispnea, a seconda delle gravità della patologia.
Come abbiamo detto la bronchite cronica può evolversi in BPCO più o meno grave, e questo è chiaramente indicato dal peggioramento dei suoi sintomi.
L’esame per accertare il livello di bronchite cronica è la spirometria con la quale si misura l’efficienza respiratoria e la funzionalità polmonare.
L’evoluzione della BPCO può essere ancora più grave quando l’ostruzione causata dal muco in eccesso interessa bronchi sempre più piccoli fino ad interessare anche i bronchioli terminali. In quel caso si andrà incontro a forme gravi di insufficienza respiratorie e alla sua forma terminale rappresentata dall’enfisema polmonare, alterazione dei tessuti degli alveoli polmonari.
Generalmente le forme gravi di bronchite cronica, quelle che possono evolvere in BPCO, interessano i soggetti che giungono tardivamente alle cure mediche in quanto attribuiscono la tosse e l’espettorato al fumo delle sigarette, praticamente un fastidioso effetto . Questo valutazione errata può portare a delle gravi conseguenze.
Quando la diagnosi è tempestiva, il medico curante è in grado di mettere in atto una serie di presidi medici capaci di curare la bronchite cronica.
E’ di tutta evidenza che è assolutamente necessario smettere di fumare per avere le maggiori possibilità di risolvere il problema. Si farà poi ricorso a medicinali mucolitici che rendono il muco più fluido per facilitare l’espettorazione. Questo consentirà di limitare al massimo l’uso di antibiotici che vengono usati per combattere le infezioni batteriche.
In tutti i casi la prevenzione è la strada migliore per evitare di contrarre una bronchite cronica e, quel che è peggio, le sue evoluzioni peggiori.